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CAI Melfi: La montagna diventa terapia |
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27/04/2018 | Nell'ambito della collaborazione tra la sezione CAI di Melfi e il Dipartimento di Salute Mentale dell'ASP di Potenza, si è svolta nei giorni scorsi un'altra escursione presso Minervino Murge, nel territorio del Parco rurale dell'Alta Murgia.
Hanno partecipato una trentina di pazienti, tra quelli seguiti sul territorio e quelli ospitati nelle case - alloggio del Vulture - Alto Bradano, accompagnati da bravissimi operatori del Centro di Salute Mentale e guidati dai rappresentanti del CAI di Melfi e il CAI di Bari.
La intensa giornata escursionistica del 20 aprile u.s. è iniziata con l'accogliente incontro della Sindaca di Minervino, Maria Laura Mancini, che ha ricevuto, salutato e colloquiato amabilmente con tutto il gruppo nell'aula consiliare, esprimendo la soddisfazione per la gradita visita alla città.
Successivamente il gruppo si è recato presso la Grotta di San Michele, ai piedi di Minervino Murge, in una cavità carsica la cui formazione risale a due milioni di anni fa e il cui interesse storico, artistico e speleologico è enorme. La sua profondità visitabile raggiunge circa 70 metri ed è un antico luogo di culto micaelico.
L'escursione è proseguita lungo due percorsi, uno geologico e l'altro naturalistico, del Monte Lisciacoli. Il primo è costituito da rocce calcaree con cave realizzate dal lavoro dell'uomo e il secondo da migliaia di specie vegetali, tra cui biancospini, rovi selvatici, preziose orchidee, in un habitat di pseudo steppa mediterranea.
Anche l'area attrezzata "il salotto dei Flintstones", lastre di pietra calcarea sovrapposte a forma di tavolino, dove si è consumato il pranzo a sacco, ha suscitato tanta ammirazione in tutti i partecipanti.
L'iniziativa realizzata fa parte del progetto CAI di montagnaterapia, concordato con gli operatori e specialisti del Dipartimento di Salute Mentale.
L'obiettivo è realizzare la terapia, cioè la cura attraverso la "montagna", con escursioni periodiche programmate insieme tra CAI, operatori e i pazienti.
Sono loro stessi i protagonisti delle scelte che si vanno a fare e, perciò, partecipi di una passeggiata - escursione vissuta con l'entusiasmo di chi, in libertà ed al contatto con la montagna, incontra e vive alla "pari" con gli altri le nuove scoperte che la natura mette a disposizione.
Anche la condivisione della colazione fatta insieme, momento altrettanto significativo, annulla ulteriormente le barriere e rafforza il rapporto umano, senza distinzione tra paziente ed operatore.
Così si costruisce quella relazione fondamentale che, senza enfasi, si può chiamare "la relazione che cura", che aiuta ad affrontare il disagio mentale.
Ecco è proprio questa sperimentazione portata avanti da qualche anno che rende proficuo per i cittadini - pazienti il rapporto tra ASP e CAI di Melfi.
La riuscita della escursione è anche il risultato della pluriennale e fruttuosa collaborazione tra le due sezione CAI di Melfi e quella di Bari, a cui vanno il ringraziamento per l'impegno e la competenza dimostrata durante l'intero percorso effettuato. |
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