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Resocondo convegno a Montalbano Jonico su Bibbiano |
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9/08/2019 | Martedì 6 Agosto 2019 nella Splendida cornice di Piazza Heraclea a Montalbano Jonico si è svolta una tavola rotonda dove i partecipanti hanno evidenziato con un’accurata introspezione la vicenda agghiacciante e raccapricciante di Bibbiano.
Il convegno organizzato dal Prof. Leonardo Giordano ha visto come ospiti relatori: l’Avv. Dott.ssa Maria Grazia Masella giurista esperta in Diritto Della Famiglia, già Garante per l’Infanzia del Comune di Matera, il Dott. Avv. Antonio Tisci, Avvocato Responsabile settore Famiglia del “Movimento Nazionale Per La Sovranità” e la Dott.ssa Adriana Domeniconi Presidente Regionale ENAC Basilicata e Responsabile Dipartimento Bigenitorialità, Separazioni ed Affido Minori ENAC.
I lavori si sono aperti evidenziando come lo “schema” di Federica Anghinolfi, fosse un modello istituzionale contraffatto dove tale personaggio calcava la scena per operare del sadismo con la scusa di tutelare e vigilare su bimbi abusati.
Tutti e tre i relatori, angustiati per la macabra vicenda, si compiacevano però del fatto che, finalmente, questa situazione fosse emersa dalle tenebre e fosse venuta alla luce. E auspicavano, forti del fatto e della convinzione che in ogni regione d’Italia, purtroppo, possa esistere un altro “Bibbiano”, che le autorità competenti, per emulazione, potessero seguire l’esempio di scoprire e far emergere tali atrocità.
La Dott.ssa Avv. ProfessoressaMaria Grazia Masella enunciava che esistono diecimila allontanamenti estremi e riteneva che per sviscerare in modo esauriente l’argomento, bisognasse capire come funziona il meccanismo giudiziale.
In modo schematico, ma esauriente, elencava come avviene la procedura in codesti casi. Ha spiegato le procedure di allontanamento richiamando l’attenzione del legislatore sulla necessità di soppressione e di modificare l’art 403
Arrivava a questa conclusione dopo aver messo in evidenza tutte le criticità dell’odierna procedura.
In attesa che il giudice prenda provvedimenti possono passare anche due o tre anni. Quindi per sanare il vulnus di questa situazione bisognerebbe eliminare l’articolo 403 del Codice Civile. Infatti il punto nodale, sempre secondo l’Avv. Masella, è la mancata verifica del Giudice che si affida completamente alle stringate relazioni degli assistenti sociali che dovrebbero aggiornare il giudice ogni mese,ma l’aggiornamento è costituito da relazioni di appena quaranta righe. Quindi i Giudici togati hanno ed esercitano un potere straordinario quando decidono l’allontanamento non quello coatto, ma bensì quello esercitato sulla base di un disegno che potrebbe essere anche giusto, ma che per essere reputato tale dovrebbe essere sempre verificato con prove certe. La difesa del minore deve passare su un contraddittorio pieno e completo. Per ottenere questo è necessario che il Giudice prima che, apponga il visto, si adoperi per effettuare delle ispezioni, ispezioni, che sono previste dalla legge.
Passa la parola all’Avv.Tisci che concorda con la collega ribadendo i punti sopra detti, ma puntualizzando che si dovrebbe attuare una corretta procedura sull’ascolto dei bambini. Infatti gli psicologi devono porre domande corrette ai minori senza illazioni e malizia. Un conto è domandare: ” Ieri sei andato in barca?” e un altro è chiedere:”Ti sei divertito in barca? Sono due cose completamente diverse Alla seconda domanda( non essendo una domanda diretta, ma che presuppone una risposta affermativa) il bambino tenderà ad inventare una storia fantasiosa sulla sua gita in barca e magari non ci era nemmeno andato. L’Avvocato Tisci lamenta anche la non comunicazione ai genitori dell’allontanamento del figlio, che può essere prelevato, anche a scuola dagli assistenti sociali, che hanno captato o avuto notizia di un certo disagio veritiero o non del bimbo, senza che i genitori ne siano informati. Quindi può accadere che il genitore pensi addirittura ad un rapimento e se il prelevamento accade di venerdì, il genitore rimane all’oscuro di dove si possa trovare il figlio fino al lunedì.
Prende la parola sull’ argomento della tavola rotonda la Dott.ssa Adriana Domeniconi che illustra brevemente la strutturazione dell’ENAC che si stigmatizza come polo di aggregazione per tutte le libere associazioni interessate a realizzare progetti in ambito Culturale, Sportivo e soprattutto Sociale. Questo proponimento e scopo si realizza con l’attuazione di varie Campagne di particolare rilievo. Ad esempio: “Nessuna Violenza Dentro Casa” (dedicata alla prevenzione e tutela delle vittime di violenza. Oppure quella chiamata “Un Metro e Mezzo dalla Vita” (inerente la sensibilizzazione degli autisti al fine di proteggere i ciclisti.) Ed infine la Campagna “Facciamoci una Canzone” (nata con l’obiettivo di contrastare l’uso di alcool e droga soprattutto tra i giovani).
Adriana Domeniconi spiega poi che l’ENAC è presente in quasi tutte le Regioni d’Italia per cui l’ENAC è percepita da tutti i cittadini come un importante punto di riferimento; a questo proposito un impatto notevole e di intrinseca rilevanza è rappresentato dal progetto messo in campo dal Dott. Maurizio Abbate, Presidente Nazionale ENAC e dal Dott. Raffaele Ferraresso dell’Associazione Centro Servizi Interdisciplinari (C.S. IN. ), promotori entrambi, tramite la Campagna “Nessuna Violenza dentro casa”, di una pianificazione e di un programma per un coordinamento nazionale in rete dei Centri Antiviolenza, presenti sul territorio, al fine di consentire sia ad un rapido accesso di informazioni sia all’assistenza specialistica e qualificata. Scopo del disegno è quello di uniformare le attività tra i diversi centri antiviolenza fornendo delle procedure standard da adottare nella fase di recezione delle vittime e della gestione successiva. A tal fine sono stati creati degli sportelli con un numero verde per denunciare qualsiasi violenza di genere e qualsiasi abuso Da poco ne sono stati costituiti due anche in Basilicata (uno a Matera ed uno a Potenza) di cui comunichiamo il numero verde 800146563. All’interno dell’ENAC è stato costituito il Dipartimento Bigenitorialità-Affido Minori, i cui responsabili interagiscono e si attivano per qualsiasi criticità e problema delle varie situazioni che emergono sui vari territori. La Domeniconi nel manifestare la sua indignazione e rabbia per la squallida vicenda di bambini innocenti,disperati,strappati ingiustamente dalle braccia dei loro genitori per essere collocati in affido retribuito ad amici e conoscenti della Anghinolfi, titolari di sexy shop con problematiche allucinanti psichiche e con figli suicidi, recrimina il fatto che la maggior parte della stampa e molti addetti ai lavori si siano addormentati nel bosco cadendo in un lungo letargo dove occhi, mani e braccia sono stati immobilizzati come per volere di un incantesimo perpetrato da una strega malefica! Hanno chiuso gli occhi davanti alla selezione che veniva operata nella scelta degli affidatari: bimbi dati in adozione a coppie gay infatti la Anghinolfi non mancava mai di evidenziare l’importanza di andare oltre il tema dell’identità di genere nella relazione genitoriale. Stessa logica dell’utero in affitto, della teoria Gender, o del voler reputare normale la prassi del genitore 1 e genitore 2 Si è teso e si tende a far uscire di scena in sordina lo scandalo di Reggio Emilia perché, appalesarlo estrapolandone tutti i clamorosi misfatti costituiti da uno schifo immondo, significherebbe chiamare per nome quel sistema, che oggi, per alcuni, rappresenta la normalità di un modus operandi dove si riduce il bambino ad un oggetto e dove si avalla e si porta avanti un sistema ideologico che reifica il bambino per cui ogni desiderio rappresenta ed è un diritto ed il bambino non è che un mezzo, uno strumento per soddisfare quel desiderio Si deve tornare, conclude la Domeniconi ad avere una visione” bambinocentrica” e non” adultocentrica” L’intento di questi personaggi è quello di sovvertire il sistema della nostra società per destabilizzarla e annientarla per sostituirla con la cultura della “non famiglia” Dobbiamo tornare a ristabilire e ad incrementare con i fatti il concetto di “Famiglia”, quella di una volta, quella che era fonte di sinergia e dove si percepiva e si respirava “l’Amore”, dove ci si sedeva a tavola e si chiacchierava, si discuteva senza giocare con i vari cellulari dove le figure predominanti erano i Nonni, perle di saggezza!
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