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A Grumento Nova successo per 'Rosella' |
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13/08/2022 | Un monologo di grande effetto scenografico e emozionale. un vero e proprio mix di tradizioni e globalizzazione all'italiana. Dalla Milano da bere, al Pirellone, da Bettino Craxi alla strage di Piazza Fontana, fino alle tradizioni lucane. il desiderio vibrante, intenso e passionale di abbracciare i parenti al ritorno in Basilicata. Egidia Bruno, artista di Latronico che da anni vive e lavora a Milano incanta gli spettatori di Grumento Nova nell'ambito del cartellone del Festival dei Teatri di Pietra Theatrom Theatrum proposto dall'Associazione Pa.Ga. Scenamediterraneo Potenza, dalla Regione Basilicata, dal Mibact, dai comuni di Grument Nova, Aliano e Venosa durante la piece da titolo Rosella. La rappresentazione teatrale, inizialmente prevista nel Parco Archeologico Romano si è tenuta all'interno del Castello dei Grumento a causa delle avverse condizioni climatiche. E lei Egidia Bruno accompagnata da Alberto Sailbene, ha dato prova di bravura, eleganza e perfetta osmosi districandosi in novanta minuti di monologo senza precedenti. La Milano in cui vive è ricca di idee, innovazione e finanza, un mondo diametralmente opposto a quello lucano fatto di povertà, miseria e contraddizioni sociali. Egidia Bruno narra la vita nella città meneghina confrontandosi senza apparenti problemi con la storia della capitale della finanza italiana. E se da un lato il desiderio di scendere in Basilicata è sempre più forte, dall'altro il sentimento di rimanere in Lombardia lega indissolubilmente il percorso umamo e esistenziale in una forma di teatro di rara sintesi scenica. Sullo sfondo ci sono le lotte sociali del sud, il maltempo che attanaglia la Basilicata, sommersa dalla neve, la precarietà del giorno d'oggi che fanno a cazzotti con la ricchezza e la stravagante bellezza di Milano e la creatività meneghina. L'artista interpreta Rosella ragazza mettendo in luce un condensato di emozioni tutte da provare e sviluppando intense relazioni, dando vita a momenti di passione che fanno da sfondo alle immagini del capoluogo lombardo Il culmine con la strage di Piazza Fontana che cambia il corso degli eventi e spinge la protagonista a far ritorno in Basilicata. Latronico non è Milano ma lì vivono i parenti, i nonni da abbracciare, il desiderio di mangiare i panini e i piatti tipici della cucina lucana. Tre sedie bianche sistemate accuratamente fanno da sfondo ad una scenografia di grande effetto che mettono Egidia nelle condizioni di camminare intorno al desiderio forte e meticoloso di far ritorno alle origini. Tornare in Basilicata, diventa realtà e quando l'artista abbraccia i parenti, si emoziona e chiude così il suo sogno.
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