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Rotonda: Marsico primo in assoluto a concludere il Cammino Basiliano |
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5/05/2021 | Un anno e mezzo di duri allenamenti e tanta fatica, ma alla fine il rotondese Carlo Marsico, guida ufficiale Aigae, è riuscito a portare a termine i quasi 1000 chilometri del cosiddetto “Cammino Basiliano”, che, tra piccoli borghi, montagne e boschi, attraversa tutta la Calabria alla scoperta della sua cultura, tradizioni e natura selvaggia.
Parliamo di uno tra i cammini più lunghi al mondo e, considerando anche che il tracciato attuale è stato ultimato l’anno scorso, Carlo è stato il primo ad averlo concluso.
“Ho completato i 950 chilometri in 41 giorni e, considerando il dislivello che ho dovuto affrontare, ritengo possa essere un record che durerà nel tempo”, ci ha spiegato la Guida con una voce dalla quale trasparivano stanchezza e soddisfazione.
La partenza era avvenuta lo scorso 24 marzo dal castello di Rocca Imperiale e l’arrivo è stato previsto sul magnifico lungomare Falcomatà di Reggio Calabria.
“Ho provato un mix di tante sensazioni: dalla felicità per l’esperienza che ho vissuto sotto il profilo naturalistico e sociale, alla soddisfazione per gli ultimi chilometri ed il traguardo sportivo. È stata davvero tanta, tanta roba. Gratificante sotto tutti i punti di vista”.
Al termine di questa ennesima impresa, il naturalista lucano ha condiviso con noi alcune riflessioni alla base delle sue tante avventure che abbiamo raccontato.
“Qualche anno fa - osserva Carlo - non ne sapevo niente di viaggi avventura, viaggi zaino in spalla che ti fanno respirare una libertà tale da farti camminare sospeso a dieci centimetri dalla strada. Qualche anno fa, a dirvela tutta, ho affrontato un brutto periodo, scandito da una malattia che mi soffocava anche psicologicamente, non mi soffermo tanto sul problema, perché ho imparato che nella vita il 10 per cento lo fa la situazione che ti si crea ma il 90 per cento di quello che porta al risultato finale, lo fa la nostra reazione. Qualche anno fa il primo forte imput me l'ho dato Carlo Taglia scrittore e avventuriero, in quegli anni scriveva "Vagamondo", leggere del suo girovagare nel mondo mi trasmise una sensazione di speranza indefinita, io non ne sapevo niente di libertà estrema, sentivo solo dentro di me forte un istinto che non riuscivo a razionalizzare. Qualche anno fa decisi che la vita è un viaggio troppo interessante per essere affrontato da comparsa. Abbiate il coraggio di essere felicI”.
Gianfranco Aurilio
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