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Lucanità saracena, presentato a San Chirico Raparo |
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24/04/2023 | E’ stata presentata nella sala consiliare del comune di San Chirico Raparo, la silloge “Lucanità Saracena tra Poesia e fotografia di Prospero e Valerio CASCINI.Dopo l’introduzione dell’editore Monetti, che ha coordinato i lavori e ricordato il tour della Lucanità anche fuori dai confini regionali,è intervenuto il Sindaco Vincenzo Cirigliano che ha portato i saluti dell’amministrazione,esprimendo totale identificazione della comunità con i valori della lucanità espressa dai due poeti cugini.Don Nicola Modarelli,Parroco di San Chirico Raparo, ha ricordato l’alto valore religioso della Poesia soprattutto riferita alla ricerca e tutela delle proprie radici.La storica Teresa Armenti, dopo aver riconosciuto i trascorsi storico-culturali di San Chirico Raparo, ha ricordato le figure di De Sarlo, di Magaldi ed anche i Valori Lucani espressi nelle opere di Castronuovo,di Tornatore, de Nile, Borneo ,Travascio, Rocchi e P. De Sarlo, ha parlato della preziosià del testo, riconoscendo all’editore sicure CAPACITA’ ESTETICHE.I due autori, il Preside el’Avvocato con la stessa passione. La Poesia. Anche se con linguaggi diversi esprimono appieno l’amore per la propria terra.Il Preside --continua Armenti predilige l’italiano, l’Avvocato il Vernacolo. Le poesie di Prospero diventano le mappe di un linguaggio capace di raccontare se stesso nei cambiamenti cogliendo le sfumature di ogni realtà..Valerio ci regala quadretti riferiti alla sua infanzia valorizzando il dialetto degli anni 60/70.Sa … caricare ogni singola parola di un proprio valore espressivo, che la rende unica insostituibile.Angelo Iacovino,letterato, nel suo intervento si è chiesto: Cosa ha spinto due ex sessanttottini, cresciuti contestualmente alla beat generation di Ginsburg e di Kerouac ha interessarsi di poesia, dipoesia lirica e in vernacolo?Ricordando l’impegno politico cosi sentito negli anni 70 e la marginalità del poetare, la poetessa SZYMBORSKA(premio nobel per la letteratura)
ha dichiarato” preferisco il ridicolo di scrivere poesie al ridicolo di non scriverne”Riferendosi al quesito iniziale Iacovino ha argomentato che proprio la lucanità è stata la prima fonte di ispirazione oltre alle tante comuni esperienze.i due autori (P) con un linguaggio intellettualmente nutrito in grado di cogliere le relazioni profonde tra l’IO e il mondo :l’altro (V) cantore della semplicità contadina. Le sue poesie sono un interessante espressione di memorie, di ricordi ancora vivi del quotidiano,affidati alla lingua madre, il dialetto castellano.VALERIO nel suo intervento ha parlato del suo legame storico con Castelsaraceno, - anche oggi-ha concluso MI ricordo I suoi luoghi,i suoi riti, le sue speranze. Ha ringraziato i presenti,il Sindaco,Teresa ,Angelo e le lettrici. Ricordando,infine,che lapoesia aiuta a fortificare le radici ma non toglie le ali…. Sono stati molto apprezzati gli interventi sulla lucanità della segretaria comunale Silvana Noto e di Pinuccio Arbia.
Prospero Cascini nelle conclusioni ha ringrazio i presenti, i tanti amici intervenuti oltre alle figure istituzionali che hanno promosso l’incontro.
Ha ricordato infine che Essere Lucano oggi è un qualcosa di BUONO SEMPRE E dovunque.
Ha concluso che oggi “più che mai la poesia necessita d i essere a tu per tu con il lettore ed in silenzio totale.
Così riceviamo il dono che la Poesia può offrirci. Un pezzo di mondo e la gratitudine di esserci anche noi in quello stesso mondo”
Le poesie in vernacolo sono state declamate da Carla Lardo, quelle in lingua da
Maria Pina Miraglia,Evangela Bentivenga e Palma TRAVASCIO.
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