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I ragazzi di Brindisi di Montagna con l’Unicef raccontano i loro talenti |
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16/03/2018 | Il 15 marzo 2018 mi aspettano verso le 11 a Brindisi di Montagna gli alunni della quarta e quinta elementare e quelli della scuola media. L’ insegnante Rosa Allegretti, responsabile della scuola primaria, accoglie me in qualità di presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza e Giuseppe Russo che con l’Unicef svolge il servizio civile e si occupa dei minori stranieri non accompagnati. Siamo, come al solito, carichi di borse che contengono i nostri materiali e Rosa con le colleghe Carmela Peloso, Giovanna Abate e Santoro Antonietta mi spiegano che sono “accampate” in quella che era la sede della scuola media perché nel polivalente sono in corso lavori. “I nostri alunni frequentano il tempo pieno e vanno a casa per mangiare perché quest’anno non abbiamo una sala mensa a disposizione.”
I bambini di prima hanno ceduto ai circa quindici alunni di quarta e quinta la loro aula che è l’unica con la lim. Lo spazio è limitato ma ci disponiamo in fretta e mentre aspettiamo i quattordici alunni della scuola media, i ragazzi mi presentano il grande cartellone che ho notato salendo le scale nel quale hanno con disegni e frasi presentato i diritti dei bambini.
Ed è proprio da qui che partiamo per la nostra conversazione e, dopo un primo momento iniziale di imbarazzo, affermano che “i diritti sono quelle cose che tutti noi ragazzi dobbiamo avere e che i grandi ci devono dare”. E mettono al primo posto l’istruzione, seguita dal diritto all’alimentazione e alla salute.
Presento la pigotta, la bambola di pezza dell’Unicef, e racconto con orgoglio che nella provincia di Potenza ha salvato la vita di oltre trecento bambini con vaccinazioni, medicine, cibo perché sono state più di trecento le bambole create nelle scuole, nel carcere minorile di Potenza, all’hospice del San Carlo, sempre a Potenza. E seguono con il cartone animato la pigotta che salva la vita a Eric e Nicole che sono malati e non hanno cibo. Con un altro video andiamo ad Aleppo in Siria e qui i ragazzi tra le macerie causate dalle bombe di sei anni di guerra cantano “I nostri cuori battono ancora”. Subito dopo ci spostiamo in Paraguay a Cateura per conoscere i ragazzi dell’orchestra “reciclada”. Un liutaio ha costruito per loro degli strumenti ricavati dalla montagna di immondizia nella quale sono costretti a vivere e una piccola racconta con emozione “Quando suono il mio violino sento le farfalle nello stomaco.”
Questo video mi serve per chiedere ai ragazzi quali sono i loro talenti, i loro sogni. E mi spiegano che con la professoressa di educazione artistica Angela Rosati hanno partecipato al concorso per illustrare il calendario Unicef di Basilicata 2018 che ha per tema “Ad ogni Bambino la giusta opportunità” proprio per raccontare cosa vogliono diventare da grandi. Sulla lim Matteo presenta l’immagine del suo disegno. Matteo che si è iscritto al professionale dice che ama la musica “trap” e sulla mano che ha disegnato ha scritto che “la musica è vita”. Maddalena Martorano di prima media sotto la sua mano che accompagna il mese di giugno del calendario ha scritto “Vorrei far nascere tanti bambini”. E ancora che “vuole fare l’ostetrica e avere anche lei dei bambini perché “Il primo bimbo è amore, il secondo è coraggio. In famiglia siamo in cinquei e ci vogliamo bene.”
Marta Maria Tolve di seconda media presenta la sua mano che è un inno alla scienza. “Voglio diventare genetista e nella mia mano ho disegnato il DNA e lungo le dita ho scritto “Rispetto alla realtà tutta la nostra scienza è primitiva, eppure tra i saperi è il bene più prezioso”.
Anche loro hanno raccolto una somma per le campagne Unicef che mi consegnano ma soprattutto si sono impegnati a regalare alle loro mamme il 21 e 22 aprile l’orchidea che l’Unicef offre nelle piazze di tutta Italia per aiutare, come spiega Giuseppe Russo, proprio i minori stranieri non accompagnati che vivono in Italia nei centri di accoglienza.
Lascio il paese con i colori splendidi di tanti alberi in fiore e con nel cuore la consapevolezza che le giovani generazioni sono la nostra speranza per il futuro e che tutti noi grandi dobbiamo aiutarli a crescere come sanno fare i docenti e la preside Eugenia Tedesco della scuola di Brindisi di Montagna.
Bella 16 marzo 2018 Mario Coviello
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