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Rotonda: gli auguri per i 100 anni di Antonio Lauria, emgirato nel 1949 |
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17/06/2021 | Padre Flavio, per il tuo tramite invio a tuo padre Antonio gli auguri più belli per i suoi 100 anni, e unisco la mia voce a quella della comunità di Rotonda (PZ) che lo vide partire per l’Argentina nel 1949, salutato da un’infinità di amici e parenti. La sua storia è simile a quella di milioni di emigranti italiani, in gran parte meridionali, costretti ad andar via dalla propria Terra, ieri come oggi, in cerca di una prospettiva migliore per sé e per la propria famiglia. Ancora negli ultimi 15 anni hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni di persone esattamente per le stesse ragioni che spinsero a farlo a tuo padre 72 anni fa a conferma che c’è necessità di un cambio di paradigma socioculturale sul fenomeno migratorio come quello indicato da Papa Francesco in diverse Encicliche e in particolare in “FRATELLI TUTTI”.
Ho avuto modo di conoscere e apprezzare il vostro lavoro su queste materie come Padri Scalabriniani su Buenos Aires, di leggere le ricerche accurate del vostro Centro Studi CEMLA tra i più rigorosi dell’America Latina e a livello internazionale, e di prendere atto direttamente del tuo impegno sia nella Conferenza Episcopale Argentina che nella Commissione sui Migranti di cui ti occupi da tempo. Custodisco nel cuore i ricordi del seminario che tenemmo insieme a Buenos Aires nel 2019 in ricordo del Direttore del CEMLA e in cui intervennero tra gli altri relatori anche Rocco Curcio noto esponente lucano ed ex-parlamentare e Nuccia Sassone docente della Dante Alighieri ed emigrata come tuo padre da Rotonda in anni più recenti.
Ti aspetto in Lucania per promuovere insieme un evento in cui soffermarci su emigrazione e immigrazione, per ribadire il valore dell’accoglienza, dell’integrazione culturale e dell’inclusione sociale contro ogni razzismo, discriminazione o xenofobia. Sarà utile ricordare a tutti la bellezza del rispetto per ogni essere umano che arriva, al di là del colore della sua pelle, della religione, del sesso o della lingua.
Michele Petraroia
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