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A Filiano la suggestiva Via Crucis |
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30/03/2013 | Venerdì pomeriggio sacro e profano, tradizione e folclore a Filiano si sono fusi nella suggestiva ed emozionante Via Crucis del Venerdì santo.
È stato un successo annunciato la Passione di Cristo, oltre 2 mila persone sono infatti accorse nel piccolo paese dell’Appennino lucano per assistere alla Sacra rappresentazione della Via Crucis con personaggi viventi.
Forse meno conosciuta e celebrata di altre rappresentazioni che si tengono in questo periodo nel Vulture-Melfese, la Via Crucis di Filiano ha un suo grande fascino. È una spettacolare rievocazione storica della Passione di Cristo ed a Filiano è stata sempre un appuntamento religioso-meditativo.
Per le vie del paese sosto stati rappresentati i momenti più importanti della Passione di Cristo, magnificamente interpretati da Vito Verrastro. Tra gli altri interpreti: Alda Giuliano nel ruolo di Maria e Marco Colucci nel ruolo di Pilato.
La rappresentazione ha avuto il suo prologo in Piazza Autonomia e precisamente dal sagrato della Chiesa madre con le accuse dinanzi al Sinedrio. La sacra rievocazione è continuata in Piazza SS. Rosario dove, davanti alla Chiesa di San Giuseppe (risalente al 1830), si è svolto il processo dinanzi a Ponzio Pilato. Da qui è iniziato il corteo per la salita al monte Calvario, rappresentato da una collinetta alla periferia del paese.
Il corteo si è dispiegato lungo un suggestivo percorso tra i vicoli, tracciando i momenti salienti della passione, scanditi dalle quattordici tradizionali stazioni del rito della “Via Crucis”: le cadute lungo la salita, il commovente incontro con la Madre e con la Veronica, immagini queste in grado di creare un’atmosfera di profondo raccoglimento e riflessione, ricca di pathos e suggestioni.
Particolare rilevanza è stata data dagli organizzatori ai momenti dell’incontro di Gesù con gli altri personaggi che la tradizione evangelica colloca sulla via verso il Calvario: Simone di Cirène, l’uomo che si accollò il peso della croce per alleviare le sofferenze di Gesù, le donne del popolo, che hanno accompagnato con il loro pianto i momenti più intensi della Via Crucis.
Il rito ha avuto il suo culmine nei pressi di Villa Mancini, luogo della rappresentazione del Gòlgota, con il tragico momento della crocifissione. Qui la drammatica immagine della croce sul cruento palcoscenico del Calvario ha fatto da sfondo ad un affresco vivente particolarmente significativo: il corpo del Cristo tra le braccia delle Madre, è stato riproposto come momento culminante della rievocazione del sacrificio del figlio di Dio. Il toccante epilogo della Via Crucis si è avuto con la luce della resurrezione.
Nella manifestazione – giunta alla 29esima edizione ed organizzata dall’Associazione Pro Loco di Filiano - sono stati impegnati circa 70 tra attori e figuranti, oltre un discreto gruppo di collaboratori.
«La riflessione sugli ultimi tragici momenti della vita del Cristo, che costituisce uno dei tradizionali leitmotiv delle rappresentazioni folkloristiche pasquali lucane - dichiara Vito Sabia, regista storico della manifestazione -, si arricchisce, in questa “Via Crucis Vivente”, di nuovi spunti e nuove sfumature, e vuole proporre una diversa rappresentazione della Passione, volutamente realistica, finalizzata a fotografare la sofferenza dell’uomo Cristo per celebrarne il ricordo.»
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