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Imperiale Casa Antinolfi: quando la mitologia diventa storia |
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4/09/2021 | Oltre la Storia e le gesta degli antichi personaggi che hanno dato lustro ai Casati, a volte si ritrovano tracce indelebili e riconducibili anche alla mitologia e per questo che lo storico Casato Atenolfo Antinolfi viene inserito a pieno titolo, anche da esperti, associandolo alla mitologia greca e precisamente nell'Iliade con il famoso personaggio di “ Antenore” che è stato variamente chiamato come il figlio degli Dardanian nobili Aesyetes di Cleomestra o di Hicetaon . Antenore è stato uno dei più saggi degli anziani di Troia e consiglieri di Priamo. Secondo numerosi studiosi, Antenore era in realtà legato alla Priamo. Nel omerica conto della guerra di Troia. Egli è stato detto di aver ricostruito una città sul sito di Troia o per aver fondato Patavium (moderna Padova ). In Geoffrey Chaucer s' Troilo e Criseide, Antenore appare come un personaggio che è stato fatto prigioniero dai greci, ma viene restituito da loro in cambio di Criseyde. Il cerchio Antenora porta il suo nome nel poema.
Anche nella divina commedia, Dante Alighieri, nel canto dell’ inferno troviamo la leggendario figura del fondatore della città di Padova, dove arrivò nel 1185 a.C., risalendo il corso del fiume Brenta. Secondo le narrazioni di Virgilio nell' Eneide e del padovano Tito Livio, egli fuggì come Enea da Troia in fiamme portando la famiglia lungo le coste dalmate fino alla foce del Brenta, che risalì fino agli insediamenti degli Euganei. Qui consultò un oracolo che gli pronosticò la fondazione di una grande e ricca città. Per trovare il luogo esatto dove insediarsi avrebbe dovuto scoccare una freccia verso degli uccelli in volo: la città sarebbe nata nel luogo dove fosse caduto l'uccello morente. Il poeta padovano Lovato de'Lovati quando, nel 1274, fu disseppellito un antico sarcofago contenente uno scheletro, lo attribuì immediatamente all'eroe troiano. Per il sarcofago venne immediatamente costruita un'arca per esporlo alla città proteggendolo dalle intemperie e sistemato grossomodo dove si trova ancora oggi in piazza Antenore. Lovato si premurò di conquistarsi un posto nella storia di Padova facendosi costruire un sarcofago simile, da porre di fianco a quello del mitico Capostipite di tutti i padovani. Non sapeva che, a causa del bassorilievo di un cane sul lato del sarcofago, quello sarebbe diventato poi, nella consuetudine popolare, "la tomba del cane di Antenore". Oltre a Virgilio e Tito Livio, anche Omero, in cinque versi dell'Iliade, parla di una popolazione di Eneti o Enetoi, famosi allevatori di cavalli, provenienti dalla Paflagonia, alleati dei Troiani, poi emigrati, nel Veneto attuale. Pur non esistendo alcuna prova dell'esistenza di Antenore, i ritrovamenti archeologici nell'area confermano però l'effettivo arrivo dei Veneti tra il XIII e l'XI sec. a.C. In conclusione possiamo dire che qui vediamo la mitologia trasformarsi in storia e qui legata a doppio filo con l’antichissimo e storico Casato Atenolfo Antinolfi .
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