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Diocesi di Tursi-Lagonegro:gli auguri del Vescovo per la Pasqua |
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20/04/2019 | Pasqua: il dono della speranza per ogni uomo
Anche per noi, oggi, risuona rassicurante la voce dell’angelo: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto” (Lc 24,5.6). È risorto! Non è una notizia qualsiasi, si tratta dell’annuncio più sorprendente, più sconvolgente e più straordinario che l’uomo abbia mai ascoltato. Un annuncio imprevisto che supera ogni attesa ma che corrisponde al desiderio più intimo e inespresso del cuore umano, quello di vivere per sempre.
“Perché cercate tra i morti colui che è vivo”? L’ammonimento è per ciascuno di noi. Ci è chiesto di non cercare il senso della vita nei luoghi della morte. È una richiesta ovvia, semplice e vera. Eppure troppe volte e troppi di noi continuano a cercare la felicità nel potere, nel denaro, nella lussuria, nel successo, nella droga, con l’inganno, con la falsità, con la furbizia, con l’arroganza, con la cattiveria.
Con la risurrezione di Gesù Cristo inizia una vita nuova. Non è il miglioramento della vita di prima. No! È una vita profondamente nuova. Totalmente nuova. Trasfigurata. Bella e buona. Tutto acquista un significato nuovo. Tutto viene illuminato. Tutto viene trasformato. Tutto viene salvato. E di questa vita nuova se ne può fare esperienza, anche oggi, nella vita della Chiesa, che costituisce la primizia di questa radicale trasformazione. A ciascuno di noi il compito di accoglierla con tutto il cuore per farne esperienza concreta nelle situazioni e nei luoghi in cui viviamo.
Cristo risorto ottenga a ciascuno di noi, alle comunità cittadine e all’intera Comunità regionale la grazia della speranza: la grazia di rinascere sempre, dopo ogni delusione, dopo ogni sconfitta, dopo ogni errore; la grazia di saper amare, di saper perdonare e di saper ricominciare; la grazia di saper vedere e di saper ascoltare i segni della Sua presenza; la grazia di essere costruttori di un mondo rinnovato dalla presenza del Risorto; la grazia di seminare nel nostro territorio semi di vita buona e di speranza; la grazia di essere costruttori di uno sviluppo integrale a misura della dignità delle persone per edificare in Basilicata la civiltà della verità e dell’amore.
Ecco il compito che scaturisce dalla celebrazione della Pasqua per ognuno di noi. Soprattutto a Pasqua siamo chiamati ad andare al fondo della questione umana e cristiana. La nostra società ha urgente bisogno di cristiani autentici. Il mondo e la Chiesa hanno urgente bisogno di cristiani adulti nella fede, di cristiani capaci di rendere ragione della speranza che è in loro (cfr. 1Pt 3,15), di testimoni esemplari a cui guardare per imparare a vivere e a sperare. La nostra vita deve essere motivo di speranza e di gioia per i nostri fratelli, qui dove viviamo, e per la nostra Regione.
Noi cristiani, “stranieri e pellegrini” nel mondo (cfr. 1Pt 2,11), siamo, dunque, chiamati a essere testimoni credibili di Gesù Cristo, Crocifisso e Risorto, in tutti i luoghi e in tutte le circostanze della nostra vita quotidiana, evitando la tentazione di lasciarci assorbire da questo mondo e di conformarci alla mentalità dominante.
+ Vincenzo Orofino
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