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Friday for future: gli studenti manifestano per il clima

24/09/2022

Sappiamo quanto, oggi giorno, la questione climatica sia al centro del dibattito pubblico ed a chi sta più a cuore dei giovani?
Noi che siamo i protagonisti del nostro futuro e, per questo, abbiamo grandi prospettive che non vogliono certo essere deluse.
I motivi dello sciopero del clima sicuramente non sono scontati, ma le nostre manifestazioni rappresentano l’unica opportunità per farci ascoltare dai piani alti, per chiedergli un riguardo in più e fargli capire che noi ci siamo e ci saremo.
Il Friday for future è infatti lo sciopero globale degli studenti provenienti da tutto il mondo e questo aumenta sicuramente molto di più l’attenzione sulle nuove generazioni, studenti da tutto il mondo che hanno lo stesso obbiettivo: cambiare il sistema e non il clima.

Gli studenti



Alla vigilia del voto, sono scesi in piazza ancora una volta i ragazzi dei Fridays for Future. A Senise, come in tante altre piazze italiane è andato in scena lo sciopero globale, la partecipazione è stata convinta e numerosa. Arrivati a scuola, si chiudono i cancelli degli istituti Sinisgalli e Isabella Morra, in particolare, poi gli ultimi ritocchi ai cartelloni, si contano le presenze, sorrisi e pacche sulle spalle, qualcuno mano nella mano, si avvia verso la villa comunale, un corteo lungo e colorato, tanti gli slogan a tutta voce, il tema quello di sempre, quello che sta a cuore a questa generazione fatta di ragazze e ragazzi che hanno voglia si di studiare, ma allo stesso tempo vogliono anche partecipare da attori alle scelte politiche e sociali che nel bene e nel male segneranno il loro futuro. Un futuro che vogliono decidere con gli altri, che vogliono tracciare senza se e senza ma, anche perché il loro domani è sempre più in pericolo da “scelte sciagurate sul clima”. Non vogliono più subire, stare a guardare, ma vogliono essere padroni della loro vita. L’ambiente in tutte le sue declinazioni, nelle strade attraversate. Tanti i sorrisi sulle labbra della gente: madri, padri che salutano il passaggio, fatto di ragazzi che vogliono guardare lontano, una mobilitazione quella di Senise che porta sollievo e speranza. Tante le voci che si sono levate per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche il mondo della finanza e dell’impresa, senza tralasciare la politica che in queste ore sta chiudendo la campagna elettorale che poco ha discusso di politiche ambientali, senza le quali è difficile parlare di futuro e di progresso. “Un futuro – sottolineano gli studenti - che ci stanno rubando, interi territori sfruttati e mortificati, noi diciamo basta a questo modello di sviluppo che sta portando l’umanità a una catastrofe sempre più annunciata. Il prossimo governo – precisano convinti- non importa il colore, porti sul tavolo, come priorità, nuove politiche climatiche per il nostro Paese, che assieme agli altri di tutto il mondo possano riscrivere un’agenda sul clima capace di migliorare la nostra casa comune: il Pianeta”. Non poteva mancare il ricordo dei ragazzi morti durante l’alternanza scuola-lavoro, l’ultimo, Giuliano De Seta, appena qualche giorno fa. Una strage silenziosa, complice lo sfruttamento e la poca sicurezza. Anche su questo tema, le voci si sono alzate, la richiesta è semplice quanto perentoria; “basta morti, il prossimo esecutivo, metta mano a nuove regole, a nuove leggi, perché lo studio e la formazione diventino opportunità e non momenti di lutto e di disperazione”. Una bella giornata di sole ha favorito l’incontro e la partecipazioni di tantissimi studenti, tutti sotto un’unica bandiera, armati solo di striscioni e cartelloni colorati, quei colori che ricordano l’arcobaleno, colori forti che parlano di amicizia, futuro, speranza. Quel futuro e quella speranza sempre più a rischio, se lo sfruttamento delle risorse dovesse continuare senza scrupolo. Una vera minaccia globale che va fermata con l’aiuto di tutti – sottolineano gli studenti che si sono alternati a parlare - consapevoli che senza un’inversione di tendenza la sopravvivenza di ogni forma di vita è a rischio, le conseguenze sotto gli occhi di tutti, come nelle Marche, dove altre ai danni al territorio e alle strutture si contano ancora una volta tanti morti.
Vincenzo Diego



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