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La fiera di Santa Lucia a Senise del '72 e quella coppa d’argento |
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11/12/2022 | Fiera
Mostra, mercato ed animale feroce. Nel primo significato dal latino feria, giorno di festa e nel secondo dal latino fera, femminile di ferus, feroce.
È davvero incredibile come in una medesima parola siano confluiti due significati così diversi fra di loro, ma entrambi appartenenti, per vie traverse, a tempi lontani.
I giorni di festa, in una società più locale e unita di quella in cui viviamo oggi, sono sempre stati l’occasione, oltre che per celebrazioni e festeggiamenti, anche per organizzare grandi mercati e così accade ancora oggi a Senise (PZ) per la festa di Santa Lucia.
Si trattava di mercati simili a mostre, che magari duravano anche diversi giorni, in cui concludere affari vantaggiosi e accordi economici per l’anno venturo. Così la feria ha passato il suo nome a quel particolare mercato, la fiera.
Probabilmente in questo periodo storico, ci riesce un pò difficile immaginare quale evento una fiera potesse essere in passato, che cosa potesse rappresentare per le persone, eppure cinquant’anni fa come oggi, 12 dicembre 1972, si svolgeva a Senise la prima mostra mercato del tacchino, organizzata dall’allora Consorzio Regionale della Lucania, con una coppa d’argento in palio.
Forte l’emozione delle partecipanti, giovani donne della terra, dai volti speranzosi, segnati dal sacrificio del lavoro duro nelle campagne, motore dell’economia agricola lucana.
Sfilate degli animali allevati con cura e dedizione, fra cui i tacchini e la giuria pronta ad assegnare il premio a quello migliore. La “ruota” di un tacchino di fronte alla commissione giudicatrice del Consorzio regionale e la vittoria di quella giovane donna di nome Giovanna.
Gli odori, le voci, i colori, la gente e il ricordo di una tradizione tutta lucana, ancora viva nelle menti di chi, come me, vive lontano.
Quella giovane donna era mia nonna.
Serafino Di Sanzo
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