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Presentata alla stampa la nuova mostra Aiòn nei Sassi della scultrice Manzon |
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16/01/2019 | La mostra, parte integrante delle iniziative della Fondazione Advantage, è ospitata nella chiesa di San Pietro Barisano nell’omonima piazza del Sasso Barisano.
Vernissage: 18 gennaio alle ore 18. Aion nei Sassi resterà aperta al pubblico fino al 15 luglio 2019.
Oltre trenta grandi sculture di donne regine, vestite di abiti scintillanti che solo a uno sguardo più attento si rivelano chiodi, ben 120mila come il numero degli anni delle migrazioni dell’uomo. Donne resilienti, madri che tutelano la vita da sempre e per l’eternità.
Eternità della vita e del movimento, proprio della natura umana e fonte di nuova vita, rivelata già dal titolo della mostra: Aiòn nei Sassi della scultrice brasiliana Louise Manzon.
“Secondo gli antichi greci c’erano tre modi di indicare il tempo, Aion, Kronos e Kairos. Aion rappresenta l’eternità, il tempo lungo della vita, il divino principio creatore inesauribile - come scrive il critico d’arte Luca Beatrice nella presentazione della nuova mostra di Louise Manzon - Un titolo suggerito dalla stessa artista perché, spiega, “rispecchia il perenne processo migratorio nella storia dell’uomo, che persiste da sempre e ci sarà per sempre, in quanto insito nella natura umana”.
Aiòn nei Sassi sarà inaugurata il 18 gennaio alle ore 18 a Matera, nella chiesa di San Pietro Barisano.
Aperta al pubblico dal 19 gennaio al 15 luglio 2019, la mostra è a ingresso gratuito. Unico costo, quello già previsto per accedere alla chiesa.
Il progetto è parte integrante delle iniziative della Fondazione Advantage in continuità con le tematiche di sostenibilità sociale e ambientale che la Fondazione stessa persegue. E a Matera, il ricavato della vendita dei cataloghi concorrerà a una raccolta fondi da destinare a progetti per l’Africa e anche per la città di Matera.
Fondazione Advantage che sarà presentata alla città nel corso del vernissage di venerdì 18 gennaio, come ha anticipato il presidente della fondazione Francesco Confuorti: “Matera avrà una presenza della nostra fondazione. Nella mia città d’origine svolgeremo attività e progetti di sostenibilità sociale e ambientale, sia per la città stessa che per l’Africa. Progetti che ci vedono al fianco della Curia arcivescovile di Matera - Irsina. All’inaugurazione del 18 gennaio avremo la presenza di Monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo e di esponenti delle istituzioni e del mondo della cultura”.
Un vernissage che offrirà anche l’ascolto di tre giovani musicisti materani: il pianista Sandro Savino, il talentuoso fisarmonicista Alessio Giove e la soprano Rita Ciccarone che eseguiranno rivisitazioni di celebri colonne sonore del cinema italiano.
"Aion nei Sassi", è realizzata con il patrocinio del Comune di Matera, dell’Arcidiocesi di Matera Irsina, della Fondazione Matera – Basilicata 2019, di Wind Tre, del Consolato Onorario della Repubblica del Kenia, dell’Ambasciata del Brasile, del Consolato Onorario della Repubblica del Portogallo e di Venice International University, il consorzio di 17 università di tutto il mondo con un campus sull'isola di San Servolo a Venezia.
Dalla presentazione di Luca Beatrice:
"L’esercito polimaterico realizzato da Louise Manzon è un gruppo di regine vestite da quei flutti che tutto inghiottono e rigettano. Non sono armate bensì imprigionate in un’armatura. Un’armonia di forme che avanza, non si arresta, vola se necessario, s’innalza a pelo d’acqua e cammina col capo dritto, senza voltarsi indietro. Schierate in gruppi o singolarmente, senza mai tradire la propria unicità, le regine di questa pacifica armata sono icone contemporanee di un percorso terreno che riconduce alla storia dell’umanità. Rappresentano il simbolo folgorante di quel viaggio “low cost” su imbarcazioni tristemente destinate al naufragio, il tema più drammatico degli anni duemila (...).
Louise Manzon mette in mostra l’immaginario della donna intesa come custode del principio creatore e madrina di un tempo trascendente e assoluto, secondo una definizione data dalla classicità e incarnata nella parola che dà il titolo alla mostra, Aion. Secondo gli antichi greci c’erano tre modi di indicare il tempo, Aion, Kronos e Kairos. Aion rappresenta l’eternità, il tempo lungo della vita, il divino principio creatore inesauribile.
Un titolo suggerito dalla stessa artista perché, spiega, “rispecchia il perenne processo migratorio nella storia dell’uomo, che persiste da sempre e ci sarà per sempre, in quanto insito nella natura umana”(...).
Aion, figure fragili e resilienti, capitoli isolati di una storia collettiva di cui siamo testimoni e da cui discendiamo. Eternamente presenti come il mistero che le riveste. Louise Manzon scandaglia la paura dell’altro e dell’alterità riportando la cronaca in una prospettiva fluida, dove la disperazione lascia spazio alla naturale vocazione del genere umano, la ricerca della bellezza e della verità".
Louise Manzon è nata a San Paolo del Brasile ed è cresciuta in una famiglia cosmopolita, formandosi tra il Sud America, l’Europa e gli Stati Uniti. Si è laureata in Disegno Industriale presso la Fondazione “Armando Alvares Penteado” di San Paolo. Ha collaborato con uno studio di architettura internazionale ed ha proseguito gli studi conseguendo un master in Disegno industriale presso il Pratt Institute di New York, dove si è misurata con diversi linguaggi espressivi e stili artistici. Ha lavorato come designer presso l’agenzia Young & Rubicam di New York City. Le sue sculture sono state esposte in negli Stati Uniti e in Italia. Hanno scritto di lei e del suo lavoro, fra gli altri, Philippe Daverio, Achille Bonito Oliva, Alain Elkann, Paul Laster e Luca Beatrice
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