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Rotonda: Marsico chiude il cammino di San Nilo ed è pronto a scalare l’Aconcagua |
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9/10/2020 | Quattro giorni, per un totale di circa 120 km percorsi a piedi, al termine dei quali Carlo Marsico, Guida Ufficiale del Parco Nazionale del Pollino, si può fregiare di un nuovo “testimonium” per aver concluso, questa volta, il cosiddetto cammino di San Nilo.
“L’ho trovato molto più bello di quanto avessi letto, o visto. È veramente una perla del Sud Italia”.
Lo scorso anno avevamo seguito Carlo durante i quasi 500 km del cammino di Santiago e, pochi mesi prima, nella sua avventura nella natura selvaggia del Nepal. Lo ritroviamo adesso a conclusione di questo percorso che, dal Comune di Torraca, si snoda nel Basso Cilento fino ad arrivare a Palinuro, nel comune di Centola, attraverso 11 bellissimi borghi immersi nella natura del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
“Avrei potuto terminare anche in 3 giorni ma il cattivo tempo mi ha fatto percorrere appena 15 chilometri in una delle tappe più belle, quella dell’oasi del WWF di Morigerati che mi ha lasciato davvero senza parole per quanto sia incantevole”.
L'area si estende per circa 607 ettari ed è anche nella lista mondiale dei Geoparchi. L’Oasi di Morigerati è un geosito “principale” per il rilevante fenomeno carsico. Si alterneranno salite e discese tra i boschi di faggio della montagna e i lecci e gli ulivi della macchia mediterranea, tra cui affiorano gli abitati medievali. Un canyon ricoperto da lussureggiante vegetazione da visitare percorrendo un sentiero che si snoda dal centro storico lungo un ruscello con sorgenti, cascate, un antico mulino fino alla grotta dove si assiste alla risorgenza del fiume carsico Bussento.
“Ogni volta è una nuova sfida con me stesso ma, al di là di questo, alla fine ciò che mi resta è la straordinaria bellezza dei paesaggi che incontro lungo la mia strada”.
E proprio parlando di sfide, la prossima che attende Carlo mette davvero i brividi e sarà una prova molto ma molto dura, che affronterà con una spedizione in un posto tra i più famosi al mondo che non lo spaventa minimamente.
“Nel prossimo mese di febbraio ho previsto di cimentarmi con i miei primi 7mila metri dell’Aconcagua. Non è un’impresa che mi spaventa perché il mio peggior timore è avere rimpianti. Inoltre, in luoghi come l’Aconcagua, proprio la paura è ciò che ti permette di non commettere errori”.
L’Aconcagua si trova nel territorio argentino e, con i suoi 6.962 m slm, è la cima più elevata della Cordigliera delle Ande e dell'intero emisfero australe e delle Americhe, tanto da figurare nell'elenco delle vette più alte di ogni continente, il cosiddetto “Seven Summits”.
“Il periodo di Santiago – racconta ancora la Guida rotondese – sta proseguendo e il mio corpo risponde sempre meglio. È un processo lungo, ma ciò che all’inizio era un semplice passeggiare nei boschi poi è diventato un lavoro e, adesso, ha una precisa impronta sportiva tanto che, nemmeno 20 giorni fa, ho conseguito anche un nuovo attestato dall’Accademia Nazionale Mountain Bike, per cui sono anche diventato un accompagnatore mountain bike. Per cui sto andando sempre di più verso un’attività outdoor immersa nella natura. Sto vivendo il sogno che avevo immaginato, ci sono proprio dentro”.
Gianfranco Aurilio
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