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UniBas e Anpi avviano confronto per rete di ricerca storica nel Mezzogiorno |
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1/07/2020 | Nel mentre proseguono le iniziative intraprese dalle Sezioni ANPI a Picerno, Melfi, Potenza, Lauria e nel pomeriggio a LAVELLO per contrastare l’istigazione all’odio verso i migranti ed il dilagare della xenofobia e del razzismo, si è tenuto ieri un incontro a POTENZA presso la sede dell’Università degli Studi tra l’ANPI Basilicata, il Direttore Generale dell’Uni.Bas Dott. Giuseppe Romaniello, il Prof. Donato Verrastro docente di storia contemporanea presso lo stesso Ateneo, l’Avv. Pierluigi Smaldone collaboratore presso altra Facoltà dell’Università ed il Coordinatore ANPI Basilicata.
Nel corso della riunione è stato condiviso l’obiettivo di intensificare l’attività di ricerca storica sui principali episodi accaduti in Basilicata durante la guerra di Liberazione dal nazifascismo, dall’insurrezione di Matera, alla strage di Rionero in Vulture fino alla Repubblica di Maschito, i bombardamenti di Lauria, i campi di internamento lucani e le innumerevoli figure inviate a confino ( Carlo Levi, Eugenio Colorni, Manlio Rossi Doria, ecc.). Contestualmente è opportuno proseguire le istruttorie per portare alla luce le vicende di tanti antifascisti della Basilicata che si aggregarono alle Brigate Partigiane nel Nord d’Italia, in Grecia come Attilio Corrubia di Barile o che ripararono in Francia come Francesco Saverio Nitti o Fausto Nitti.. Meritano studi specifici gli internati militari ed i lucani che deportati nei campi di concentramento in Germania si opposero apertamento al nazifascismo, come nel caso di alcuni militari di Picerno riportato alla luce da una tesi di laurea condotta proprio dalla cattedra di storia del Prof. Donato Verrastro.
Il percorso avviato mira sul piano dell’oggettività documentale-archivistica a far conoscere la storia variegata e non scontata dell’antifascismo lucano, al fine di restituire un volto a chi pagò con la vita l’opposizione al nazifascismo, e contestualmente a porre le premesse perchè con l’ANPI Nazionale si mossa consolidare una rete di Atenei del Sud ( Basilicata, Salerno, Bari, Molise, Napoli, ecc.) chiamati a ricostruire il contibuto del Mezzogiorno alla lotta di Liberazione Italiana, dimostrando scientificamente con nomi, eventi e pubblicazioni che la Resistenza non fu un fatto circoscritto solo al Centro-Nord.
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