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Inaugurazione mostra dei 15 pastelli su carta Duchȇne di Giulia Napoleone |
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7/09/2018 | Lunedì 10 settembre 2018, alle ore 18.30, in Montemurro, nelle sale della Fondazione Sinisgalli, si inaugura la mostra dei 15 pastelli su carta Duchȇne, cm 65x50, che Giulia Napoleone ha voluto dedicare a un suo grande amico, Leonardo Sinisgalli, e alle poesie tratte da “La vigna vecchia” del 1956, “Dimenticatoio” del 1978, “Imitazioni dall’Antologia Palatina” del 1980, “Infinitesimi” del 2001.
La mostra, che fa parte del Programma ACAMM per il 2018, segue l’antologica dello scorso anno organizzata dai presidi museali di Aliano, Castronuovo Sant’Andrea, Moliterno, Montemurro in occasione dell’omaggio della Calcografia Nazionale e precede la retrospettiva che il 15 ottobre prossimo la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma dedica a Giulia Napoleone per le cure di Giuseppe Appella.
La selezione delle poesie, la loro lettura e l’immagine corrispondente, mai ridotta a illustrazione, diventano una sorta di antologia interpretativa dell’opera di Giulia, condotta, fin dai suoi primi esiti, sul segno, la forma, la geometria. Ecco, allora, il segno lasciato dal poeta su una foglia farsi campo o striscia, soffio o vortice, piena improvvisa, specchio, spigolo sghembo, lobo d’orecchio, cielo alto, filo spezzato, polvere o piuma, nodo sciolto, macchia fulminea, linea ridotta a raggio di luce, stella a un punto, ombra della notte o notte fonda dove “l’ombra di una retta / è sempre una retta; / non è quasi mai un cerchio / l’ombra di un cerchio”.
Alla chimica interiore di Sinisgalli corrisponde la geometria interiore di Giulia Napoleone, un lavoro “fuori della storia / e fuori della vita / dove non importa sapere / che ogni numero / è la somma di quattro quadrati”. In entrambi, la “ferrea / tensione del sereno” si fa “omogeneità senza uno strappo”: lastra senza gemiti, specchio senza memoria.
Interverranno all’inaugurazione, l’artista, Giulia Napoleone, lo storico dell’arte Giuseppe Appella, il Presidente della Fondazione, Mario Di Sanzo e l’assessore del Comune di Montemurro, Nino Venece.
La mostra rimarrà aperta fino al 30 ottobre 2018, con i seguenti orari: 16.30-19.30.
NOTIZIE BIOGRAFICHE
Giulia Napoleone nasce nel 1936 a Pescara. Vive e lavora Carbognano (Viterbo), alternando lunghe permanenze in Svizzera. Dopo il diploma magistrale nel 1954 si avvicina alla pratica del disegno con lo scultore Ferdinando Gammelli. Nei primi anni Cinquanta, all’interesse per la pittura si affiancano quello per la musica, che coltiva con lo studio del violino, e per la fotografia. Nel 1957 si trasferisce a Roma e si diploma presso il I Liceo Artistico. Nello stesso anno si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma e inizia a sperimentare le tecniche incisorie seguita dai maestri Lino Bianchi Barriviera e Mino Maccari. A Roma frequenta il vivace ambiente artistico-letterario (Flaiano, Carlo Levi, Mazzacurati) e dalla capitale si sposta per frequenti viaggi all’estero: Australia, Nord Africa, Sud della Francia, Olanda e Paesi Scandinavi. Nel 1963 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Numero di Firenze: una selezione di disegni in cui prendono corpo le inedite stimolazioni visive volte all’approfondimento dei temi più cari alla sua ricerca, il segno e la luce. Tema centrale di questi anni è la “ricerca di luce” che non si riduce a puro effetto geometrico, alla ripetizione di forme invariate e costanti, ma alla ricerca di un divenire naturale. Dal 1965 frequenta la Sala Studio della Calcografia Nazionale di Roma, aperta agli artisti dall’allora direttore Maurizio Calvesi. Nel 1967 il governo olandese gli concede una borsa di studio che gli offre la possibilità di specializzarsi nell’incisione presso il Rijkmuseum di Amsterdam. La carta si rivela il supporto preferito dall’artista sul quale interviene con l’inchiostro, l’acquarello, il pastello. Nei primi anni Settanta torna in Olanda, viaggia in Inghilterra e sperimenta l’utilizzo del sicoglass, una plastica durevole e trasparente. Parallelamente insegna all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Dopo le mostre personali alla Galleria dell’Obelisco a Roma (1973) e alla Galleria Menghelli a Firenze (1974) in cui espone lavori in sicoglass, disegni e incisioni, ritorna a studiare alla Calcografia: l’artista, che originariamente aveva inciso all’acquaforte e all’acquatinta, inizia a lavorare con il bulino e il punzone. Nel 1976 compie un viaggio negli Stati Uniti e in Canada per l’inaugurazione di una mostra personale a Toronto; al suo rientro in Italia, dà vita al ciclo di disegni a pastello dal titolo Labirinto della Memoria. A Urbino, frequenta prima un corso di xilografia e in seguito dei corsi di incisione con Renato Bruscaglia, che la introducono all’utilizzo della maniera nera. In questi anni, con lo Studio Internazionale d’Arte Grafica L’Arco, diretto da Giuseppe Appella, partecipa ad intensi scambi tra artisti, poeti e letterati, instaurando una relazione col mondo della poesia antica e contemporanea. Da Lucrezio a Mallarmé, da Baudelaire a Sbarbaro, si susseguono cartelle e libri d’arte: «percorsi di emozioni che talvolta assomigliano a una stenografia lineare, alle soglie della scrittura». In particolare con Vanni Scheiwiller realizza insieme ad Appella un’edizione con quattro incisioni a punzone dal titolo Non vedo quasi nulla (1978) con due poesie di André du Bouchet. Il libro, esposto al Centre Georges Pompidou di Parigi in occasione di una mostra sulla poesia italiana nelle edizioni Scheiwiller, sarà il primo di un’intensa collaborazione con l’editore milanese. Nel 1980 realizza invece un ciclo di acquarelli in cui il colore azzurro rappresenta il filo conduttore. Durante gli anni Ottanta nascono lavori che approfondiscono la sua indagine sulla luce e sul colore che verranno esposti a Roma alla Galleria Il Segno (1980) e alla Galleria Il Millennio (1983). Nel 1983, inoltre, presso la Biblioteca Comunale di Palazzo Sormani a Milano si svolge un’importante rassegna antologica dell’opera grafica dell’artista, accompagnata da un volume pubblicato da Vanni Scheiwiller. Nel 1986 partecipa con tre grandi acquerelli all’XI Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma (sarà invitata anche nel 1999). Dal 1987 al 1991 realizza un gruppo di disegni a inchiostro di china che si caratterizzano per l’irregolarità dei tagli compositivi e dai quali emerge un sentimento panico della natura. Nel 1992 lavora a un ciclo di acquarelli legati al tema dell’acqua. Nei disegni successivi torna invece al tema della luce, non più solare o fisica, ma intesa quale pura energia che espande in direzioni molteplici. Da qui muove la decisione del bianco e nero, concepito come luce-colore, usato nei minimi mezzi e con la massima intensità. Negli anni Novanta continua a realizzare ed esporre incisioni, disegni a pastello, a china, a matite colorate; in particolare per le retrospettive a Le Locle in Svizzera (1990), a Roma (1992), a Bologna (1995). Nel 1996 espone a Firenze, presso la galleria Il Ponte, un gruppo di pastelli e 23 acquarelli inediti nella mostra La percezione della luce come emozione. Nel 1997 l’Istituto Nazionale per la Grafica le dedica una mostra personale che raccoglie gran parte della sua produzione grafica di cui acquisisce un cospicuo nucleo di opere. Nel 2001, a seguito di una donazione dell’artista, viene costituito il Fondo Giulia Napoleone al Museo Villa del Cedri di Bellinzona. A cui seguirà nel 2010 una donazione di 102 stampe al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze: stampe a punzone, maniere nere, incisioni e xilografie, che documentano le diverse fasi di sviluppo del suo operare quale incisore fra il 1963 e il 2003, di cui viene presentata in mostra una selezione. Nel 2002, nella sua seconda esposizione alla galleria Il Ponte, presenta un nucleo di dipinti ad olio su tela, tecnica a lei non consueta, da cui il titolo della mostra Mutano i cieli. Dal 2003 al 2009 vive lunghi periodi di permanenza in Siria dove ha incarico di docenza presso la Private University of Science and Arts di Aleppo. Nonostante l’attività didattica all’estero partecipa a numerose mostre in Italia e in Europa: a Roma all’Istituto Nazionale per la Grafica (2007), all’Associazione Mara Coccia (2007), all’Accademia di San Luca (2008); a Reggio Emilia a Palazzo Magnani (2014) e in Svizzera a Bellinzona al Museo Villa dei Cedri (2007, 2009, 2015). Sempre in Svizzera, la Galleria Stellanove di Mendrisio ospita nel 2011 una mostra di disegni a inchiostro di china e un libro d’artista a cura di Josef Weiss che dà inizio ad un’importante collaborazione editoriale con Giulia Napoleone. Nel 2014 la stessa galleria espone alcuni pastelli dell’artista insieme ad un libro di poesie di Alberto Nessi con sue incisioni (edizioni Il Bulino) e la riproduzione del manoscritto Tempi innocenti del 1980 con l’aggiunta di componimenti poetici di diversi autori (edizioni Pagine d’Arte), mentre l’Atelier di Josef Weiss presenta una scelta di libri d’artista e il volume Nero con disegni originali a inchiostro di china. Nel 2016 il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara le dedica una sala espositiva in occasione della mostra collettiva Percorsi d’Arte Contemporanea. 15 Sale per 15 Artisti. Nel 2017, propone una serie di dipinti a olio alla Galleria Contact di Roma (edizioni Kappabit) e l’inaugurazione presentata da Rosa Pierno, è accompagnata da una performance d’improvvisazione per voce sola di Ludovica Manzo. Lo Spazio polivalente Arte e Valori di Giubiasco in Svizzera ospita una sua personale di pastelli su carta, seguita da una mostra di pitture a olio a cura di Loredana Müller presso l’Areapangeart di Camorino, presentata da Maria Will, con l’intervento musicale di Walter Fähndrich per tutta la durata dell’esposizione. Sempre nel 2017, si tiene alla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano un’antologica di libri d’artista e incisioni a cura di Alessandro Soldini. Un’antologica del suo lungo rapporto con i poeti è presentata alla Calcografia Nazionale. Durante la sua carriera riceve numerosi riconoscimenti e dal 2007 è Accademico Nazionale di San Luca.
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