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Umberto Galimberti per le Lezioni del Novecento |
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13/03/2018 | Il filosofo, sociologo, psicanalista, accademico e giornalista de “la Repubblica” Umberto Galimberti sarà il terzo ospite, dopo Riccardo Mazzeo e Brunella Schisa, dello speciale ciclo delle “Lezioni del Novecento” organizzate dalla Fondazione Leonardo Sinisgalli.
Mercoledì 14 marzo Galimberti incontrerà gli studenti dell’I.I.S. “G. Peano” di Marsico Nuovo alle ore 10.00, per la Lectio magistralis “I giovani e il nichilismo nell’epoca delle nuove tecnologie” in cui saranno approfonditi i temi da lui affrontati nel volume del 2007 “L’ospite inquietante. Il nichilismo e giovani”, ossia la negazione del valore nell’età della tecnica di cui sono vittima principale i giovani, i quali si trovano sempre più ad assistere allo scorrere della vita in terza persona, senza nessuna certezza né motivazione. Tale tema è stato ulteriormente sviluppato da Galimberti nel suo ultimo libro “La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo”, in cui si spiega come i giovani di oggi siano passati dalla rassegnazione del nichilismo passivo di alcuni anni fa’ al bisogno di non arrendersi e inventare il proprio futuro, una condizione che Galimberti chiama appunto “nichilismo attivo”. Ad aprire la lezione sarà la dirigente scolastica Serafina Rotondaro.
Alle 17:30, Galimberti sarà ospite della Casa delle Muse di Sinisgalli a Montemurro per firmare le copie dei suoi libri.
Giovedì 15 marzo alle 10:00, la sua lezione presso il Liceo Classico “Q. Orazio Flacco” di Potenza, mirerà a spiegare come “Educare l'anima ai tempi della tecnica”, ossia come far sì che l’uomo possa evitare di essere dominato dalla tecnica, recuperando il valore umanistico della scienza, una riflessione iniziata dall’intellettuale sin dalla fine degli anni ’90 sulla scia della lezione di Emanuele Severino (di cui è stato allievo) e di Heidegger, a partire dall’opera “Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica”. Introdurrà l’incontro la dirigente Silvana Gracco.
Il ciclo speciale delle Lezioni del Novecento, aperto in tutti i suoi appuntamenti al grande pubblico, rientra nel palinsesto della rete Acamm (Aliano, Castronuovo, Moliterno e Montemurro) ed è patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale della Basilicata. Gli Istituti scolastici coinvolti registreranno le Lezioni sulla piattaforma Sofia (Il Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento dei docenti) come da direttiva Miur n. 170/2017, per il rilascio dell’attestato e per usufruire del diritto all’esonero dei docenti (art. 64, comma 5 del Ccnl).
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Umberto Galimberti ha insegnato all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove è stato titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membro ordinario dell’International Association for Analytical Psychology. Allievo di Jaspers, di cui ha tradotto e curato diverse opere, è autore di saggi di filosofia, antropologia culturale e di psicologia, molti dei quali tradotti all’estero. È autore unico di un Dizionario di psicologia (Utet 1992; Garzanti 1999), ora edito in versione ampliata e aggiornata. La sua ultima pubblicazione, con Feltrinelli (2018), è La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo.
Nel 2007 Umberto Galimberti ha pubblicato un libro, L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani, in cui descriveva il disagio giovanile da imputare, a suo parere, non tanto alle crisi psicologiche a sfondo esistenziale che caratterizzano l’adolescenza e la giovinezza, quanto a una crisi da lui definita “culturale”, perché il futuro che la cultura di allora prospettava ai giovani non era una promessa, ma qualcosa di imprevedibile, incapace di retroagire come motivazione a sostegno del proprio impegno nella vita.
A distanza di anni cos’è cambiato di quell’atmosfera che Galimberti aveva definito “nichilista”? Non granché, fatta eccezione per una percentuale forse non piccola di giovani che sono passati dal nichilismo passivo della rassegnazione al nichilismo attivo di chi non misconosce e non rimuove l’atmosfera pesante del nichilismo senza scopo e senza perché, ma non si rassegna. E dopo un confronto serrato con la realtà, si promuove in tutte le direzioni, nel tentativo molto determinato di non spegnere i propri sogni.
La parola ai giovani raccoglie la voce di questi giovani, che hanno un gran bisogno di essere ascoltati per poter dire quelle cose che tacciono ai genitori e agli insegnanti, perché temono di conoscere già le risposte, che avvertono lontane dalle loro inquietudini, dalle loro ansie e dai loro problemi. E allora si affidano a un ascoltatore lontano, che prende a dialogare con loro, non per risolvere i loro problemi, ma per offrire un altro punto di vista che li faccia apparire meno drammatici e insolubili.
“Al nichilismo passivo della rassegnazione, non sono pochi i giovani che sostituiscono il nichilismo attivo di chi, prendendo le mosse proprio da quel desolante scenario, e non da consolanti speranze o inutili attese, inventa il proprio futuro.”
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