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Recensione di “Quale strategia per il centro” di Francesco D’Onofrio |
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6/02/2013 | Il libro dal titolo “Quale strategia per il centro” di Francesco D’Onofrio si propone di fare un’analisi su quanto è accaduto nell’area politica di Centro dal Predellino all’arrivo di Monti e questo passaggio non è stato frutto solo di una meccanica impersonale ma una conseguenza di un percorso chiaro e riconoscibile.
In realtà l’autore non prende solo in esame solo questo periodo seppur significativo sul piano degli apparentamenti partitici che ha visto il contrapporsi tra i due schieramenti politici: il Centro- Destra ed il Centro Sinistra con Casini ed alcuni esponenti si sono sganciati da Berlusconi rifiutando di entrare nel Pdl ed hanno creato l’UDC che è stato l’ago della bilancia dei due schieramenti politici.
Nel periodo di tempo che va dal 2008 anno delle elezioni politiche anticipate che hanno sancito la vittoria di Berlusconi e la sua conseguente nomina a premier ad oggi lo scenario politico non è cambiato granchè.
Poi è subentrato Monti che non è un politico appoggiato da alcuni partiti tra cui l’UDC che avrebbe salvato dal baratro il nostro paese con un debito a livelli vertiginosi.
La situazione economica del paese è peggiorata con una disoccupazione a livelli altissimi, abbiamo subito il default della Grecia salvata per un pelo, molte aziende sono state costrette a chiudere in quanto la loro produzione era diminuita con una pressione fiscale alta.
Inoltre il mutamento a livello partitico non c’è stato e quindi Tangentopoli non ha mutato i vecchi sistemi della politica, non c’ e stato il tanto auspicato bipolarismo con conseguente riduzione del numero dei partiti.
Allora è giunto il momento di imprimere una svolta politica al paese, facendo avvicinare la gente alla politica, instillando nei politici un nuovo modo di rapportarsi con gli elettori.
Dal libro si evince che Berlusconi non è stato in grado di operare quel cambiamento socio- politico ed economico tanto auspicato e l’economia ha subito un tracollo sebbene fomentata per effetto della globalizzazione, anche dal default della Leman Broders è Monti ha preso in mano un paese già agonizzante ed ha dovuto fronteggiare una situazione politica alquanto difficile salvando il nostro paese da una bancarotta quasi certa senza la sua strategia di politica economica.
Bisogna che il paese ritrovi una persona come Alcide De Gasperi che seppe risollevare l?Italia dalla difficile situazione economica del dopoguerra al Boom economico.
Per non parlare del fatto che lo statista trentino aveva coltivato il progetto con Adenauer e Shuman di un Europa Unita il cui progetto di costruzione europea, portato molti vantaggi consentendo di riunificate ciò che era diviso ed assicurando al paese un lungo periodo di pace.
Presto ci saranno le elezioni politiche e la speranza degli italiani è che avvenga il tanto auspicato mutamento socio-politico ed economico per un ‘Italia migliore.
Biagio Gugliotta
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