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Intervista a Pino Sozio tastierista dei lucani 'Ad gloram' |
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5/08/2022 | C'erano una volta...è l'inizio di tutte le storie avvincenti, accomunate però da una forte coerenza e passione e la storia degli Ad Gloram, storica band lucana, è un esempio di questo tipo.
Gli Ad Gloriam, official Le Orme Cover Band, nascono nell’estate 1971 come Wine Shop’s Band, un nome che resiste fino al 2017 quando diventano Ad Gloriam, dopo l’autorizzazione da parte di Michi Dei Rossi, batterista storico e leader del gruppo Le Orme, ad utilizzare il nome del suo gruppo insieme a Cover Band.
Negli anni ‘70 la band era composta da 3 degli attuali membri, Pino Sozio tastiere, Mimmo Cuccarese voce e chitarra, Roberto Di Naccio basso e chitarra, e dal batterista Carmelo Cospito. Dopo lo scioglimento dovuto a motivi di studio, la Wine Shop’s Band si riunisce negli anni ‘80 per registrare in studio a Roma il loro primo album: “Canti d’autunno”. Nel 2015 entra a far parte della band il batterista Senisese Franco Cosentino ed aprono la relativa edizione del Blues in Town. Nel 2017 Franco viene sostituito dal batterista Carmelo Corrado per una serie di concerti, mentre l’anno successivo entra a far parte in pianta stabile della band il batterista Egidio Lapolla. Nella formazione attuale gli Ad Gloriam portano avanti un discorso legato alla musica delle Orme in particolare e del Prog anni ‘70 in generale, proponendo nei loro concerti anche brani della PFM, dei New Trolls, del Banco e, limitatamente all’estate in corso, un revival dell’era Beat e Pop degli anni ‘60 e ‘70.
Gli Ad Gloriam si esibiranno al lido La Stiva di Policoro il 6 agosto e il 16 Agosto siamo all’Oasi, un locale al Lido di Metaponto.
Come nasce il vostro progetto musicale?
Nel ‘71 eravamo appena 14enni, e la band nasce un po' come tutte le band di quegli anni, negli scantinati e sulle terrazze, senza un progetto musicale ben preciso ma con la voglia legittima di suonare quello che ci piaceva. Solo dopo aver ascoltato un album delle Orme, Collage, mettiamo su un progetto più definito: diventiamo appassionati di Rock Progressivo, e decidiamo che quel genere diventerà il nostro genere, pur non disdegnando il Beat e il Pop che, necessariamente si doveva suonare nelle sale e nei dancing.
La musica Prog che è quella che voi proponete, è un genere molto particolare non del tutto conosciuto. Parlaci della storia di questo particolare stile musicale.
Il Prog è un genere che nasce in Inghilterra, con band del calibro di Emerson Lake and Palmer, Genesis, Jethro Tull, Yes, King Crimson e tanti altri e poi, come spesso accade, si propaga in Italia con Le Orme, il Banco del Mutuo Soccorso, la PFM, gli Osanna, il Rovescio della Medaglia, i New Trolls fra i maggiori protagonisti. Si tratta di un genere molto complesso non a caso definito come musica colta, che abbraccia e fonde molti generi, dal Rock al Blues, dal Classico al Jazz Rock. Le novità assolute sono l’introduzione delle tastiere come strumenti determinanti, mentre prima la parte del leone, specie nel Rock, era una esclusiva delle chitarre; e ancora, la musica classica entra prepotentemente a contornare tantissime composizioni dei gruppi Prog. Inoltre, il Prog propone una assoluta libertà compositiva, allontanandosi spesso dai canonici 3 o 4 minuti che costituiscono la canzone leggera, di sovente proponendo delle intere suite di 20 minuti. Infine c’è il discorso testi che, negli album migliori, diventano vere e proprie composizioni poetiche e molto colte. Il culmine di questo genere si ebbe negli anni ‘70. Da allora in poi, è diventato un genere di nicchia, con un ritorno più consistente proprio negli ultimi 15 anni.
Come reagisce il pubblico lucano e del sud in generale a questo tipo di musica? E chi sono oggi i massimi esponenti in Italia?
Personalmente ho assistito a molti concerti Prog negli ultimi 10 anni, soprattutto delle Orme, com’è ovvio che sia, e devo dire che, pur essendo il Prog un genere colto e complesso, il pubblico è stato sempre molto entusiasta. Certo, nella maggior parte si tratta di un pubblico di una certa età, quelli che negli anni ‘70 erano i teen agers. Però non di rado ho riscontrato una discreta presenza di giovani dai 20 ai 35 anni che hanno apprezzato i concerti a cui ho assistito e non solo, ma che sembravano anche molto ben documentati sulla storia di questo genere musicale. Nei nostri concerti, limitatamente alla nostra “fama”, il risultato è sempre stato molto positivo. Abbiamo ricevuto complimenti da tutti i fan delle Orme di Puglia, Basilicata e Calabria ogni volta che abbiamo pubblicato dei video dei nostri live su youtube, e persino i complimenti del leader attuale delle Orme, il batterista storico Michi Dei Rossi. Attualmente i maggiori protagonisti sono esattamente i gruppi che andavano per la maggiore negli anni ‘70, pur se con formazioni un po' diversificate per vari motivi, e cioè Le Orme, il Banco, la PFM, i New Trolls, il Rovescio della medaglia, gli Osanna.
Quali sono i progetti futuri della vostra band e le vostre prossime date di concerti?
Nonostante l’età e lo status di “diversamente giovani”, pensiamo di andare avanti ancora qualche anno per diffondere un genere musicale in cui i musicisti suonano sul serio degli strumenti veri. Ovviamente la musica delle Orme in primo luogo, visto che siamo Cover Band, ma anche di altri gruppi Prog. Abbiamo prossimamente 3 date abbastanza ravvicinate: il 4 Agosto abbiamo suonato a Policoro, ai Casalini, al Jungle; il 6 Agosto suoniamo alla Stiva, storico Lido sul lungomare di Policoro; il 16 Agosto siamo all’Oasi, un locale al Lido di Metaponto.
Roberta La Guardia |
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