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Rotonda, si è spento Alfredo Cozzetto: studioso, scrittore e uomo di grande fede |
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30/01/2021 | A Rotonda si è spento per un malore improvviso Alfredo Cozzetto, stimato professionista, scrittore e uomo di profonda fede, educazione e grande cultura: di quelli che si è soliti definire come un signore d’altri tempi, che non proferiva mai una parola fuori posto o sopra le righe.
Nel luglio del 2017 lo avevamo intervistato per raccontare il suo libro, “Il pellegrinaggio al Sacro Monte di Novi Velia”, che compiva insieme alla moglie Rosetta in modo assiduo fin dal 1962.
Un’opera di 430 pagine (prefazione della professoressa Stefania Di Sanzo), senza alcuna finalità commerciale ma frutto della sua passione e devozione, che non si limita alla sola cronistoria dell'itinerario, ma ne analizza minuziosamente le sfumature storiche, culturali, sociali e, ovviamente, religiose.
Inoltre, non mancano documenti, eventi e miracoli da cui nasce il mito, da mettere in relazione con i coniugi Cozzetto poichè avevano fatto realizzare uno stendardo che celebrasse il pellegrinaggio e nel quale è impresso il nome della Parrocchia rotondese.
Il libro, stampato in 70 copie regalate ai pellegrini e ai monaci del santuario, è questo ma anche tanto altro: come la storia del Santuario di Santa Maria di Rotonda o di altre chiese locali.
Colpiva la freschezza che dimostrava Alfredo: nonostante non fosse certo un ragazzino, aveva già in testa quale sarebbe stata la sua successiva fatica letteraria.
“Spero di realizzare un manuale per raccontare ciò che mi piace fare di più nella vita, ovvero l'agricoltore. Prestando attenzione in modo particolare alla coltura delle olive bianche, dalle quali si ricavava l'olio con il quale si ungevano gli imperatori ”, ci spiegava.
La realtà è che scrivere questo libro sul pellegrinaggio, per tutti i suoi contenuti, sarà stato per lui tremendamente faticoso e complicato, come lo sarebbe stato anche per un docente universitario. Ma era spinto da un desiderio, l’unico ad averlo motivato, ovvero che la tradizione si conoscesse e, soprattutto, continuasse. “L'ho dedicato ai miei nipoti, poi sapranno loro cosa fare”, ci disse.
“Questo libro è importante per la nostra Parrocchia e per i nostri giovani perché rappresenta il passato, ma anche l'impegno futuro, affinché non vada dimenticato”, aveva sottolineato il parroco di Rotonda don Stefano Nicolao.
“Una penna dal sapore di antiche tradizioni; la ricerca di un passato intriso di tradizioni; la storia di un pellegrinaggio e dei suoi promotori. Un'eredità storica per tutti i rotondesi. È questo lo spirito con cui è stato concepito questo testo. Un'opera tutta Made in Rotonda”, scrisse nella sua recensione il sacerdote rotondese don Paolo Pataro.
Il funerale verrà celebrato domani pomeriggio alle ore 15.30 nella Chiesa Madre di Rotonda, nel rispetto della disciplina anticovid.
Gianfranco Aurilio
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