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Successo a Chiaromonte per la mostra 'l'uomo Enotrio e la sua rappresentazione' |
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7/01/2019 | Un contenitore culturale attivo e partecipato. Accogliendo la mostra documentaria “L’uomo Enotrio e la sua rappresentazione – Realtà fisica, ritualità e mito”, il Museo archeoantropologico “Lodovico Nicola di Giura” si riconferma tale, ampliando ed integrando anche il suo patrimonio documentale.
Promossa dal Comune di Chiaromonte, realizzata con Fondo PSR Basilicata-FERS 2014-2020 e attuata dal Gal “Cittadella del Sapere”, la mostra è stata inaugurata il 20 dicembre scorso e per tutto il periodo natalizio ha registrato una numerosa partecipazione di pubblico, in particolare di studenti, evidenziando l’importante ruolo svolto dall’istituzione museale civica nel percorso di conoscenza, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico-archeologico di Chiaromonte e delle aree circostanti. “Ancora una volta- ha spiegato la curatrice Ada Preite- tema centrale del progetto scientifico ed espositivo, è l’Uomo. Se la mostra “Riti, leggende e maschere del Carnevale Lucano” dello scorso febbraio ha evidenziato il rapporto Uomo-Natura-Ordine/Disordine sociale e se il video “Paesaggi antropici e culturali del vino: l’Enotria dall'antichità al contemporaneo", è stato un viaggio virtuale volto alla valorizzazione socio-economica di un territorio e della sua identità culturale, attraverso la ricostruzione storica del paesaggio agrario e dell'uomo, anche la mostra documentaria pone al centro delle tematiche analizzate l’importante e inscindibile rapporto Uomo-Natura. L’Uomo non è solo espressione fisica- ha continuato l’archeologa-, ma è anche coscienza cognitiva del Sé e dell’essere parte della Natura e del suo ciclo di morte e rinascita. I contenuti descrittivi e figurativi presentati nella mostra, corredati dalle riproduzioni della statuina fittile della Dea Madre di Alianello e di forme ceramiche enotrie recanti le raffigurazioni antropomorfe – ha concluso- trasmettono, attraverso una comunicazione scientifico-divulgativa, le forme che l’Uomo antico, nello specifico enotrio, ha adottato nella ritualizzazione della sua esistenza, scandita da momenti dedicati a rendere benevole le forze generative e salvifiche della Natura”.
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