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“Una domenica notte”: il commento di Fulvio Wetzl |
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8/02/2013 | Dalla Basilicata è arrivato nei cinema di tutt’Italia il lungometraggio d’esordio dell’emergente regista lucano Giuseppe Marco Albano.
La storia è quella di Antonio Colucci (Antonio Andrisani), un uomo che avrebbe voluto essere un grande regista di film horror. Dopo il fallimento del primo lungometraggio, il cui mercato è legato soltanto al settore dell’home video tedesco, si sposa ed ha un figlio. Il divorzio, la quotidianità difficile da vivere e la mancanza di intraprendenza lo bloccano nella sua cittadina di provincia, dove il miraggio del mondo del cinema lentamente svanisce. All’età di 46 anni decide che è arrivato il momento di fare un resoconto della propria vita. Il sogno di diventare regista di film di “genere” in realtà non l’ha mai rinchiuso in un cassetto. Decide così di trovare i fondi per girare una sceneggiatura, ad un budget basso, incentrata sulla storia di un unico personaggio e girato in un’unica location. In questa ricerca, scoprirà che l’orrore che lo circonda è molto più profondo ed impressionante del film del terrore che vuole girare. Il protagonista si troverà a fare i conti con una realtà difficile, segnata da temi forti: il divorzio e le conseguenze per il figlio, il ricatto tesogli dal cognato, il mondo fatto di apparenze, lusso e potere nel quale vive l’onorevole.
Un film lucano doc, con attori lucani, interamente girato in Basilicata, curato da un giovane regista lucano. Del resto la lucanità del film Antonio la espone a chiare lettere nei primi minuti del lungometraggio: “Abbiamo i talenti qua e li dobbiamo andare a prendere fuori”.
Del film “Una domenica notte” e del cinema made in Lucania abbiamo parlato con il regista Fulvio Wetzl.
“La più bella battuta del film è: "Pensa che se uccido la moglie del mio migliore amico e riesco a far tornare mio cognato con mia sorella abbiamo i soldi per fare due o tre film". Esordisce Weltz. “Come ho detto ad Albano- continua- personalmente lui a 28 anni, tu a 46 io a 59, il percorso che tu racconti vale per tutte le età. Bruno Bozzetto diceva che non si finisce mai di essere esordienti, ogni nuovo film anche a 70 anni è un esordio ed è come se per un maleficio tutto quello che hai fatto prima non contasse. Il tuo percorso umano è ... umanissimo e tu lo rendi molto bene, sia con le ex mogli e fidanzate, che coi bambini. Esilaranti i siparietti tipo cinico tv dei provini (la gallina vale le claquettes di Tognazzi in "Io la conoscevo bene"), il rapporto con le istituzioni verissimo. Adolfo Margiotta, schizzato direttore di Conservatorio e Ernesto Mahjeux fanno personaggi sbozzati in modo sapido, perché ben scritti e lo spot sul vino senza vino è degno dello spot elettorale de "Il portaborse". C'è qualche lentezza, qualche impaccio nel terzo/quarto ma proprio un'ombra, ma Albano gira già con una sua visione delle cose, non banale, che negli spot (anche i sogni/incubi) trova la sua dimensione ideale, quella di "Stand by me", per intenderci. Complimenti.
Sul cinema lucano, posso dire, facendone in qualche modo parte, che è una realtà in crescita, che è stata schiacciata fino ad ora dall'invadenza delle produzioni americane e nostrane, che hanno agito un po' come le sette sorelle con il petrolio della Val D'Agri, saccheggiando il territorio per le sue valenze arcaiche, in una serie di Passioni e Nativities. Ma Salvatores, Placido si sono cominciati ad avvicinare al nostro territorio in modo più rispettoso, trattandolo innanzitutto da Lucania e piano piano da questi germogli sta nascendo una produzione autoctona, vedi Papaleo, Albano, Faretta, Michele Russo e altri, un pool di attori di valore, come Andrisani, Zullino, Rosalba Pippa, Domenico Fortunato, Antonio Petrocelli e altri. Con la neonata Lucana Filmcommission, diretta da Paride Leporace, che avrà un discreto fondo di finanziamenti dalla Regione, questi ed altri talenti potranno essere aiutati a dare continuità ad una propria visione del cinema, partendo dai racconti che scaturiscono dal territorio, vissuto a seconda dei diversi talenti di ciascuno o in modo realistico o fantastico, comunque finalmente genuinamente lucano”.
Nicoletta Fanuele
Lasiritide.it
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