Sabato 4 maggio scorso, oltre 50 castronovesi, come ogni anno, sono andati in pellegrinaggio a Napoli per partecipare alla processione dei Santi compatroni, di cui fa parte Sant’Andrea Avellino.
Da venti anni, infatti, il sabato che precede la prima domenica di maggio, si recano nella città partenopea per dedicare un’intera giornata al loro Santo.
Dopo la celebrazione eucaristica della mattina, presieduta da Padre Luis Rodriguez nella Basilica di San Paolo Maggiore, dinanzi alle Sacre Reliquie di Sant’Andrea Avellino, ci si è recati, di pomeriggio, nel Duomo per le fasi preparatorie della Processione.
Come prevede il cerimoniale, l’Arcivescovo di Napoli, S.E. Domenico Battaglia, si è recato nella Cappella del tesoro, accolto dalla Deputazione e dai Prelati della Cappella, per prendere la Reliquia contenente il sangue di San Gennaro per il miracolo della liquefazione constatandone che lo stesso non era sciolto.
La processione dal Duomo alla Basilica di Santa Chiara è preceduta dalla disposizione sul Sagrato dei compatroni portati, ognuno dei quali è annunciato con una breve descrizione biografica.
Quest’anno le statue preparate per la processione sono state 19 (diciannove), disposte in ordine di anzianità di proclamazione, dai compatroni più recenti a quelli più remoti: S. Giovanna Antida Touret, S. Rita, S. Gertrude, S. Lucia martire, S. Maria Francesca delle cinque piaghe, S. Rocco, S. Francesco Caracciolo, S. Anna, S. Emidio, S. Maria Maddalena, S. Antonio Abate, S. Giovanni, S. Francesco, S. Chiara, S. Severo, S. Efebo, S. Patrizia, S. Andrea Avellino, S. Maria Assunta.
La processione è partita dalla Cattedrale-Duomo per tutto il centro storico (S. Biagio dei Librai, Piazza S.Domenico, Via Benedetto Croce), fino al Monastero di Santa Chiara. In testa la Fanfara dei Carabinieri, a seguire, nell’ordine, le insegne del Comune di Napoli e della Regione Campania, gli stendardi delle Congregazioni religiose, le statue dei compatroni, la succitata Reliquia, il busto di San Gennaro, l’Arcivescovo di Napoli, accompagnato dal suo Cerimoniere e dai membri della Eccellentissima Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, le autorità cittadine, le associazioni cattoliche e i fedeli.
Arrivati alla Basilica di Santa Chiara, l’Arcivescovo mons. Domenico Battaglia ha informato i fedeli dell’avvenuto miracolo della liquefazione, avvenuto durante la processione, tra gli applausi della folla.
Quest’anno il pellegrinaggio assume una particolare importanza perché ricade nel IV centenario della Beatificazione di Sant’Andrea che è stata di predizione alla procedura per la proclamazione di compatrono, infatti:
-la Congregazione dei Riti, il 31 maggio 1624, approvando tutti i miracoli già convalidati dalla Sacra Rota, preparò il Decreto di Beatificazione;
-Urbano VIII, il 28 settembre 1624, firmando un Breve Apostolico, con il quale aderiva al suddetto decreto, dichiarò solennemente Beato Andrea Avellino e concedeva a tutti i Padri della sua religione di poterne celebrare la Messa e questo fino al termine della solenne beatificazione che avverrà il 10 giugno 1625;
-il 29 settembre 1624, a Napoli, ci fu la traslazione della statua d’argento con la reliquia del Beato dalla Basilica di San Paolo Maggiore alla Cappella del Tesoro del Duomo;
-Il 29 settembre 1625 i delegati dei sedili (distretti), i cittadini e la nobiltà partenopea proclamarono il Beato Andrea Avellino nono patrono della città di Napoli.
Andrea Avellino, così, venne proclamato tra i Santi compatroni partenopei già da Beato; questo comprova la grande devozione del popolo napoletano verso Sant’Andrea Avellino in un periodo nel quale la Chiesa viveva momenti non facili, alle prese con le riforme e controriforme del XVI secolo.
Il Beato Andrea Avellino è stato proclamato Santo, da Papa Clemente XI, il 22 maggio 1712; il Papa Pio IX, il 25 giugno 1869, lo dichiarò Avvocato della buona morte. Sono in corso, attualmente, le procedure per divenire Dottore della Chiesa.
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