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Capitale Cultura: Maratea si mostra a Roma, Papaleo testimonial |
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20/02/2024 | Rocco Papaleo è il volto e testimonial di Maratea che è tra le dieci finaliste nella corsa per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2026 e attende il responso del ministero della Cultura entro il 29 marzo. La cittadina lucana ha organizzato un tour di presentazione della candidatura che, dopo Milano il 5 febbraio, oggi fa tappa all'Ara Pacis a Roma e si concluderà a Potenza, giovedì 29 febbraio.
"Essere qui a Roma, caput mundi culla delle civiltà mondiali per noi ha un significato particolare" dice il 'sindaco di Maratea Daniele Stoppelli che si dice molto felice di essere all'Ara Pacis proprio in questo momento di guerre e gravi tensioni internazionali. "Maratea - aggiunge - esprime con la sua storia di ormai di 30 secoli un'esperienza di accoglienza senza paragoni. E' stata il luogo di accoglienza dei naviganti del Mediterraneo che venivano a comprare il garum, nei nostri fondali abbiamo ancora le ancore. E' stata poi l'approdo dei monaci basiliani che portarono evangelizzazione alle aree interne e ne abbiamo il segno con i cenobi. Abbiamo continuato a essere un riferimento anche nel periodo dell'iconoclastia.
Maratea è stata anche una città politeista, abbiamo avuto il tempio di Minerva, di Venere, una strada intitolata a Castore e Polluce che proteggevano i naviganti. Questo ci ha consentito di proporre una candidatura sulla forza del nostro passato, che indica la nostra capacità di progettare e realizzare nella bellezza la nostra crescita e il nostro sviluppo ma nel rispetto della natura".
"Moliterno - spiega Antonio Rubino, Sindaco del Comune di Moliterno - ha deciso di fare un passo indietro per farne mille avanti. La Basilicata ha bisogno di unirsi, i 131 comuni devono saper lavorare assieme e il terreno della cultura è quello dove raccogliere maggiori frutti. La Basilicata unita è vincente in 4 valori essenziali: il paesaggio (unico e irripetibile tra l'azzurro del mare e il verde dell'interno), la storia, il futuro (non siamo più figli di un dio minore, dobbiamo raccontare la Basilicata che ce la fa) e i lucani nel mondo, nell'anno delle radici nel mondo sono un patrimonio inestinguibile".
"Dopo Matera 2019, torniamo in campo con Maratea 2026. All'epoca è stato uno "scandalo", uno scandalo bellissimo. Noi che con i nostri borghi, le nostre chiesette, le nostre meraviglie naturali di una piccola città che sfidavano città molto più grandi ma abbiamo vinto. Questi sindaci riuniti ci dimostrano che non c'è una divisione ma una visione, l'esempio vincente di Matera ha dimostrato che si può, si deve lavorare assieme, è il primo passo che fa decollare questa candidatura" dice Antonio Nicoletti, direttore dell'Apt della Regione della Basilicata, che ha sottolineato anche la forza della grande comunità lucana nel mondo. A questo proposito Nicoletti ha ricordato anche Roots-In, Roots Tourism International Exchange, appuntamento internazionale di riferimento per il turismo delle radici.
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