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''Croce e basilico'' a San Paolo Albanese |
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11/09/2022 | La comunità arbëreshe di San Paolo Albanese, Shën Paljit, rinnova il 14 settembre, secondo il calendario liturgico, la festa religiosa dell'esaltazione della Santa Croce, alla quale è intitolata la sua Chiesa Madre. Durante la funzione religiosa nel rito greco bizantino dell'esaltazione e della venerazione della Santa Croce, il sacerdote porterà in processione dall’altare fino alla porta centrale dell'iconostasi un vassoio, in cui è posata la Croce su un letto di foglie di basilico. Il basilico è l’erba profumata del Re (Basileus), l’unica, secondo la tradizione, cresciuta sul calvario attorno alla Croce, quando fu ritrovata. Al sindaco Antonio Mosè Troiano chiediamo perché è importante questa ricorrenza. “La festa dell’Esaltazione della Santa Croce è collegata alla dedicazione della basilica della Risurrezione, edificata sulla tomba del Signore nel 335, e anche alla celebrazione del ritrovamento della reliquia della Croce da parte dell'imperatrice Elena”. L’Amministarzione comunale ci tiene molto. “La festa “Croce e Basilico”, quest’anno alla sua terza edizione dopo quella del settembre del 2019 e del 2021, è organizzata dal Comune di San Paolo Albanese con lo scopo di mantenere e consolidare la “buona pratica” di un evento di successo, nell’ambito di un processo di promozione, di valorizzazione e di fruizione del patrimonio identitario di San Paolo Albanese e della sua Comunità Arbëreshe”. Sindaco, lo scopo o gli scopi principali di “Croce e Basilico”? ” Le manifestazioni in programma si ispirano alle finalità della difesa dell’ambiente, della salvaguardia della biodiversità naturale e culturale, della biodiversità agroalimentare e del cibo, delle tradizioni religiose e degli aspetti storici, socio-culturali ed etno-demo-antropologici locali”. Un’altra bella pagina di tradizione, di storia, di cultura, pietre angolari dell’esistenza, un passato che continua a prendere per mano il quotidiano e cerca di indicare il cammino, nel suo eterno divenire. Una melodia di primavera, accompagnata dall’eterno sorgere del sole, che aiuta e riscalda i progetti di un popolo, di una comunità che non smette mai di sognare, proprio perché e sostenuta da radici profonde anche se lontane, dove sorge il sole, oltre i monti e il mare, e che continua a parlare ogni giorno con l’eternità del tempo.
Vincenzo Diego |
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