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Rievocazione dela Pasqua di sangue a Melfi: “un punto di orientamento nel tempo”

9/05/2013

“E’ sempre più difficile credere in una coscienza collettiva in cui ritrovare un minimo di valori condivisi”. Per il primo cittadino, Livio Valvano “da 485 anni a Melfi, la ricorrenza della Pentecoste rappresenta un punto di orientamento nel tempo, con cui i melfitani si ritrovano per affermare la volontà di resistere alle avversità che minacciano la crescita della comunità”.
Per Valvano “i fatti drammatici della Pasqua del 1528, che hanno costretto il popolo melfitano a pagare un prezzo altissimo nella contesa tra dominatori stranieri, ancora oggi suscitano nell’immaginario collettivo forti sentimenti, tutti convergenti in un unico sentire: l’orgoglio di appartenere ad una comunità ambiziosa, consapevole delle risorse di cui dispone e delle capacità dei suoi figli, desiderosa di competere. Ingredienti della forte identità della comunità melfitana che, a volte, inciampa nella vivace competizione interna non riuscendo a cogliere le opportunità di sviluppo che lo scenario competitivo esterno consentirebbe. Ma Melfi è capace di rialzarsi, di fare quadrato su stessa, di guardare al futuro con la generosità e la laboriosità dell’artigiano che crea, che costruisce, che produce valore non solo per la sua famiglia – ha concluso Valvano- ma per un’intera comunità che in questi due giorni con gioia si ritrova fraternamente unità.
LA PENTECOSTE
Riecheggia la voce della storia a Melfi in una delle più antiche rievocazioni del meridione di Italia. “La Pasqua di Sangue” è l’unica manifestazione che si celebra in onore dello Spirito Santo: un evento giunto ormai alla 485° edizione che si terrà il 18 e 19 maggio.
Così a Melfi rivivrà una straordinaria pagina di storia sulla lotta fra Francesi e Spagnoli per il predominio nel Regno di Napoli durante il XVI secolo. Melfi sarà protagonista di una storia tramandata che parla di “Ronca Battista”. Con l’assedio della città da parte delle truppe del “Lautrench” ed il conseguente incendio del borgo il mito a Melfi si fa memoria storica oltre il tempo tanto da trasformarsi in un evento da non perdere.
LA STORIA DE “LA PASQUA DI SANGUE”
E’ un evento che ogni anno rievoca, fin dal 1528, il conflitto tra i francesi di Francesco I e gli spagnoli di Carlo V. L’esercito francese era al comando di Odet de Foix, Visconte di Lautrec, protagonista del sanguinario assedio della Città e responsabile del massacro di oltre 3mila persone. Il giorno dell'assedio viene ricordato proprio come la “Pasqua di sangue”.
Ma i primi attacchi alla Città ( 22 marzo del 1528) per le armi francesi contarono più di un centinaio di morti. Durante la notte arrivarono i rinforzi richiesti: le famigerate Bande Nere guidate da Orazio Baglioni e diversi pezzi di artiglieria che risultarono determinanti per la presa della Città. Dopo l’eccidio di armati e di popolani, le truppe francesi costrinsero il principe di Melfi, Giovanni III Caracciolo, ad arrendersi per aver salva la vita.
La Città fu abbandonata dai circa 6mila superstiti che si rifugiarono nella selva dello Spirito Santo sul Monte Vulture. Qui vi rimasero sino all’arrivo degli spagnoli liberatori. Gli Spagnoli promulgarono due editti del Re Carlo V. Il primo invitata le popolazioni delle città limitrofe a trasferirsi a Melfi. Il secondo, invece, esentava i suoi abitanti per la fedeltà dimostrata agli Aragonesi dal pagamento delle tasse per un periodo lungo 12 anni.
NOVITA’ 2013
Per l’Assessore alla cultura, Maria Pina Palmieri “ anche quest’anno si riconferma l’impegno e la partecipazione alla preparazione di un grande evento per la nostra Città e non solo di tutti i volontari ai quali va il ringraziamento della nostra Amministrazione. Elemento di novità sarà la narrazione sia video sia scenica della Pasqua di Sangue a cura dell’Associazione Ramaela che ha preparato questo progetto con i figuranti della scuola Talens Melfi, su dei testi scritti dal Prof Emilio Salemme. Il video, invece, è stato girato da Lucia Liccione, operatore del Centro Televisivo Vaticano”.

UNA STORIA CHE PARLA DI RONCA BATTISTA
In quell’epica giornata di sangue giganteggia la figura di Giovan Battista Cerone. “Un boscaiolo – precisa il Presidente della Pro Loco, Tommaso Bufano- che non perde un solo attimo ed afferra i due bambini e la moglie e li accompagna verso l’unica porta che potrà garantire una via di fuga. Lui è in attesa dello scontro finale. La breccia è ormai aperta. Gli attaccanti affluiscono in massa fra urla, frastuoni e spari facendo scempio dei popolani. Ma di fronte a loro si staglia all’improvviso l’imponente figura del boscaiolo. Unica sua arma, oltre il coraggio, lo strumento del suo mestiere: la ronca. Il suo aspetto è nel contempo fiero, minaccioso e terribile. La forza del suo braccio è pari alla forza sterminatrice della folgore. Ovunque egli spezza, recide ed uccide. Il sangue dei francesi si confonde con quello dei melfitani trucidati. Poi l’eroe cade colpito alle spalle stringendo nel pugno la sua ronca. La figura di questo boscaiolo sfocia ormai negli ambiti della leggenda”.

PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE
Tutto pronto per “La Pasqua di Sangue” a Melfi. La manifestazione prenderà il via sabato (18 maggio) alle ore 17.30 in Corso Garibaldi con l’accampamento rinascimentale a cura dell’associazione “Bardulos”. La Porta Venosina, invece, dalle ore 18 sarà la location dell’accampamento mercenario del XVI secolo a cura dell’associazione Tempora Medievalis. Seguirà l’annuncio della manifestazione lungo le vie del borgo medievale da parte della banda musicale, gruppi di musici e sbandieratori, trombonieri e combattenti spagnoli e francese. Spazio poi ad una narrazione video scenica su “La Pasqua di Sangue” dinanzi la Porta Venosina a cura dell’Associazione culturale “Ramaela”. Alle ore 20,30 l’assedio di Melfi e la rievocazione dell’episodio di Ronca Battista con l’incendio delle mura e presa della Città da parte delle truppe francesi. Alle ore 22 in Piazza Duomo spettacolo con sbandieratori, musici e combattenti.

La notte di domenica (19 maggio) prenderà il via il percorso della banda musicale attraverso le vie della Città. Alle ore 4 partenza alla volta della Chiesa dello Spirito Santo. Alle ore 7 Santa Messa celebrata dal Vescovo di Melfi, S.E. Mons. Gianfranco Todisco. Alle 8,30 processione di San Michele a cura della Confraternita Santa Maria ad Nives e della Pro Loco Federico II. Alle ore 9,30 rientro della processione in Città. Alle ore 10, dal Piazzale della Stazione, partenza del Corteo Storico. In Piazza Duomo, alle ore 11.30, spettacolo dei gruppi partecipanti al corteo storico. A seguire in Piazza Umberto I arrivo del corteo storico con l’accampamento del carro con la statua della SS. Trinità e di San Michele nella Chiesa di S. Maria ad Nives. Alle ore 16 in Piazza Duomo esibizione degli sbandieratori delle Città di Arezzo e dell’Aquila, del Gruppo Storico città di Popoli e del gruppo storico “I Fieramosca” di Barletta. Alle ore 18 premiazione dei gruppi degli sbandieratori. Alle ore 19 Celebrazione Eucaristica in Cattedrale. Alle ore 19 spazio alla narrazione video scenica de “La Pasqua di Sangue” a cura dell’associazione culturale “Ramaela”. A seguire l’assedio, la presa e l’incendio del Maniero. Alle ore 22 chiusura della manifestazione , dell’accampamento rinascimentale e dell’accampamento dei mercenari.




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