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Il direttore d'orchestra Giambattista Giocoli di scena in Basilicata

12/07/2022

Un tour con ben sei tappe organizzate negli splendidi borghi di Missanello, San Martino d’Agri, Aliano, Castelsaraceno, Roccanova, Sant’Arcangelo e San Severino Lucano dove grazie ad un’atmosfera accogliente e, soprattutto avvolgente, il pubblico lucano potrà godere de “Il Barbiere A Fumetti”, ovvero il Barbiere di Siviglia raccontato attraverso i disegni inediti Manga giapponesi di “Tsukishiro Yuko” sulle note della versione musicale del maestro Giocoli e la sua orchestra. Incuriositi e attratti da un progetto che non si concluderà con le tappe già in programma a luglio, abbiamo raggiunto il direttore Giocoli, originario di Sant’Arcangelo (PZ), il quale con enorme disponibilità ci ha raccontato di questi spettacoli ma non solo:
Ed eccoci con Giambattista Giocoli, da anni ormai a Bologna ma, lucano a tutti gli effetti.
Si, sono cresciuto a Sant’Arcangelo che è il mio paese di origine e dove tutt’ora vive la mia famiglia. Poi mi sono trasferito a Matera per studiare presso il conservatorio e contemporaneamente al liceo.
E poi Bologna.
Esatto. Mi sono trasferito a Bologna perché dopo il liceo scelsi di iscrivermi al DAMS e così ho terminato gli ultimi due anni di conservatorio in Emilia.
Quale strumento studiava presso il conservatorio?
Il clarinetto, di fatti io nasco clarinettista.
E a Bologna ha trovato la su dimensione.
Dopo qualche anno dal mio arrivo inizio a collaborare con diverse orchestre, in modo particolare però quella del teatro comunale che è uno dei dodici centri lirici d’Italia, quindi un’orchestra molto importante, con la quale ho collaborato per oltre dieci anni.
E da qui ha il via la sua carriera nel mondo della musica come professionista.
Negli anni ho partecipato a diverse tournée e tra le più importanti, quelle in Giappone.
Tra le più importanti?
In Giappone ti accorgi di quanto il suo popolo ami l’Italia ed in particolare l’opera lirica. Impazziscono letteralmente ed anche noi che facevamo parte dell’orchestra, per rendervi l’idea, eravamo richiesti a gran voce per firmare autografi e quant’altro, cosa che difficilmente può accadere da altre parti perché è vero, l’orchestrale è importante ma non fino a tale punto, dove semmai è il cantante ad attirare maggiormente le attenzioni degli spettatori.
Poi Giambattista Giocoli diventa direttore d’orchestra e non più clarinettista.
Nel 2010, dopo essere stato direttore artistico di sedi minori, mi affidano quella del teatro Baraccano di Bologna. Da qui metto da parte la carriera da clarinettista e mi creo le opportunità per avere un debutto come direttore musicale.
Il debutto è arrivato naturalmente.
Non solo è arrivato ma è stata la consacrazione di ciò che poi mi ha fatto capire che fare il direttore di orchestra è un modo di stare nella musica che mi appassiona molto di più. In fin dei conti anche grazie agli anni passati nel cercare di fare miei gli insegnamenti e i trucchi del mestiere dei miei maestri, mi sono ritrovato a fare tutto questo senza particolare problemi, anzi in maniera più semplice rispetto a quando ho mosso i miei primi passi nel mondo della musica.
Da quanti musicisti è composta l’orchestra?
La nostra è un’orchestra particolare perché si chiama “a parti reali”. Ovvero non supera mai i 15 elementi e di strumenti ce ne sono solo uno per musicista. Quindi un’orchestra di solisti a differenza di quelle tradizionali dove per ogni strumento ci sono tanti strumentisti.
E dove nessuno può sbagliare altrimenti si nota maggiormente?
Noi di fatti prendiamo le grandi opere e sinfonie che sono pensate in origine per organici da 60 persone e più, facciamo degli arrangiamenti originali e quindi con delle partiture inedite e, rendiamo smart delle opere mastodontiche rendendole più agili, inediti e particolari, così come questo Barbiere a Fumetti in tournèe in Basilicata.
Ce ne parli.
Parliamo del “Barbiere di Siviglia” di Rossini, rivisitato in chiave fumetti manga. L’idea nasce dal teatro di Bologna dove tra le tante attività, l’università della città che collabora con noi organizza un festival NipPop che regala scambi culturali, nuove conoscenze e opportunità. Tornando poi a una delle prime domande ad inizio intervista, ecco che ci ricolleghiamo al Giappone e alla volontà di unire le due culture in un qualcosa di artistico.
Ed ecco i manga.
Il loro linguaggio per antonomasia.
Ma non parliamo di cartoni animati?
Non proprio. Sono delle tavole animate prodotte sulle basi musicali della nostra musica da “Tsukishiro Yuko” che spiegano la storia dell’opera. Il bello che io da quanto ho visto queste tavole ho capito la storia come non mai!
Ci sono cantanti?
Altra particolarità interessante è la mancanza di cantanti. Si assisterà a uno spettacolo puramente musicale con i disegni che rappresentano l’opera. Questo perché il cantante sarebbe troppo invadente e non darebbe risalto alla musica e ai disegni.
Ed anche la Basilicata potrà finalmente assistere a tale evento.
Dopo aver girato l’Italia siamo finalmente qui e, non perché ci troviamo in questo momento a Sant’Arcangelo ma, il sindaco Salvatore La Grotta è stato veramente molto propositivo. Mi ha detto che mi seguiva da anni, anche parchè incuriosito dal fatto che siamo amici di infanzia.
E’ la tua prima volta nella tua regione?
Da direttore di orchestra si èd è molto emozionante, anche se ti crea non poca tensione dato che vuoi fare ancora meglio di come fai solitamente però è molto bello, perché ritrovarsi a suonare dove da piccolo ti ritrovavi a giocare è molto emozionante. Poi ovviamente aspetto in modo particolare la data del 14 luglio a Sant’Arcangelo.
A S. Arcangelo presso il Monastero di Orsoleo, una location che potrebbe essere sfruttata anche in futuro?
Questo spettacolo in realtà non è fine a se stesso. È il primo tassello che abbiamo in mente assieme al sindaco La Grotta, quelli degli altri paesi ospitanti e non solo. La nostra ambizione è che l’orchestra del Baraccano di Bologna, abbia una seconda sede anche in Basilicata e soprattutto a Sant’Arcangelo.
Quindi nuove opportunità per gli amanti della musica.
La nostra idea è quella di formare qui dei musicisti ma non solo. Per esempio già nel nostro staff ci sono ragazzi/e che sono della Basilicata e che si occupano della parte organizzativa. La nostra regione è una di quelle che meno sfrutta i fondi destinati allo spettacolo e questo è un peccato per i tanti musicisti che ci sono e che sono anche bravi. Io non sono venuto qua per fare i miei spettacoli ed essere pagato che ha già il suo senso e la sua nobiltà ma, sono venuto per creare qualcosa di continuativo.
Con tanto di guadagno per il territorio.
Così come succede per ogni evento culturale. Inoltre come a Bologna coinvolgeremo le scuole. Certo non parliamo di un progetto semplice ma va fatto anche grazie al supporto dei sindaci.
Il trampolino di lancio che ha trovato a Bologna lei e che qui manca in pratica.
Non intendo fare concorrenza ai due conservatori che funzionano anche molto bene. E’ quello che viene dopo il conservatorio che non c’è. Manca quel passo di alta formazione continuativa. Un’accademia di teatro musicale, non solo musica quindi che porti formazione verso gli artisti, i lavoratori dietro le quinte e gli appassionati in generale.
La domanda penso sia classica: si può vivere di musica quindi?
E’ un lavoro come un altro che ha un indotto enorme. Per fare un esempio: la location scelta è il monastero di Orsoleo di Sant’Arcangelo. Dunque gli artisti che arriveranno qui per insegnerare e quelli che per imparare ci raggiungeranno dovranno mangiare? Fare la spesa? Comprasi un abito e potrei altre fare altri mille esempi. Certo non è che crei posti di lavoro, però ne aumenti il volume, in più puoi creare un attrattore che può coinvolgere altre associazioni, privati ecc. Poi faccio un esempio: l’artista si può muovere ma tante altre figure organizzative e manageriali devono venir fuori da qui, perché devono essere presenti sul territorio. prendiamo il segretario artistico del nostro teatro che è di Sant’Arcangelo e si chiama Michele Lo Veci. Ha fatto il liceo musicale a Matera, ora fa l’università, ha fatto uno stage da noi ed ora è una risorsa tanto che lui è tornato in Basilicata con un mese di anticipo rispetto a noi. Naturalmente non a gratis ma retribuito.
Quindi una prima pietra verso un coinvolgimento per l’intera zona.
Da qui si parte anche se naturalmente ci vuole tempo e programmazione. Certo non tantissimi anni ma il giusto tempo.
E il tempo si troverà anche perché tornerai per altri appuntamenti anche in inverno.
Per natale stiamo preparando sempre come opera smart ”Aida “ di Verdi, mentre nei comuni dove non abbiamo potuto portare l’opera attuale e mi viene per esempio in mente Moliterno, dove ringrazio il sindaco per la disponibilità e l’attenzione che ha dimostrato nei nostri confronti anche se per problemi di programmazione non siamo riusciti a trovare una data a luglio, potremmo riproporre il “Baribiere a Fumetti”. Poi torneremo anche l’estate prossima ma ci sarà tempo e modo per discuterne.
Nel frattempo diamo appuntamento alle prossime date in programma e la ringraziamo per la disponibilità.
- Sono io che ringrazio voi, i il pubblico che fino ad oggi è stato veramente entusiasmante e tutti i sindaci che ci hanno regalato questa opportunità di girare in posti favolosi. Chiudo con l’invitare tutti alle prossime serate e, spero che le prossime orchestre siano formate in parte anche da ragazzi del posto, vorrebbe dire che il progetto è andato verso la direzione desiderata.
Le date in programma:
Martedi 12 Luglio: Castelsaraceno
Mercoledi 13 Luglio: Roccanova – Anfiteatro Chiaradia
Giovedi 14 Luglio: Sant’Arcangelo – Convento Santa Maria di Orsoleo
Venerdi 15 Luglio: San Severino Lucano – Palafrido.

Carlino La Grotta



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