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Silent City: commozione e applausi per il debutto dell’opera lirica |
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5/12/2019 | Dopo due anni di laboratori, incontri, creazione e prove, lo scorso weekend Silent City ha debuttato davanti alle comunità commosse di Matera, co-creatrici dello spettacolo insieme al team di artisti professionisti, con i quali hanno dato luce al primo caso in Italia di un’opera lirica creata dagli abitanti di una città.
Il progetto di teatro musicale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 coprodotto dalla Compagnia Teatrale l’Albero e Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Open Design School, ha così riempito fino all’ultimo posto le quattro recite e le due prove aperte il Teatro Temporaneo di Matera, spazio ricavato da un'ex discoteca in uno dei quartieri periferici della città lucana, il San Giacomo, per un totale di 1.200 spettatori.
Applausi scroscianti alla fine di ogni recita sono stati destinati ai protagonisti in scena: Chiara Osella, nel ruolo della madre, Gabriele Montaruli (il Fanciullo del silenzio), Elisa Soster, Milo Harries, Carlo Massari (i tre bambini), Giorgio Celenza e Luca De Lorenzo (costruttori), hanno ricevuto il tributo da parte del pubblico di Matera, così come l’Orchestra Senzaspine guidata da Tommaso Ussardi – che ha unito il suo suono a quelli elaborati da MaterElettrica –, il Coro dell’Unibas di Potenza, affiancato dalle comunità di Matera e della Basilicata e dai giovani attori della Scuola Sull’Albero. Ad accogliere gli applausi del pubblico anche il compositore, Nigel Osborne, il regista James Bonas, il drammaturgo Andrea Ciommientoe la librettista Cristina Ali Farah.
L'ideazione del Teatro Temporaneo è stata ad opera di Open Design School, che ha ridisegnato lo spazio annullando il concetto di scenografia classica e contribuendo in modo sostanziale alla creazione di un’atmosfera atemporale che accogliesse la drammaturgia dello spettacolo e il più profondo senso poetico di esso: pubblico, cantanti, coro e orchestra si sono quindi trovati ad agire in un luogo che ha avvolto l’intera messa in scena in un contesto onirico, valorizzato dalle scenografie di Bruno Soriato e dalle luci di Rob Casey.
La messa in scena di Silent City è stata anche l’occasione per puntare i riflettori sull'accessibilità: lo spettacolo, oltre ad essere accolto in uno spazio fruibile da tutti, è stato narrato nella Lingua dei Segni Italiana dai gesti di Consuelo Agnesi e audiodescritto per il pubblico non vedente, il quale ha potuto inoltre consultare il libretto in braille. Questa operazione rientra fra gli obiettivi in linea con l’impegno per la promozione dell’accessibilità nella fruizione e nella produzione di prodotti culturali a persone con disabilità, promosso dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 che ha messo in atto una serie di azioni mirate a offrire casi-studio, volti a dimostrare come un’accessibilità reale sia possibile attraverso l’utilizzo di strumenti specifici e best-practices.
Infine grande apprezzamento per il libretto illustrato dell'opera, proposto come prodotto editoriale indipendente, nel quale Silent City viene presentata come una favola in cui i protagonisti sono tre bambini che, avventurandosi nella parte antica della città, ne riscoprono la memoria. Il libro si rivolge sia ad un pubblico di bambini che di adulti, contiene un Qr Code dove sarà possibile ascoltare tutte le tracce dell’opera e una guida gioco per esplorare Matera sotto una luce diversa, attraverso un esercizio di scrittura creativa della città che ti invita a guardarla con occhi diversi.
«Siamo felici che la nostra scommessa sia riuscita, quella di invertire le logiche produttive, sperimentare per trovare nel linguaggio operistico un linguaggio contemporaneo dove potersi esprimere, raccontarsi, stare insieme – hanno dichiarato le direttrici artistiche Vania Cauzillo e Alessandra Maltempo – Ringraziamo per questo le comunità di Matera, il pubblico che accolto il nostro lavoro con grande entusiasmo e speriamo che sia solo il primo passo per Silent City, un format che ci auguriamo possa girare per altre città d’Italia e d’Europa». |
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