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Sei cuccioli da salvare |
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24/03/2019 | In una serena mattina di primavera , sono stati abbandonati sei cuccioli, divisi in coppie, in tre scatole, sapientemente distribuite in posti strategici di San Brancato. Strategici perché effettivamente di lì a poco i malcapitati cuccioli, sarebbero comunque stati accuditi da qualcuno. Eh sì, chi ha compiuto questo gesto se l’è studiata bene: come si può rimanere indifferenti a degli occhioni così dolci , a dei guaiti così teneri che in realtà avrebbero ancora bisogno di insostituibili cure materne? Le lettere trovate in ogni pacco descrivono il gesto quale Effettivamente è ovvero infame. Ma al tempo stesso chiedono perdono e le due scatolette di cibo che accompagnano i cuccioli sembrano quasi star lì a fornire un tentativo di discolpa. Sicuramente non sarà stata una scelta semplice, sicuramente chi ha compiuto questo gesto non lo ha fatto a cuor leggero, sicuramente le parole del biglietto sono scritte in maniera sincera… Ma l’amore è un’altra cosa. Non funziona così, non può essere giustificato un vile abbandono solo perché compiuto in maniera più dignitosa rispetto alle tradizioni vergognose dei nostri paesi, fatte di cani abbandonati in campagne sperdute, cuccioli neonati uccisi perché inutili o avvelenati senza nessuno scrupolo.
A far desistere dall’idea di abbandonare un animale, dovrebbe essere già il fatto stesso che la legge italiana punisce chi si macchia di questo reato con pene dai 1000 ai 10.000 € di multa e fino ad un anno di reclusione. Ma evidentemente questo non basta. Il randagismo è un grosso problema ed i mezzi per arginarlo non sono sufficienti o non sono gestiti bene . Allora non ci resta che sperare nella diffusione di un maggiore senso civico, di sperare che chi prenda un cane lo faccia in maniera più responsabile. Avere un cane non è un obbligo ne’ una scelta da prendere per moda, e se si decide di intraprendere questa meravigliosa strada di condividere la vita con un amico a quattro zampe , la speranza è che lo si faccia in maniera responsabile partendo dal presupposto che un animale domestico implica diritti e doveri anche dal punto di vista economico. Siamo pieni di cucciolate che crescono per strada ,siamo pieni di randagi che al primo calore si accoppieranno creando un circolo vizioso fatto di animali sempre più numerosi vaganti e spesso incattiviti da stenti e malattie. Ma siamo pieni anche di esempi di cani mal gestiti da proprietari che credono di amarli e di trattarli bene: prima di prendere un cane ci si dovrebbe informare sulle reali esigenze di una determinata razza e ci si dovrebbe affidare a figure esperte che possano consigliarci scelte adeguate al nostro stile di vita ed al nostro nucleo familiare. Ricordiamo che per i randagi esistono associazioni e volontari che spesso con enormi sacrifici si sostituisconoa ciò che spetterebbe alle istituzioni. Basta chiedere aiuto mettendoci la faccia e non nascondendosi dietro ad un biglietto anonimo...
Francesca tornese, medico veterinario |
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