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Milano.Festeggiato il 50° della Fondazione Carlo Perini |
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28/10/2012 | Nella splendida Sala Alessi di Palazzo Marino, sede del Comune, si è festeggiato il 50° compleanno della “Fondazione Carlo Perini”.
Davanti ad un pubblico che ha letteralmente gremito la Sala, ha portato il saluto del Comune di Milano, il presidente del Consiglio, Basilio Rizzo che, portavoce anche del sindaco Pisapia, ha espresso il compiacimento per il traguardo raggiunto e sottolineato l’importanza dell’azione della Fondazione, elencandone le numerose attività culturali, svolte a beneficio di un quartiere “difficile”.
Il vice presidente della Fondazione. Antonio Barbalinardo, dopo un suo breve intervento, ha introdotto i temi della giornata e dato il via ai numerosi interventi commemorativi.
E’ toccato, ovviamente, al presidente Antonio Iosa aprire ufficialmente la manifestazione con la sua relazione molto toccante, di cui riportiamo i punti più salienti..
"Le radici del pensiero del Circolo Carlo Perini, dal 2003 trasformato in Fondazione, affondano nel cuore dell’estrema periferia milanese, in quel quartiere di proletariato e sottoproletariato urbano, denominato Quarto Oggiaro-Vialba, che ha compiuto 50 anni, come li compie, in loco, la Chiesa matrice di S. Lucia, come li compie Il Concilio Ecumenico Vaticano II.
Il Perini è nato nel 1962, come il Concilio Ecumenico Vaticano II, alle cui linee guida si è ispirato,in una nuova pastoralità evangelica, per avviare una capacità di ascolto e di dialogo tra la Chiesa ed il mondo moderno. Il Perini nasce nel vasto territorio nord di Milano, in un quartiere periferico che, sino al 1980, era da evitare e simbolo degli errori urbanistici di un’amministrazione comunale, che s’illudeva d’integrare gli immigrati meridionali e veneti, dando loro solo lavoro e casa. Non poteva che nascere un “quartiere dormitorio o ghetto”, senza le indispensabili infrastrutture e i necessari servizi, che si ottennero grazie alle lotte popolari, solo venti anni dopo.
Oggi, Quarto Oggiaro è un moderno quartiere, accogliente e rinnovato nella stessa composizione sociale dei suoi abitanti. Il restauro di un gioiello dell’architettura quattrocentesca, rara testimonianza storica in periferia come “Villa Scheibler”, ha nobilitato il quartiere. Questa villa, restituita all’antico splendore con annesso parco urbano, impreziosisce il paesaggio e accoglie la popolazione in uno spazio verde attraente: luogo di storia locale e cittadina.
Il cambiamento urbanistico – residenziale del quartiere balza, ancora più evidente, con la nascita del complesso residenziale “Euromilano” (2002-2009), con la sua tipologia edilizia e con il suo ceto medio che ha rinnovato la composizione sociologica della popolazione non più monoclasse.
Quarto Oggiaro – Vialba si presenta, oggi, con i fabbricati di edilizia economica e popolare non più fatiscenti e scrostati. Le case sono state ristrutturate e le facciate degli edifici hanno colori allegri. Le strade sono, in parte alberate, ben pavimentate e alcune hanno invidiabili piste ciclo – pedonali. Il quartiere oggi è dotato di tutti i servizi essenziali ed efficienti. Le case sono, prevalentemente, abitate da anziani, da nuovi immigrati e da giovani e adulti di prima e seconda generazione, nati cioè sul posto e che hanno acquisito l’orgoglio di vivere a Quarto Oggiaro, consapevoli della propria storia, orgogliosi di una propria identità. . La popolazione, in stragrande maggioranza, vive positivamente un confronto di civiltà e di multiculturalità, oltre l’appartenenza etnica e religiosa e con la ricchezza di associazioni di volontariato, di comitati di quartiere e di gruppi d’impegno civile, sociale, sportivo e culturale. Qui il Perini, per 50 anni, è stato una pattuglia culturale di avanguardia non solo per chiedere la riqualificazione delle periferie urbane milanesi, ma anche per dimostrare ch’è possibile fare cultura di serie A. Ha quindi torto il predicatore "Guru" Adriano Celentano, quando parla di Quarto Oggiaro come di un quartiere simile a "Scampìa di Napoli o allo Zen di Palermo". Oggi è simbolo urbanistico del riscatto culturale e dell'orgoglio sociale di abitarvi.
L’opposizione centro-periferia è stata vinta dal Perini, con la sua sfida culturale e come antesignano del confronto fra borghesia milanese della migliore tradizione democratica e abitanti dei quartieri popolari, che hanno ottenuto il decentramento amministrativo alla fine degli anni ’60.
La storia del Perini certifica che, quando uomini e donne presero sul serio le spinte della “Chiesa di aprirsi al Mondo moderno”, seppe elaborare, dal basso, lotte concrete per la promozione umana e sociale, con una dialettica contestativa e creativa per stimolare la partecipazione.
Il rinnovamento conciliare indusse il Perini, per decenni, a rivendicare l’autonomia, il pluralismo, il dialogo, il confronto, la capacità di ascolto contro la separatezza del sacro e l’ottusità dei partiti laici, troppo ideologizzati, che faticavano a superare l’ideologia di appartenenza..
È testimonianza, militanza per la liberazione, identità per la riscoperta di ideali, valori, equità e giustizia sociale, impegno per migliorare la qualità della vita del popolo dei quartieri. .
50 anni di longevità e di attività sono veramente tanti! Penso ai potenti partiti della I Repubblica del famoso “Arco costituzionale”, spazzati via dal ciclone di “Tangentopoli” dopo 40 anni di vita. Uno stupore incredulo mi rende orgoglioso: la Fondazione Perini esiste e resiste da 50° anni!
La Fondazione Carlo Perini continuerà a essere la “coscienza critica” di chi sa vedere le questioni a tutto tondo, capace di indignarsi contro la corruzione della “mala politica” e del “degrado della cultura centralistica, discriminatoria, sprecona, parassitaria e prezzolata!”
Dopo l’applaudito discorso del commosso Iosa, sono seguiti gli interventi di Piero Bassetti, Presidente di “Globus et Locus”; Siro Brondoni, Critico letterario e giornalista;Salvatore Crapanzano, Presidente del Coordinamento Comitati Milanesi; Bruno Dapei, Presidente del Consiglio Provinciale di Milano, Alessandra Galli, Magistrato; Salvatore Giannella, Giornalista e scrittore;Marco Granelli, Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano; Enrico Marcora, Consigliere Regione Lombardia; Perini,; Fulvio Scaparro, Psicoterapeuta e di Padre Bartolomeo Sorge, Direttore emerito de “La Civiltà Cattolica”
. Per l’importante occasione, è stato pubblicato e distribuito ai presenti un elegante e prezioso volume che ripercorre, con foto ed articoli, tutti i 50 anni del Perini.
In conclusione della toccante manifestazione, tutti i soci presenti e gli invitati si sono stretti affettuosamente al “vecchio” presidente Iosa, che non ha potuto trattenere la commozione ed ha ringraziato ,con un simbolico grande abbraccio , gli amici che lo hanno onorato della loro presenza, in un momento così importante per la sua stessa vita. Dedicata, in gran parte al bene comune, oltre che alla sua famiglia.
Giovanni Labanca
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