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A Bologna presentato il libro 'Le parole scomparse' di Pino Rovitto |
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26/11/2018 | Alla ricerca delle parole e dei luoghi perduti, per ritrovare le proprie radici. E’ con questo spirito che si è svolto a Bologna il 24 novembre 2018, in un teatro gremito in ogni ordine di posti, l’evento dedicato a Senise ed al suo dialetto, ai vicoli del centro storico ed alle persone che non ci sono più.
L’occasione è stata la presentazione del libro di Pino Rovitto, sociologo originario del piccolo centro lucano, che ha pubblicato “Le parole scomparse, dizionari innamorati senisari e lucani”, una sorta di diario esistenziale che, nel ridare vita alle parole del passato, ridona senso, memoria e futuro ad una terra dimenticata.
“Questa è una serata speciale – ha commentato in apertura il presidente dei Lucani, Giuseppe Panzardi - Lo è perché stiamo per presentare un libro che ha appena ricevuto il secondo premio al Concorso Nazionale Salva la tua lingua locale e che il prossimo 14 dicembre sarà premiato a Roma, alla Promoteca del Campidoglio. Lo è perché stasera parleremo di un paese lucano, unico nel suo genere. Parleremo di Senise, un paese che l’autore del libro definisce “più grande del mondo”, sintetizzando mirabilmente una efficace suggestione. Ma questa è una serata speciale perché, parafrasando Leonardo Sciascia e la sua Sicilia come metafora, possiamo recuperare un patrimonio comune, perché Senise diventa una metafora. E’ la metafora della memoria, del tentativo di riappropriarci delle parole scomparse, di farle rivivere e di recuperare dei mondi perduti, quelli che abbiamo rimosso e che non ricordiamo, quelli però che hanno segnato la nostra vita. Senise diventa una metafora ed ognuno di noi potrà recuperare attraverso questa narrazione i propri luoghi perduti, le proprie favole, i propri racconti, i propri pezzi di vita vissuta. Ritrovando un mondo che abbiamo dentro e che non è mai andato via”.
Ospiti istituzionali sono stati il Vice-Sindaco di Bologna, Marilena Pillati, che ha elogiato ed apprezzato l’attività trentennale del Circolo dei Lucani di Bologna e Lucia Lista che, in rappresentanza della Sindaca di Senise Rossella Spagnuolo, assente per sopraggiunti impegni, ha portato il saluto della comunità senisese.
Un momento di particolare intensità è stato l’intervento di Enzo Spaltro, psicologo e grande uomo di cultura, oggi quasi novantenne. Negli anni ottanta fu protagonista della trasmissione Test, in prima serata Rai, il tentativo riuscito di superare il quiz del tipo Lascia o raddoppia in chiave psicologica. “Senise è nel mio cuore – ha spiegato Spaltro – perché in quel paese sono le mie radici. Eppure, profondo è il senso di spaesamento: quello descritto da Cesare Pavese, che auspicava di avere sempre un paese dentro di sé, per poter riuscire prima o poi ad abbandonarlo”. A presentare al pubblico il libro di Rovitto, con una approfondita analisi semantica, è stata la Dirigente Scolastica di Senise Rosa Schettini, che ne ha esaltato la qualità letteraria e la capacità di emozionare. “Non è soltanto un libro di ricostruzione filologica del dialetto senisese – ha evidenziato la dirigente del Liceo Sinisgalli – ma è anche un libro poetico e sentimentale che nella parte biografica commuove e colpisce al cuore”.
In conclusione sono stati letti da Filippo Gazzaneo, docente del Liceo Sinisgalli di Senise, alcuni brani del libro, mentre Mario Golia, giovane ricercatore universitario, ha portato la propria testimonianza di lucano trapiantato a Bologna che porta con sè ogni giorno il patrimonio di cultura,
di lingua e di vita che gli ha trasmesso il suo piccolo borgo lucano, Terranova di Pollino. Un omaggio narrativo ha invece offerto Ida Lacolla, preside per oltre un decennio della Scuola Media di Senise, evocando i ricordi della sua prima classe da insegnante elementare, nel lontano 1956, alle prese con ragazzi giudicati terribili ed invece bisognosi come il pane di istruzione, di attenzione, di risposte alle loro domande.
“Sono felice di questa serata, sono felice per il premio conferito al mio libro – ha commentato l’autore Pino Rovitto – il cuore e la mente, insieme, vanno a mio padre Antonio, a mia madre Nora e alla cara amica Minuccia. Il mio libro nasce da un bisogno interiore, che è quello di tornare nei luoghi della memoria, per ritrovare e ridare vita alle parole scomparse ed alle persone che al ricordo di quelle parole sono legate per sempre”.
La serata bolognese si è conclusa con la degustazione di prodotti lucani, a base di “zafarani cruschi”, il tipico peperone ad indicazione geografica protetta, portato a Bologna nell’occasione dall’Azienda Agrituristica “Casata del Lago” di Senise. |
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