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Rotonda: una terapia per superare la paura dei cani ed ogni altra fobia |
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25/10/2023 | I cani sono considerati i migliori amici dell’uomo, ma non sempre è così poiché ci sono casi di vere e proprie fobie nei confronti di questi animali anche in assenza di un precedente evento traumatico.
Rosalba Rimola, psicologa e psicoterapeuta, specializzata sugli adulti con esperienze sull’età evolutiva, sta seguendo proprio un ragazzino che ha manifestato simili difficoltà dalle quali, per fortuna, sta uscendo anche grazie all’aiuto di Aragon, il pluricampione Lagotto romagnolo di Giovanni Di Sanzo, ed Athos, un piccolo bulldog francese messo a disposizione da Angela Nicolao.
“La madre di questo ragazzino - ci spiega la psicologa - era preoccupata per la fobia del figlio nei confronti dei cani e di quanto stesse diventando sempre più invalidante, tanto da farlo scappare ogni volta ne vedesse uno anche se piccolissimo. Ricostruendo la sua storia, però, non è emerso sia mai stato morso né ha vissuto altre brutte esperienze con i cani. Dopo un timore iniziale la situazione è degenerata, fino a diventare vero e proprio terrore, per effetto del cosiddetto ‘evitamento’: ossia quel meccanismo della mente che rende sempre più spaventoso ciò che evitiamo per paura”.
Quindi è iniziato un percorso a step, attraverso le sedute nello studio di Rotonda della psicologa.
“Siamo partiti con colloqui conoscitivi in cui si espone la problematica e si valuta anche la motivazione ad intraprendere il percorso, seguito da colloqui con il ragazzo e con genitori. Poi siamo passati al momento di psicoeducazione: è una fase in cui si spiega, prima al ragazzo e poi ai genitori, le motivazioni alla base del suo malessere e come affrontarlo. Nel caso specifico, probabilmente, non c’è un episodio traumatico ma è stata una storia d’apprendimento graduale che ha portato all’evitamento. Lui ha imparato a considerare i cani fin da piccolo pericolosi. Il risultato di quello che oggi prova dipendente dall’aver evitato sempre la situazione. Per arrivare quindi all’utilizzo di tecniche di esposizione: tecniche immaginative, esposizione per immagini e video, tecniche dal vivo. Portarlo ad affrontare delle piccole quote d’ansia crescente per spezzare la catena dell'evitamento. Lungo tutto il percorso si lavora parallelamente sulle emozioni e le loro funzioni e sul respiro”.
L’esposizione è partita con un piccolo bulldog francese: “La prima volta che lo aveva visto nel mio studio - prosegue la dottoressa Rimola - si era messo nella parte opposta rispetto a dove si trovava il cane. Abbiamo stilato una sorta di graduatoria di cosa dovessimo fare inizialmente e siamo partiti da ciò che gli provocava meno ansia, ossia guardare me che giocavo e interagivo con il cane tenendolo sempre al guinzaglio. Piano piano il ragazzo ha cominciato ad avvicinarsi al cane e ad accarezzarlo partendo dalla coda per poi arrivare con il tempo alla bocca. Dopodiché, ha portato il piccolo bulldog a passeggio con il guinzaglio e, alla fine, abbiamo tolto il guinzaglio ed ha iniziato anche a giocarci”.
Il percorso psicologico presegue prosegue da quasi un anno e, dallo scorso mese di settembre, è entrato in scena Aragon.
“Bisognava arrivare ad una generalizzazione, ossia fare le medesime cose con un cane di taglia diversa ed ecco che siamo passati ad una razza di dimensioni medie, come il Lagotto, e siamo arrivati al punto di portarlo a passeggio con Aragon al guinzaglio. Adesso, l’obiettivo è arrivare a togliergli il guinzaglio. Tutto sta procedendo per il meglio e la stessa madre mi ha riferito come, ogni volta che il figlio incontra un cane, non scappa né ha paura”.
Chiaramente, parliamo di terapie applicabili per qualsiasi tipo di fobia, non solo riguardante gli animali.
“La prassi è sempre la medesima, in quanto si parte da un lavoro in studio su emozioni, respirazione e sull’indagine delle cause e, poi, dopo la visioni di immagini o video, si arriva all’esposizione graduale allo stimolo ansiogeno”.
Gianfranco Aurilio
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