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La notte dei gufi:incontro divulgativo sull’affascinante mondo dei rapaci nott.. |
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23/10/2018 | Si è svolto a San Severino Lucano, sabato 20 ottobre, l’evento di divulgazione ambientale sui rapaci notturni, organizzato dal Gruppo Lupi San Severino Lucano e dal centro Studi de Romita. L’evento è stato patrocinato da AIGAE (Associazione italiana Guide Ambientali Escursionistiche), valido come corso di aggiornamento professionale per le guide. Più di una ventina i partecipanti, tra cui parecchie guide ambientali escursionistiche della Basilicata, naturalisti, escursionisti e comuni cittadini, venuti anche da lontano.
La relazione è stata tenuta dal Dott. Simone Todisco, naturalista e agrotecnico pugliese, che si occupa da anni di monitoraggi faunistici, con particolare riferimento ad avifauna ed erpetofauna, nonché di educazione ambientale. In tarda serata si è svolta invece una passeggiata notturna diretta all’ascolto dei versi dei rapaci notturni e con la finalità di esplicare i metodi di censimento utilizzati.
Il dottor Todisco, con uno stile espositivo semplice e al contempo con rigore scientifico, ha illustrato al pubblico la biologia, la morfologia e le questioni di conservazione degli strigiformi, toccando anche temi come la mitologia, le superstizioni e credenze legate a questi uccelli nelle culture umane. Gli strigiformi sono un ordine di uccelli presenti da sessanta milioni di anni, non imparentati con i rapaci diurni. La Basilicata vanta la presenza di quasi tutte le specie presenti in Italia (7 su 10), un tesoro immenso dal punto di vista della biodiversità. Come ha illustrato il dott. Todisco, tali specie sono dei bioindicatori, poiché ci danno ragguagli della salute di un determinato ambiente, per cui la loro presenza è indicativa di habitat sani. Sono inoltre alleati dell’uomo nell’agricoltura biologica, in quanto predatori di roditori dannosi per le piante, solo per fare un esempio. Sono, in parole povere, un simbolo sia dell’’armonia che può esistere tra uomo e natura nelle aree rurali, sia della wilderness, della natura più selvaggia e indomita, se si pensa a rapaci come il gufo reale.
Conoscere le problematiche inerenti la conservazione dei rapaci notturni è utile a soggetti come le associazioni escursionistiche o le guide ambientali. Permette di comprendere che esistono habitat integri che devono restare indisturbati: ad esempio, il gufo reale, raro e localizzato in Basilicata, nidifica in ambienti accidentati e cenge rocciose, ed è molto sensibile al disturbo antropico; per cui è bene che certe aree delicate siano poco o per niente frequentate (giuste quindi, ad esempio, le misure di regolamentazione delle attività di arrampicata nei siti riproduttivi). Le azioni di sensibilizzazione sono dirette a comprendere i problemi che caratterizzano i rapaci notturni, come gli avvelenamenti, le potature scorrette degli alberi, eliminazione di piante morte idonee alla riproduzione, l’impatto di cavi elettrici, pale eoliche e vetrate di edifici… e a intraprendere le necessarie misure di tutela (conservazione e gestione corretta degli ambienti naturali, attenzione nei restauri degli edifici, nidi artificiali ecc.).
Le guide potranno comunicare le conoscenze sulla fauna e quindi anche sui rapaci notturni a gruppi e comitive di turisti, nonché alle comunità locali, facendosi da mediatori tra il mondo scientifico e la gente comune, sfatando così miti duri a morire e ponendo un freno alla disinformazione (le tante bufale che girano su internet) che spesso si diffonde sui social. Il ruolo delle guide e delle associazioni escursionistiche, in quanto conoscitori e “esploratori” del territorio, potrà risultare inoltre prezioso ai fini dei censimenti dei rapaci notturni, tramite avvistamenti e ritrovamento di tracce, come ad esempio le borre (rigurgiti che contengono ossa o esoscheletri, grazie ai quali è possibile risalire alle prede cacciate dai rapaci notturni). Anche le istituzioni, come gli Enti Parco, potrebbero avvalersi del contributo di ricercatori e guide se si tiene ferma la mission che dovrebbe caratterizzare un’area protetta: ovvero la conservazione della natura rispettando i diritti delle comunità locali, nell’ottica di una fruizione turistica sostenibile delle aree naturali.
Lo spirito di questo come di altri incontri dell’associazione è quindi quello dell’iniziativa “dal basso”, che favorisce l’incontro e lo scambio di informazioni tra soggetti con esperienze e conoscenze anche diverse, che crea situazioni di socialità e prelude, sinergicamente, a nuove iniziative. Le associazioni possono dare un contributo importante nell’educazione e nella divulgazione ambientale e spesso colmano il vuoto lasciato dalle istituzioni.
Come da statuto, l’associazione Gruppo Lupi San Severino Lucano persegue appunto tra le altre cose, la finalità della divulgazione ambientale, e in un senso molto “pratico”: nelle nostre escursioni si ha sempre un approccio non meramente ludico-sportivo ma naturalistico, con lo scopo di osservare l’ambiente che ci circonda. Molto attenti inoltre siamo ai social, veicolo di diffusione straordinario di informazioni, se usato in maniera corretta. Da qualche anno è attivo il gruppo Face book dell’associazione, una delle pagine sul territorio del Pollino (e non solo) più seguite, aggiornato quotidianamente, dove si discute di flora e fauna, di tutela ambientale e di turismo naturalistico, dove anche la gente comune può contribuire con proprie foto e aneddoti, chiedendo pareri agli esperti che vi intervengono.
In queste ultime righe conclusive si ringrazia il dott. Simone Todisco per la sua interessante conferenza, la socia Tina De Palma per averla resa possibile, l’AIGAE per averla patrocinata. Si ringrazia inoltre Don Antonio Zaccara per aver messo a disposizione la sala del Centro Parrocchiale e la Pro loco di San Severino Lucano per il supporto tecnico. Si ringraziano i partecipanti e gli interessati all’evento.
Saverio De Marco
Presidente Gruppo Lupi San Severino Lucano
Guida Ambientale Escursionistica AIGAE
Consigliere nazionale Associazione italiana Wilderness (AIW) |
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