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A melfi "Non chiamatemi Alice"

4/07/2012

Ha debuttato a Melfi il 2 luglio lo spettacolo “Non chiamatemi Alice”, in una cornice del tutto anticonvenzionale: il parcheggio sotterraneo del Centro Commerciale
L’Arcobaleno. Località rimasta segreta fino al giorno del debutto, quando gli spettatori-viaggiatori hanno intrapreso un incredibile viaggio nel paese delle meraviglie, decisamente diverse
da ciò che si sarebbero aspettati. Impegnati nella performance teatrale, gli allievi del corso avanzato di teatro de La Scuola sull’Albero, chiamati a interpretare alcuni dei personaggi più celebri del
romanzo di Carroll: il cappellaio matto, il brucaliffo, la regina di cuori, lo stregatto, per
citarne qualcuno, tutti completamente stravolti e rivisitati in chiave metropolitana. Uno spettacolo evento che turba ed emoziona, lasciando un segno molto profondo.
Lo spettacolo sarà a Potenza nell’ambito del festival “La città delle 100 scale” mercoledì 4 luglio in una località segreta, che sarà resa nota solo agli spettatori che prenoteranno
il biglietto.
LE SUGGESTIONI
Liberamente ispirato al celeberrimo romanzo di Carroll, “Non chiamatemi Alice” stravolge il concetto di incontro, di movimento, di stupore, conducendo lo spettatoreviaggiatore
oltre ogni possibile immaginazione. Nel quasi-buio del crepuscolo, ci sono
delle quasi-vite che si animano. Pensieri, odori, parole in forme di persone che appaiono e scompaiono, illuminati da un raggio di luna o dalla lama di un coltello. Sono le meraviglie agghiaccianti che il pubblico incontra durante il suo viaggio, in un
paese ai margini del vivere comune, dove il confine tra bruttezza e sogno si fa labile e indefinito. Del testo originale resta il gioco di parole e di specchi, la follia, il senso di straniamento che scaturisce dall’ineffabilità del sogno. Esserci e non esserci, in un
viaggio che è ricordo, suggestione, sospensione, dimenticanza, mentre la dimensione del tempo si dilata fino a diventare quasi eterea. Uno spettacolo di forte impatto
emotivo, che racchiude in sé la complessità di un viaggio infinito. “Alice ha imparato la lingua dei gatti e dei ratti, e si è sbucciata l’anima, mentre
ruzzolava giù.”
I VIAGGI
La struttura dello spettacolo prevede l'abolizione della condizione "classica" della
distanza frontale del palco rispetto al pubblico. Il testo, infatti, si snoda all'interno di un
percorso prestabilito in cui attori e spettatori si muovono e
interagiscono in una 'skenè' comune a entrambi. Gli spettatori - divisi in piccoli gruppi -saranno guidati all'interno di uno spazio cenico 'naturale' articolato in 8 tappe: 8
postazioni, 8 ambientazioni, 8 storie raccontate dai protagonisti al passante-spettatore.I gruppi di spettatori (15 circa) partiranno scaglionati ogni 20 minuti.
IL PROGETTO
“Non chiamatemi Alice” è uno spettacolo-laboratorio, che nasce da un lavoro a più
mani. Laboratorio di scrittura ma anche di regia, di interpretazione, di scenografia, di costume, che si è snodato in un percorso di ricerca e studio durato diversi mesi. La volontà è stata quella di giocare con il testo originale, cercando in esso spunti per una
rivisitazione in chiave sociale, con una forte attenzione alle vite al margine. In scena gli allievi del corso avanzato di teatro della “Scuola sull’Albero”, alcuni dei quali già impegnati nelle produzioni della compagnia teatrale professionale. In scena con loro anche l’attrice Cristina Palermo. Lo spettacolo nasce da un’idea di Vania Cauzillo, che ne ha curato la regia insieme ad Alessandra Maltempo. I testi sono di Mariangela Corona e Raffaele Flore, giovane e talentuoso autore lucano, alla seconda collaborazione con la compagnia de L’Albero.
Per i temi trattati lo spettacolo non è adatto a un pubblico di età inferiore ai 13 anni. Lo spettacolo sarà in scena a Potenza mercoledì 4 luglio nell’ambito del festival “La città delle cento scale”.



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