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Siamo pronti per la riapertura delle scuole? Importante è il confronto |
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30/08/2020 | Come si stanno preparando le scuole nel Senisese per tornare in presenza? Sono coordinate, preparate? Possono verificarsi casi di infezione nella comunità o all'interno della scuola? La previsione e la pianificazione di un'epidemia di COVID-19 nella comunità consente a tutti di essere pronti in caso di focolaio o più focolai? Tante le domande in questi giorni. La speranza di riprendere si incrocia con un sano timore. Non hanno paura gli sciocchi, chi ha voglia invece di guardare avanti e di progettare il futuro deve fare i conti con quest’ingombrante emozione primordiale, che a torto o a ragione è servita in qualche modo all’umanità. Per questa ragione le domande sono tante, un rosario infinito di domande come queste: i Dirigenti collaborano con i dipartimenti di sanità pubblica locali? Passaggio utile ed essenziale per una corretta pianificazione e per riprendere la scuola in sicurezza. Poi, ancora: i genitori e altre figure essenziali alla pianificazione sono stati coinvolti? Si parla tanto in questi giorni di aule, di aerazione dei locali, distanza fisica nelle classi e negli autobus, di ingressi scaglionati, a che punto siamo? E ancora: aule e altre aree della scuola, abitudini di salute e igiene, pulizia e disinfezione, mascherine, orari degli studenti e pianificazione delle assenze del personale e degli insegnanti. E’ possibile mantenere gli studenti raggruppati in piccoli gruppi e limitare gli incroci tra loro? Le scuole hanno progettato un sistema che supporti la continuità dell'apprendimento per gli studenti in caso di bisogno? Ciò include l'accesso all'apprendimento online per gli studenti con esigenze aggiuntive, compresi i bambini, i ragazzi con disabilità. Le scuole sono davvero pronte e preparate? Non significa addossare la croce sui dirigenti, sugli insegnanti che hanno lavorato e continuano a lavorare con serietà e con spirito di sacrificio, si cerca solo di capire se in realtà è stata progettata una rete capace di far parlare le istituzioni politiche, socio-sanitarie ed assistenziali con il complesso mondo della scuola e delle famiglie. Una situazione nuova per tutti, proprio per questo il dialogo si deve moltiplicare e, a nostro avviso, intensificare con tutti gli attori possibili. Come si dice, un consiglio, una voce in più può fare solo del bene. La salute, la sicurezza e il benessere di studenti, insegnanti, personale, delle loro famiglie e della comunità dovrebbero essere una priorità assoluta, ecco che solo facendo rete aiuteremo a mantenere aperte le scuole, implementando così strategie per ridurre il livello di trasmissione. Solo una comunità attenta ed affiatata può mettere in campo strategie efficaci. Senza dimenticare la gestione della privacy, in caso di problemi, forse l’aspetto più delicato, il diritto più autentico da tutelare. Tanti gli interrogativi, del resto servono a dialogare innanzitutto con la propria coscienza, capire se bisogna aprire ad ogni costo, oppure aspettare qualche giorno in più potrebbe essere cosa buona e giusta, almeno dove serve. Come si dice: meglio prevenire che curare, anche perché dalle nostre parti siamo pronti con le strutture ospedaliere o strutture dedicate in caso di contagi? Per il momento è l’ultima domanda.
Vincenzo Diego
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