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201° anniversario di fondazione del Corpo di polizia Penitenziaria |
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25/05/2018 | Si è svolta questa mattina alle ore 10:00, in Melfi presso la Casa Circondariale, il 201° anniversario di fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, alla presenza di Autorità militari, civili e religiose, nonché dell’ANPPe (Associazione Nazionale Pensionati Polizia Penitenziaria) e associazioni combattentistiche, Associazione Nazionale Polizia di Stato, Carabinieri, Aeronautica, Bersaglieri, e Mutilati di Guerra ed Invalidi Civili della sezione di Melfi.
Il Corpo di Polizia Penitenziaria, istituito con la legge 395/90 nell’adempimento dei compiti assegnatigli sovrintende all’esecuzione delle misure restrittive, assicura l'esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale; garantisce l'ordine all'interno degli istituti di pena e ne tutela la sicurezza; partecipa, anche nell'ambito di gruppi di lavoro, alle attività di osservazione e di trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati; espleta il servizio di traduzione dei detenuti ed internati ed il servizio di piantonamento dei detenuti ed internati ricoverati in luoghi esterni di cura.
A queste attività previste dall’articolo 5 della legge 395 del 90 se ne sono aggiunte altre sempre più specifiche e pregnanti, parliamo del Nucleo Investigativo Centrale, il Gruppo Operativo Mobile impegnato quotidianamente, ma non solo, nella difficile gestione dei detenuti ristretti per i reati di cui all’articolo 41 bis O. P. , l’USPEV, per le scorte e tutela, il servizio Cinofili, e da ultimo i ruoli tecnici con l’istituzione della banca dati, solo per citarne alcuni.
Presso la Casa Circondariale di Melfi prestano servizio 134 unità di Polizia Penitenziaria suddivise tra i vari ruoli su 139 previsto dal recente D.M……, tuttavia allo stato si risente di una forte carenza nel ruolo dei sottufficiali che a breve speriamo possa essere colmata con i prossimi concorsi da Sovrintendente ed Ispettore.
L’Istituto Penitenziario di Melfi ospita in prevalenza detenuti alta sicurezza, oltre una piccola sezione media sicurezza, e specificamente appartenenti al circuito AS3, tant’è che la maggior parte di ristretti risulta appartenere ad organizzazioni criminali di stampo mafioso, detenuti per i reati di cui all’art. 416 bis, 630 e 74 dpr 309/90, nonché soggetti che gravitano intorno alle organizzazioni criminali favorendone l’attività ai quali viene applicata l’aggravante dell’articolo 7 di cui alla legge 203/91.
Ovviamente la gestione di siffatti detenuti, appartenenti ad organizzazioni criminali, comporta oneri di gestione ulteriori che il personale di Polizia Penitenziaria quotidianamente svolge con elevata professionalità garantendo da un lato il mantenimento dell’ordine e della sicurezza all’interno dell’Istituto e dall’altro partecipando all’attività di osservazione dei ristretti per il raggiungimento del fine rieducativo della pena.
Il Reparto di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Melfi, dal 01/06/2017 ad oggi ha svolto le seguenti attività:
• 7 deferimenti all’ A. G. per ipotesi di reato che vanno dalla violazione della legge sugli stupefacenti, a reati commessi nei confronti di pubblici ufficiali, danneggiamenti ed altro;
• 38 deleghe di attività di P. G. da parte dell’A. G.
• 5 attività d’indagine d’iniziativa;
• 2 sequestri
Relativamente agli eventi critici:
• 5 gesti autolesionistici di cui due tentati suicidi;
• 17 tra scioperi della fame, rifiuto della terapia
• 1 atto di aggressione con ferimenti;
• 1 colluttazione tra detenuti;
• 1 manifestazione di protesta collettiva con c. d. battitura.
Altresì numerose sono state le attività di prevenzione, per impedire tentativi d’introduzione di sostanze stupefacente all’interno dell’Istituto, poste in essere avvalendosi del Gruppo cinofili e che hanno portato al sequestro di sostanze e deferimento all’A. G. degli autori del gesto.Con l’entrata in vigore della legge 23/06/2017 n. 103 “ modifiche al codice penale, procedura penale, ordinamento penitenziario” l’art. 146 bis c.p.p. ha esteso la possibilità di celebrare i processi in videoconferenza, prima prevista solo per i detenuti sottoposti al regime di cui all’art. 41bis O.P., anche a tutti coloro che si trovano ristretti nelle sezioni Alta Sicurezza o collaboratori di giustizia, cosi limitando le movimentazioni di detenuti e relativo impiego di uomini e mezzi.
La Casa Circondariale di Melfi è stata individuata per la celebrazione di processi in videoconferenza, ed inserita nel primo lotto a livello nazionale, iniziando formalmente l’attività il 19 ottobre 2017 attualmente unica sede di videoconferenze per tutto il Provveditorato Puglia e Basilicata. Dopo questi primi sette mesi di attività sono state effettuate 97 videoconferenze con vari tribunali d’Italia, a cui hanno partecipato ben 166 detenuti, con una riduzione delle traduzioni effettuate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso pari a circa il 30% con notevole risparmio in termini di uomini e mezzi.
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