Francesco Molfese, avvocato di Sant'Arcangelo, è stato insignito della Medaglia d'Oro, per i suoi primi 60 anni di attività forense, tutti trascorsi nel prestigioso e maestoso Tribunale di Milano.
La cerimonia della consegna ha avuto luogo nell'Aula Magna dello stesso tribunale, tra marni antichi e citazioni delle più significative sentenze del diritto latino, che ben visibili sui muri perimetrali, ammoniscono giudici e avvocati alla giusta applicazione delle stesse, affinché " La legge sia uguale per tutti".
Molfese ha frequentato le "timorose" aule di Corso di Porta Vittoria , ininterrottamente, dal 1959, dibattendo cause penali e civili, con il patrocinio anche in Cassazione. Ancora oggi, dove lo incontriamo, siede sulla comoda poltrona, nel suo studi in viale Monte Nero, 5, tra le eterne carte da studiare, per nuovi processi da preparare, senza essersi posto, alla veneranda età di ottantasette anni, un traguardo, un finish. "C'è sempre tempo per finire, quando la passione per il proprio lavoro è pura e la forza ti sorregge. Del resto, questo è il motto dei Molfese, antica e nobile famiglia di Sant'Arcangelo , che tre illustri figli ha donato alla società civile: Francesco, Giuseppe e Nino ".
Francesco, il primogenito, viene da scuola salesiana e dalla Scuola Militare Nunziatella, frequentazioni che gli hanno forgiato e temperato il già forte carattere.
Migliaia sono stati i processi , molti i famosi, che lo hanno visto protagonista , tanto da collocarlo tra le più prestigiose toghe del Foro meneghino, degno di numerosi alti riconoscimenti, che fanno giusta e bella mostra sulla parete alle sue spalle, dove risaltano, tra i tanti, tre quadri che riassumono la sua vita: i genitori e la cara consorte.
Molfese è anche giornalista pubblicista ed autore di molti testi giuridici e racconti di varia letteratura, comprese raccolte di poesie, che ama regalare a Natale, come dono ai tanti amici che, anche in questa occasione , gli si sono stretti attorno con grande affetto.
" In questa medaglia d'oro, mi dice ai limiti della commozione, ci sono fusi tutti i sacrifici fatti per arrivare al traguardo che ho tagliato ora. Ci sono racchiuse le speranze e le aspettative della famiglia nutrite per tutti noi tre figli, che hanno saputo ricompensarla nel migliore dei modi e, soprattutto, con brillanti carriere. C'è tutto il mio amore per i miei tre cari figli e nipoti e, indelebile, l'affetto immutato per la mia cara sposa che, purtroppo, mi ha lasciato troppo presto. C'è, insomma, tutta una vita, che ho vissuto intensamente, non senza dispiaceri, oltre alle innumerevoli gioie"
La Siritide.it si complimenta con questo degno e illustre figlio della Lucania, cui rivolge un affettuoso " ad Multos Annos "!
Giovanni Labanca
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