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L’autunno in rosa a Lagonegro |
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14/11/2020 | Novembre è il mese della campagna sociale contro la violenza sulle donne fisica o psicologica. Il problema riguarda tutti, non solo le donne e bisogna ancor di più, coinvolgere gli uomini e la politica. In occasione del 25 di novembre giornata mondiale contro la violenza sulle donne il salotto Donata Doni in sinergia con molte associazioni di diverse regioni d’Italia hanno creato una rete per condividere un programma culturale ricco e corposo da divulgare non solo agli studenti ma a tutti i cittadini. La lotta alla violenza sulle donne va fatta insieme. Questa è la finalità oltre agli obiettivi della divulgazione della cultura in generale, l’ educazione alla parità e al rispetto, dell’Associazione Salotto letterario Donata Doni e l’impegno delle manifestazioni culturali realizzate in onore della poetessa nata a Lagonegro proprio il 24 novembre 1913. Il ” NOVEMBRE ROSA” è a lei dedicato, un festival delle donne, giunto all’ VIII° che premia coloro che si sono distinte nella scrittura, giornalismo e arte .Donne tenaci e determinate che ce l’hanno fatta. Tra gli obiettivi del progetto quello di “Coltivare la speranza” nel nome della poesia dedicata alla poetessa Donata Doni impegnata nel sociale ai suoi tempi. Vissuta tra le guerre mondiali, ha lasciato traccia si sé non solo nei suoi quaderni fitti di parole e versi ma anche grazie al suo impegno nel volontariato e alla preghiera. Viene anche annoverata tra le grandi voci poetiche del ‘900. La poesia e la donna rappresentano insieme la bellezza, l’amore e la speranza che danno significato alla vita, oltre la morte. Le attività nel mese di novembre in occasione della giornata contro il femminicidio del 25 oltre a ricordare la poetessa Doni serviranno a contrastare la violenza di genere che attanaglia la nostra società del benessere. Le manifestazioni saranno incentrate particolarmente alla giornata dedicata alla pittura- lettura di poesie, rivolta ai più piccoli, ai ragazzi, studenti per avvicinarli al disegno e all’arte alla scrittura, attraverso laboratori- informativi e lezioni a distanza(DAD) o all’aperto nella scuola dell’infanzia e in presenza per la primaria per promuovere la cittadinanza attiva e l’inclusione. Al centro della rassegna sono le donne, quelle che dalla notte dei tempi sono andate avanti senza fermarsi mai. Tenaci, combattive, lavoratrici instancabili, studiose, mamme, casalinghe, impiegate, contadine, operaie, commercianti, imprenditrici etc..perno della società e della famiglia.
Il salotto Donata Doni con la settimana Rosa di novembre dal 23 al 30 diventa officina di poesia e umanità per ritrovare se stessi e la pace quest'anno il premio Donata Doni giunto all'ottava edizione causa covid non sarà in presenza e cercheremo di non essere dimenticati attraverso l'uso dei social .E’ ormai circa un anno che comunichiamo solo attraverso i social, siamo connessi, soli e impauriti, causa il virus che dilaga a macchia d'olio nella nostra terra di Basilicata e in tutta Italia seminando diffidenza e tanto altro. Tuttavia, come sosteneva Donata Doni attraverso i suoi semplici versi la poesia sarà un lumicino di speranza e serenità; quest'anno dunque vogliamo dare un senso all'evento e soprattutto riempire questo tempo sospeso attraverso vari interventi che vedono coinvolti i bambini della scuola primaria degli studenti della scuola superiore di primo e secondo grado lasciare un messaggio di non violenza e urlare il No alla violenza di genere .Una violenza inaudita sulle donne che non si arresta nonostante i tempi difficili del covid; inoltre, abbiamo puntato alla bellezza e allo Stile e nella carrellata delle donne più importanti del secolo tra 1920 -2020 per citarne qualcuno Madre Teresa di Calcutta, Michelle Obama, Coco Chanel, Marilyn Monroe e non ultima la vice presidente degli Stati Uniti d'America. Possiamo dire con orgoglio che l'anno 2020 nonostante tutto è stato l'anno delle donne le donne, sono state le vere protagoniste e vincitrici alla livello sociale, economico, politico e alle donne noi riconosciamo una forza eterna anche nella nostra città di Lagonegro e nella Basilicata dove moltissime sono state neoelette nella amministrazione comunale giunta di maggioranza e minoranza. Lagonegro ha avuto un passato grandi donne. Voglio raccontare del ruolo delle donne nella mia città. Esse in passato sono state le protagoniste in vari ambiti. Il 1900 /20 è stato l'inizio di un secolo al "Femminile" riferito al progresso, all'emancipazione, alla evoluzione, al mondo del lavoro in un paese che muoveva i primi passi verso il cambiamento a livello nazionale: sono state tra le prime a conseguire la laurea in medicina in economia, le prime operaie nelle aziende e nel commercio, donne medico , ostetriche, biologhe ;donne atleta si sono cimentate in ogni campo ma prima di parlare del mondo del lavoro voglio soffermarmi sulle benefattrici Lagonegresi. Lo storico Palazzo Corrado, oggi sede di numerosi eventi culturali e museo degli artisti, nel cuore della città e all'inizio del centro storico il palazzo fu donato da due sorelle Costanza ed Olimpia Corrado le quali appartenevano a una ricca e nobile famiglia presente a Lagonegro sin dal XVII° secolo. Esse erano anche le proprietarie di una serie di palazzi nella Piazza grande della città . Costanza con testamento del 1848 lascia al clero oltre ad altri beni anche il palazzo sito in via Tribunale in prossimità della villetta comunale, già sede degli uffici giudiziari e oggi sede degli uffici finanziari. Dopo l'Unità d'Italia, a seguito della soppressione degli enti ecclesiastici, i beni del clero passano allo Stato nel 1876 e successivamente al Comune che acquista. Un pensiero di gratitudine a queste benefattrici che vengono ricordate proprio nel mese dedicato alle donne dal Salotto Culturale Donata Doni. Oltre alle nobildonne con la società che cambiava nel tempo cedendo il posto all’industria e all’artigianato mi viene in mente di ricordare la fabbrica delle lampadine o meglio denominata SIEL, grazie alla testimonianza del sig. Lagala Antonio (direttore dello stabilimento) e di alcune operaie Antonietta Buldo( vive a Lagonegro) e Mariateresa De Filippo( vive a Varese), sono riuscita a ricostruire, uno spaccato della Lagonegro industrializzata le cui protagoniste sono “le DONNE”. Meglio parlare di ragazze perché erano allora adolescenti che dopo la scuola media o la licenza elementare ancora minorenni venivano assunte nella neonata fabbrica in via San Giuseppe nel rione nuovo alla periferia della città.
Erano 22 inizialmente e poi con l' incremento della produzione diventarono 46. I turni lavorativi si svolgevano dalle ore 6.00 alle 14.00 e dalle 14.00 alle 22.00. La manodopera prevalentemente femminile formata da operaie ed apprendiste veniva regolarmente retribuita applicando il C.C.N.L. Per le assunzioni venivano fatte richieste all'ufficio di collocamento che allora aveva sede a Lagonegro. Dopo un breve periodo di prova, se superato, venivano confermate a tempo indeterminato. Le assunzioni venivano fatte dal Direttore dello stabilimento che era il Lagala dal 1969, dopo l'uscita del prof. Angelo Alagia promotore dell’iniziativa. Certamente il funzionamento della Siel a Lagonegro per 18 anni, senza aggiungere gli anni di CIGS, ha portato progresso economico in 46 famiglie essendo la manodopera tutta locale.
” NOVEMBRE ROSA” dal 23 al 30 in diretta streaming e in occasione della giornata contro il femminicidio del 25 saranno incentrate particolarmente alla giornata dedicata alla pittura rivolta ai più piccoli, agli artisti in erba per avvicinarli al disegno e all’arte alla scrittura, attraverso laboratori- informativi e lezioni a distanza(DAD) o all’aperto nella scuola dell’infanzia e in presenza per la primaria per promuovere la cittadinanza attiva e l’inclusione. L’educazione civica insegnata trasversalmente a tutti gli studenti per promuovere la Cittadinanza attiva.
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