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Lauria, Viviana Labanca “alfiere del lavoro”: Grata alla scuola e ai miei genitori.Sogno di aiutare gli altri |
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29/10/2021 | Viviana Labanca, 21enne lauriota, martedì scorso, al Quirinale è stata insignita dal presidente della Repubblica dell’onorificenza di “alfiere del lavoro”, riconoscimento destinato ogni anno a 25 studenti che, selezionati tra migliaia in tutta Italia, abbiano terminato la scuola secondaria superiore con il massimo dei voti.
Attualmente, è iscritta al secondo anno di “Lettere classiche” all’Università “La sapienza” di Roma, in quanto rientra tra i premiati dell’anno scorso, i quali, tuttavia, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, non potettero essere ricevuti da Mattarella.
L’attestato d’onore è arrivato dopo aver conseguito la maturità classica al liceo Carlomagno di Lauria: istituto che, nel 2015, aveva visto conferire il medesimo titolo anche ad un’altra studentessa, Maria Grasso originaria di Castelluccio Inferiore. Così come altri lucani-
Con Viviana basta parlarci pochi minuti per capire di trovarsi di fronte una ragazza, chiaramente, preparatissima, umile e molto dolce. Non ama particolarmente i social, “non sono su Facebook, ho un profilo Instagram che uso poco”, ci dice, ma ha le idee chiare su cosa vorrà fare in futuro. Inoltre, ci ha confessato che, un giorno, le piacerebbe tornare nella Lauria per essere utile alla sua comunità.
Lei ha saputo del riconoscimento già mesi fa, ma come si è sentita martedì scorso davanti al presidente della Repubblica?
È stata un’emozione indescrivibile, mi trema ancora un po’ la voce. Quando mi avevano telefonato per darmi la notizia, e parlo di settembre dello scorso anno, stentavo a crederci. Sicuramente, oltre che un onore, è una grande responsabilità. Inoltre, mi ha immediatamente suscitato un senso di grandissima gratitudine sia nei confronti dei miei docenti, che dei miei genitori. Infatti, io sono pienamente convinta di quanto questo riconoscimento non sia solamente mio, ma anche di chi mi ha tramesso le passioni che ho rincorso finora e gli insegnamenti che mi hanno formata.
Per cui, lo ritiene un merito da condividere?
Sì certo, è anche merito della mia famiglia che mi ha sempre sostenuta e dei miei insegnanti che mi hanno ascoltato in tutti questi anni.
Come mai ha scelto lettere classiche?
Ho voluto seguire la mia principale passione, ossia l’amore per il mondo classico. Ma scegliere non è stato facile poiché mi piacciono anche le materie scientifiche. Comunque la mia speranza è, nel corso degli anni, di riuscire ad integrare questa mia passione con altri interessi e di spendermi anche nel sociale, in quanto mi è sempre piaciuta l’idea di mettermi a disposizione degli altri.
Cosa sogna per il suo futuro?
Nell’immediato penso all’insegnamento, in modo da restituire quanto è stato donato a me e anche e per la riconoscenza che ho, ed ho sempre avuto, nei confronti della scuola. Inoltre, è anche un modo per stare vicino agli altri anche attraverso il volontariato. Io amo la vita per quello che è, per cui mi sento in debito e vorrei donare agli altri quanto io ho ricevuto dalla mia famiglia e dalle persone.
Le piacerebbe tornare nella sua Lauria?
Sì, questo è sempre stato un sogno. Non so se sarà possibile farlo per lavoro, ma spero di riuscire ad essere utile alla mia comunità.
La notorietà conquistata le fa piacere o la imbarazza?
Io adesso sono a Roma, per cui la vivo più da lontano rispetto al mio paese d’origine. Tuttavia, devo dire che mi imbarazza anche se mi fa piacere essere stata, magari, un motivo di gioia perché, in questo momento, un po’ mi sento espressione del paese in cui sono nata e cresciuta. Così come sento di rappresentare tutta quella parte di gioventù che si spende nel mondo dello studio per cercare, un domani, di contribuire al bene della società ed evolversi a beneficio degli altri.
Gianfranco Aurilio
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