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Senise, Padre Pio incontra la Madonna del Rosario |
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25/09/2020 | Il 23 settembre, è una ricorrenza memorabile per i devoti di San Pio da Pietrelcina, che morì nella notte tra il 22 e 23 settembre 1968 nella cella numero 1 del convento dei frati cappuccini di San Giovanni Rotondo (FG). Per ricordare ampiamente e degnamente la figura di questo contemplativo del Gargano occorrono fiumi d’inchiostro. Mi limito, come suo ardente devoto e innamorato di Cristo, a dire che Padre Pio ha attirato l’attenzione del mondo intero attraverso i suoi carismi e i suoi doni mistici: le stimmate, il profumo misterioso che emanava dal suo corpo,le profezie,le guarigioni,lo scrutamento dei cuori e le conversioni attribuite alla sua preghiera. E' su queste basi che ha costruito l'immenso esercito che sono i Gruppi di Preghiera, destinati a diventare fari di luce nell'oscurità del mondo. Anche a Senise si è svolta la festa dedicata al Santo delle stimmate. Nonostante le restrizioni del Covid, nei tre giorni precedenti, in cappellina San Biagio, il Gruppo di Preghiera di Senise, non è voluto mancare all'appuntamento annuale di preparazione alla festa con un triduo di preghiera nei giorni 20 – 21 e 22 settembre. Nel giorno della festa, il parroco don Pino Marino, ha pensato di festeggiare in Largo Rosario lontano dal traffico e dal creare assembramenti. Addobbato per l'occasione dai membri del gruppo di preghiera, si è svolta una solenne liturgia all'aperto alla presenza di numerosi fedeli e devoti di Padre Pio comodamente seduti e distanziati, alla presenza della statua della Madonna del Rosario e di quella di Padre Pio. Ed è proprio questa la novità - come ha sottolineato il parroco don Pino nell'omelia -: “ Abbiamo voluto esporre anche la statua della Madonna del Rosario, tanto cara a Padre Pio, in suggestivo incontro tra Lui e la Santa Vergine”. Sappiamo, infatti, che Padre Pio, con la parola e con la pratica, è stato Apostolo del rosario. Sembrava il frate del rosario. lo portava sempre avvolto alla mano o al braccio, come fosse un monile o uno scudo. Il rosario era la preghiera preferita: lo recitava più volte al giorno, decine su decine, funi insaziabile divoratori di Rosari. E’ morto stringendo la corona del rosario in mano.
Il 20 settembre del 1968 ricordo del cinquantesimo anno delle stimmate, - ci racconta don Pino - gli fu offerto un cestello di fiori con 50 rose rosse a ricordo dei suoi 50 anni di mistica crocifissione. Con la sua mano, ferita d’amore, egli prese una rosa del cestello e l’affida ad un suo figlio spirituale diretto a Napoli, con l’ incarico di portarla al santuario e di collocarla davanti all’immagine della Madonna del Rosario. Quella rosa a differenza delle altre che l’attorniavano non appassisce. Il 23 settembre, giorno della morte, il vescovo prelato di Pompei vedendo quella rosa ancora fresca e profumata, la fa collocare tra ricordi più cari del Santuario. Finale scoppiettante con i fuochi pirotecnici offerti dal Gruppo di Preghiera di Senise.
Vincenzo diac. Terracina |
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