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Luciano Castellini, ritratto di un campione semplice e romantico |
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4/12/2020 | La sorpresa è arrivata, telefonicamente, verso la fine della presentazione del libro “Io sono il giaguaro” che narra le sue gesta sportive e il suo profilo umano. In collegamento c’è Luciano Castellini, indimenticato portiere di Toro e Napoli che non ha voluto far mancare il proprio contributo all’incontro culturale organizzato,on line, dal Toro club Melfi sulla propria pagina facebook. Parte una breve intervista: Maradona (“Un compagno e un amico generoso. Lo adoravo. Mi dispiace che sia morto così tragicamente”), il Toro (“Felice di quello che ho fatto e di aver contribuito a scrivere una una pagina importante della sua storia”, il derby (“Una gara difficile che giocavo con il sangue agli occhi”), Il Napoli “Ha rappresentato per me una motivazione importantissima, una rivincita”, l’Inter “La società che mi ha trattato meglio”. E poi una promessa ai tifosi granata di Melfi. “Spero di venire in Basilicata quanto prima, appena questa maledetta pandemia lo permetterà”.
Si è conclusa così la presentazione del libro “Io sono il giaguaro”, vita e parate di Luciano Castellini (Bradipo editore) che ha visto la partecipazione degli autori Fabrizio Turco e Flavio Pieranni sollecitati dalle domande di Gianluca Tartaglia, presidente del locale Toro club.
“E’ stata una bella presentazione che spero abbia contribuito -afferma Fabrizio Turco – a far conoscere meglio un personaggio mitico del nostro calcio come il Giaguaro”.
“Ricordare, raccontare, parlare di Toro è sempre una gioia, un'emozione unica che ti riempie il cuore - sostiene Flavio Pieranni- . Quando, poi, hai la possibilità di farlo con degli amici veri e con uno dei tuoi idoli di gioventù, beh, è davvero il massimo”.
“Siamo soddisfatti di come è andata la presentazione del libro sia per i temi trattati sia per la qualità degli interventi – sottolinea Gianluca Tartaglia-. Ne è uscito fuori il ritratto di un uomo dal forte bagaglio valoriale ed umano oltre che di un campione rimasto semplice nonostante la sua notorietà. Un un quadro interessante e nostalgico di un calcio che non c’è più e per questo affascinante. Poi la sorpresa della telefonata di Castellini è stato un ‘cadeau’ che ha impreziosito l’incontro che spero si possa replicare in futuro prendendo spunto da altri libri a tinte granata”.
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