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Mostra d’arte a Bernalda. Intervista alla curatrice Anna Elena Viggiano |
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17/12/2021 | Sarebbe bello se oltre alle ormai quasi inevitabili abitudini consumistiche si aumentasse, durante il periodo natalizio, anche il consumo d’Arte.
Grazie ad alcuni promotori e operatori culturali, anche la Basilicata accompagnerà le festività di Natale con alcune iniziative come la mostra a cura di Anna Elena Viggiano “Il cacciatore di fiabe- il Basile e la Basilicata” a Bernalda dal 15 dicembre al 9 gennaio 2022.
Grazie all’assessorato al turismo e cultura del Comune di Bernalda – Metaponto che ha messo a disposizione le sale del castello per promuovere l’arte.
Anna Elena Viggiano è una figura estremamente dinamica dal punto di vista culturale in Basilicata : oltre che ad essere fautrice di numerosi eventi, fa parte del coordinamento donne di Amnesty International Italia e del Comitato Scientifico degli Stati Generali delle donne. Nonostante la necessaria presenza di competenze professionali come quella di Anna Elena Viggiano, resta necessaria un’azione ancora più incisiva da parte delle istituzioni, locali e non, per la diffusione di proposte artistiche e culturali.
Nell’intervista che segue, Anna Elena Viggiano ci parla della mostra di cui è curatrice.
Come nasce questa iniziativa?
Sono nata e cresciuta a Bernalda, mi sento legata a questo territorio come se ci avessi vissuto per secoli. Per me poter esporre nel mio comune mi riempie di tanto orgoglio e da un po' che non lo facevo. Mi piace definirmi una creativa: mi occupo di sviluppo locale per enti pubblici e privati e questo mi permette di girare e approfondire la conoscenza della geografia lucana e delle sue tradizioni. Questa collettiva è nata dal bisogno di restituire alla Basilicata una cosa che le spetta di diritto: la maternità delle favole da cui sono nate tutte le storie che raccontiamo ai nostri bambini.
Gli artisti provenienti da varie regioni italiane e presenti nella collettiva d’arte “Il Cacciatore di Fiabe” sono:
per “Petrosinella” (Raperonzolo) Arcangelo Gabriele D’Alessandro. Angela Capurso, Gabriella Rodia;
per “Sole Luna e Talia” (La bella addormentata nel bosco) Anna Troyli, Barbara Burzo, Federica Rispoli, Mariateresa Scaringello, Mirella Bitetti,; per Ninnillo e Nennella (Hansel e Gretel) Anna Mero, Eleonora Galli, Francesco Carella, Gaetano Carriero, Nilde Mastrosimone de Troyli, Silvia Monacelli;
per la “Cerva Fatata” invece Magda Raspatelli, Maria Grazia Tarulli, Nino Oriolo, Principia Bruna Rosco. I veri protagonisti sono loro, io ho solo cercato di traghettarli, nel mondo non molto incantato, delle fiabe di Giovan Battista Basile e del suo capolavoro letterario “Lo Cunto de li Cunti” come scriveva Benedetto Croce, verso un’idea progettuale che ha invece una visione molto più ampia.
L’opera manifesto è a cura del fotografo Paolo Denovi e la comunicazione è affidata all’Arch. Tiziana Visconti.
Perché non cominciare a ragionare sul concept – Basilicata terra di fiabe o sul vieni in Basilicata dove nascono, molto probabilmente, le fiabe più belle al mondo? In una regione piena di castelli poi…Perché è importante dare attenzione a queste tematiche?
E’importante dare attenzione a queste tematiche per restituire a questa Terra una tradizione che le appartiene ma che ai più è sconosciuta: Quando si pronuncia la parola “fiaba”, ecco che nell’immaginario iconico di tutti compare Disney il quale rappresenta, invece, la morte della stessa. Basta mettere a confronto le favole del Basile e quelle di Disney per capire come quest’ultimo abbia compiuto un processo di snaturamento delle fiabe originali davvero inaccettabile. Era uno scrittore troppo raffinato!
Quali le difficoltà di una figura culturale come la sua in un contesto per certi aspetti ancora poco fertile come la Basilicata?
Bè credo che le difficoltà in questa terra, ancora sonnecchiante, appartengano un pò a tutti noi come un pò a anche a i tutti settori. Per questo dobbiamo riprendere ad essere produttivi creando programmi di sviluppo e promozione e capire insieme in quale direzione andare, perché devo dire che in giro c’è molta improvvisazione come tante competenze, bisognerebbe soltanto fare sintesi.
La cultura può essere una ripartenza dopo un periodo dove proprio l’arte ha subito molte ripercussioni?
Certo il Covid ci ha tolto molto e ci ha donato una sorta di sterile piattismo da cui bisogna uscirne quanto prima. Credo che bisogna ripartire dalla cultura e dai turismi di territorio, di comunità, di relazione e di prossimità in un momento di mobilità dolce che il periodo denota e che porta a valorizzare una semplice ciclopasseggiata più tosto che passare una giornata in un borgo come abitanti temporanei del luogo. Come dichiara - Franco Iseppi – Presidente del Touring Club Italiano sui nuovi trend turistici “Si sta affermando sempre più un turismo esperienziale, ovvero una relativamente nuova espressione che sta ad indicare la centralità dell’individuo e della sua esperienza che costituiscono l’essenza vera del viaggio contemporaneo”. La Basilicata vive di questo turismo ed è quindi fondamentale che ci siano programmi di sviluppo e promozione coordinata dove la cultura è sovrana.
Roberta La Guardia |
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