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Premio Olivarum: novità, vincitori e beneficenza |
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17/04/2020 | Un’edizione insolita per il premio Olivarum 2020. Nessuna cerimonia pubblica per la consegna del prestigioso riconoscimento a causa delle disposizioni governative per contenere il rischio diffusione di Covid 19. Non mancano le novità per la XVI edizione del concorso riservato ai migliori oli extravergine d’oliva della Basilicata. Quest’anno, oltre al vincitore assoluto, sono stati premiati gli “Oli lucani di eccellenza”, riconoscimento attribuito agli extravergine valutati con un punteggio di almeno 80/100. Finalmente il lavoro del Dipartimento politiche agricole e forestali e dell’Alsia ha dato i suoi frutti: infatti, mentre nelle prime edizioni del Premio Olivarum gli oli di eccellente qualità erano pochi, adesso la Basilicata ha una squadra di oli che danno onore e prestigio alla Regione. La Basilicata del gusto sarà così rappresentata da una vasta gamma di oli, espressione delle varie cultivar ed identità dei diversi luoghi di produzione. Primo classificato dell’edizione 2020 l’oleificio Trisaia di Rotondella che ha conquistato anche la menzione speciale di ‘Grande produttore’. Sono state assegnate, inoltre, altre 4 menzioni speciali: ‘Olio monovarietale’ all’azienda agricola Quinto di Montalbano Jonico, ‘Biologico’ all’azienda di Vincenzo Marvulli di Matera, ‘Dop Vulture’ ai Frantoniani del Vùlture srl di Venosa e ‘Prodotto di montagna’ all’Antico frantoio Di Perna di Campomaggiore. Sono 48 gli oli che hanno partecipato al premio provenienti da 30 comuni (28 della provincia di Matera e 20 di Potenza). Ad Olivarum hanno potuto partecipare soltanto gli oli extravergine di oliva prodotti nella campagna agraria 2019/20, provenienti da oliveti coltivati in Basilicata, prodotti e imbottigliati a norma di legge. L'organizzazione del concorso, istituito nel 1999 dalla Regione Basilicata, è stata curata dal Dipartimento politiche agricole e forestali in collaborazione con l'Alsia. I campioni di olio sono stati sottoposti a valutazioni organolettiche e ad esami chimico-fisici dal panel di assaggio regionale presso il Centro ricerche dell'Alsia "Metapontum Agrobios". I risultati del concorso evidenziano un netto miglioramento rispetto alle precedenti edizioni. Venti gli ‘Oli di eccellenza’ con caratteristiche chimiche ed organolettiche di elevata qualità. Si tratta di oli con fruttato medio, verde di erba, con sentori di mandorla, carciofo e pomodoro, equilibrati in amaro e piccante medi, generalmente con buona persistenza. Ventuno campioni risultano della categoria degli extra vergini con buone potenzialità di esprimere il territorio e le cultivar di olivo di provenienza. Solo il 14% dei campioni ha presentato leggeri difetti (riscaldo/morchia, muffa/terra ed avvinato) che richiedono una maggiore attenzione nelle fasi di raccolta, nei tempi e nelle temperature di molitura. I campioni di olio non utilizzati, pari a 200 bottiglie, saranno dati in beneficenza alle famiglie più bisognose. “Olivarum non è solo un concorso, un riconoscimento, ma molto di più – ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Francesco Fanelli. Rappresenta un’occasione di confronto tra produttori e frantoiani per migliorare il prodotto e i processi produttivi, oltre a diffondere una cultura della qualità dell’olio extra vergine per le sue proprietà salutari.
Tutti gli oli di eccellenza selezionati – ha continuato l’Assessore – faranno parte del variegato paniere agroalimentare di cui la nostra terra è ricca. Contribuiranno a rappresentare l’identità della Basilicata agricola nel mondo, nelle fiere e nelle boutique del gusto. Potranno essere apprezzati dai consumatori, sempre più attenti alla qualità degli alimenti che portano sulle loro tavole. Inoltre, saranno tra i prodotti rappresentativi della campagna promozionale promossa dal Dipartimento che partirà a breve per invitare a comprare lucano, a fare acquisti consapevoli e sostenere il reddito delle nostre imprese agricole che, anche in questa fase di emergenza sanitaria, hanno lavorato senza sosta per garantirci beni di prima necessità”. Analizzando i dati Ismea sull’ultima campagna olearia Fanelli ha espresso soddisfazione per il risultato emerso: è stata quadruplicata la produzione olivicola rispetto all’annata precedente , non solo in termini di qualità ma anche in termini di quantità. “L’annata 2019-2020 – ha sottolineato Fanelli - è stata ottima per la nostra regione che si è classificata tra le prime regioni d’Italia non solo da un punto di vista qualitativo, incrementando la produzione del 412 %, tanto che quasi tutti i frantoi sono risultati attivi.
Tassello importante per puntare sempre di più su produzioni di nicchia e di qualità come le nostre che non possono competere sicuramente sul mercato con oli di massa e industriali, è rappresentato dalle organizzazioni dei produttori che possono creare aggregazione tra i produttori e migliorare sempre di più la qualità del prodotto. In quest’ottica gioca un ruolo fondamentale le filiere, ma bisogna capire che devono essere di dimensioni più ampie, anche multivarietali in quanto nel percorso di certificazione dell’Igp, non dimentichiamo che un ruolo importante lo gioca anche la quantità della produzione. Siamo in attesa del riconoscimento da parte del Ministero della Igp olio di oliva “Lucano” che ci consentirà di valorizzare e promuovere meglio la Basilicata agricola e agroalimentare”.
Scheda su olivicoltura e olio in Basilicata
L’olivo rappresenta in Basilicata la coltivazione legnosa più diffusa. E’ presente in oltre 26.000 aziende con quasi 30.000 ettari e la presenza media è di quasi 1 ettaro di oliveto per azienda, con circa 150 frantoi attivi, ma una produzione complessiva che non arriva all'1% di quella nazionale. Si lavora però alla qualità. Sono circa 10.744 le aziende olivicole con una superficie inferiore a mezzo ettaro; 8.297 quelle con una superficie olivetata compresa tra 0.50 e 1.00 ettaro; 6.667 le aziende che hanno una superficie olivetata compresa tra 1.00 e 5.00 ettari. Solo 336 aziende presentano una superficie olivetata compresa tra 5 e 10.00 ettari con una superficie complessiva di 2.214 ettari. La Basilicata è caratterizzata da una olivicoltura in gran parte specializzata. Sono quasi assenti oliveti consociati con oltre colture arboree. La densità di impianto normalmente è in media di 200 piante ettaro. Sono 69 le varietà, ma la maggior superficie è coperta da otto varietà, in ordine di diffusione abbiamo: la Maiatica con 4.268 ettari (pari al 16%), la Coratina con 4.193 ettari (pari al 15.8%), segue la varietà Leccino con 2943 ettari (pari all’11%), l’Ogliarola del Vulture con 3657 ettari (pari al 13.7%), il Frantoio con 2217 ha (pari all’8.3%) e la Ogliarola del Bradano con 1.581 ettari. Non solo olio, comunque. Il comparto offre grandi soddisfazioni anche con le olive da tavola, come le olive infornate di Ferrandina, presidio slow food.
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