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29 anni fa veniva barbaramente ucciso Libero Grassi per avere detto no al pizzo |
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29/08/2020 | In via Alfieri verrà affisso anche quest’anno il manifesto scritto a mano, perché la famiglia non ha mai voluto una targa, in cui si ricorda: "Il 29 agosto 1991 è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall'omertà dell'associazione degli industriali, dall'indifferenza dei partiti, dall'assenza dello Stato".
L’indifferenza è l’alleato più importante della mafia. Si dice che per vivere bene sia meglio farsi i fatti propri così campi cento anni; noi, invece, sosteniamo che bisogna interessarsi delle cose che riteniamo importanti, mettere in esse naso, orecchie e cuore. Queste devono essere le parole da rivolgere ai giovani, spronandoli alla trasparenza e a non chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie.
«La mafia uccide, il silenzio pure», diceva Peppino Impastato, prima che un potere più forte delle sue parole lo facesse tacere per sempre con la forza della prevaricazione, dell’ingiustizia, della corruzione. Il potere delle mafie è un potere immediato, che facilmente si esercita su un popolo che ha paura perché non è unito da sentimenti di comunità e quindi è inconsapevole delle sue capacità e preferisce abbandonarsi al silenzio e all’omertà.
Dove il silenzio uccide, la parola può salvare. La parola è conoscenza, e la conoscenza apre nuovi orizzonti che possono sconvolgere anche gli equilibri più stabilizzati, anche le consuetudini più incancrenite. La cultura è la chiave per ricostruire un senso di comunità che si fondi sulla giustizia, che dia ai cittadini la consapevolezza dei loro diritti e dei loro doveri.
''Non mi fanno paura le parole dei disonesti, ma il silenzio dei giusti''. E’ una famosa frase di Martin Luther King da cui penso occorrerà ripartire, poiché sono proprio le persone oneste che si dovranno battere, in primis, per sconfiggere le mafie.
LIBERA – COORDINAMENTO REGIONALE DI BASILICATA
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