Domani alle 18, a Chiaromonte, al Museo archeoantropologico "Lodovico Nicola di Giura", si apre, alla presenza del sindaco Valentina Viola, la Mostra multimediale “La Basilicata com’era Fotografia e Fotografi tra ‘800 e ‘900”, a cura di Elia Panzarella, da un progetto di Antonio Panzarella, con il contributo dell’Istituto Banco di Napoli Fondazione e il patrocinio del Comune di Chiaromonte. Un percorso virtuoso nella memoria storica attraverso immagini, documenti d’archivio e filmati. Un progetto ideato e in gran parte curato dal professor Antonio Panzarella, scomparso prematuramente l’11 dicembre 2017, tra i principali protagonisti meridionali, nel campo della cultura e della ricerca. Un lavoro con tanti contributi, si sottolineano in modo particolare quelli di Luigi M. Lombardi Satriani su Luigi Di Gianni, e poi quelli di Valentina Viola, Giovanni Percoco, Vanni De Simone, Francesco Faeta, Sandra Giuliana Granata, Angelo Iacovino, Peppe Notarangelo, Francesco Maria Pezzulli e Cesare Pitto. Un percorso che ci prenderà per mano e ci accompagnerà a conoscere la storia della regione attraverso materiale inedito e raro. “Si vuole mostrare una Basilicata com’era – ci spiega Elia Panzarella - raccontata come luogo di riflessione e di studio, ma anche come luogo in perenne trasformazione”. Nel quadro delle iniziative che la Fondazione Banco di Napoli in questi ultimi anni ha sviluppato, il recupero della memoria storica delle regioni meridionali ha assunto un carattere prioritario. Questo progetto sulla Basilicata – ci spiega Panzarella - intende continuare questo percorso virtuoso e mettere in rilievo figure e vicende che hanno lasciato tracce indelebili sul territorio. In particolare, la mostra – sottolinea ancora - lascia sfilare davanti ai nostri occhi, come sulla pellicola di un film, intellettuali, scrittori, giornalisti, come Francesco Saverio Nitti, Rocco Scotellaro, Carlo Levi, l’antropologo Ernesto De Martino, i registi Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini, Luigi Di Gianni, Lina Wertmuller, Pasquale Festa Campanile. Attraverso le immagini dei fotografi Alphonse Bernaud, Camillo d’Errico, Mario Carbone, Gerhard Rohlfs, Giuseppe Viggiani, Franco Pinna, Domenico Notarangelo e molti altri. Un importante appuntamento, dunque, un’occasione di riflessione e di esperienza, di collegamento al presente e proiezione al futuro”. Anche Giovanni Percoco, storico e linguista, invita a partecipare a questo cammino: “Un modo per ritrovare la consapevolezza delle proprie radici, di segni e significati comuni che – pur nella loro diversa contemporanea fisionomia – mantengono intatta l’espressività del loro valore, spesso lasciato sopito dal tempo e dall’incuria degli uomini, in attesa di essere riportato a nuova vita in tutte le sue potenzialità. A conferma di quanto diceva Carlo Levi: il futuro ha un cuore antico”.
Vincenzo Diego
|