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Latronico,18 dicembre terzo appuntamento con ZERO IN CONDOTA |
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17/12/2018 | “I quattrocento colpi “ fu uno degli esordi più acclamati della storia del cinema. Il Festival di Cannes nel 1959 incoronò il suo regista, un ventiseienne François Truffaut miglior regista, mentre solo l’anno precedente la direzione del kermesse francese gli voleva impedirgli l’accesso in sala. Il capolavoro giovanile del regista francese viene presentato oggi a Latronico nell’istituto De Sarlo- De Lorenzo (ore 13,30) per la quarta edizione di “Zero Cobdotta”, rassegna sul cinema dalla parte dei minori, per la curatela del giornalista Mimmo Mastrangelo e promossa dal “Gal-Cittadella Sapere”. La vicenda si incentra sulla solitudine di un ragazzino parigino, Antoine Doinel (Jean Pierre Leaud) che viene trascurato da genitori ipocriti. A scuola ci va malvolentieri (ma a casa legge Balzac, autore che adora a cui ha eretto pure un piccolo altarino), dal maestro viene deriso e maltrattato. A seguito di un furto viene rinchiuso in un centro d’osservazione per minorenni delinquenti da dove scappa per raggiungere il mare che non ha mai visto. Il finale è lirico, con una lunghissima indomabile corsa del fanciullo evaso, in un paesaggio inospitale punteggiato dalla cinepresa azionata in una carrellata infinita, verso una libertà da sogno. “I quattrocento colpi” dei film più teneri e lucidi sull’infanzia incompresa, tema che per certi versi attraverserà tutta l’opera filmica di Truffaut. Antoine Doinel deciderà di diventare adulto ma prendendo le distante dalle ipocrisie e dalle ottusità del mondo adulto che ha conosciuto. Prima dei “Quattrocento colpi” verrà proiettato sempre di Truffaut il cortometraggio”Les mistons” (1957) girato in 16 millimetri e liberamente tratto da una novella compresa nei “Virginales” di Maurice Pons. |
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