Un libro sull’incontro tra San Francesco di Paola e il re di Francia Luigi XI
Ho sempre letto con grande piacere tutti gli scritti di Andrea Di Consoli, dai romanzi, ai racconti alle poesie. E devo dire che quest’ultimo libro “Il miracolo mancato – Francesco di Paola e il re di Francia” letto in due round serali, mi ha profondamente colpita ed emozionata, sia per la tematica nuova allo scrittore, sia per certi aspetti, credo, a carattere soggettivo che emergono dalla trama del romanzo. Questo perché Andrea Di Consoli non è mai fuori dalla letteratura e della poesia e ciò, a mio avviso, fa di lui uno dei pochi scrittori liberi e onesti del nostro panorama letterario nazionale. Il libro è breve, più che un romanzo un racconto lungo, che narra una storia d’altri tempi, ambientata alle soglie dell’età moderna tra le terre desolate del regno di Napoli e la Francia. Lo stile è piano e lineare, caratterizzato da guizzi di poesia e da intense riflessioni sulla vita, le cose, i rapporti umani, la Terra, la fede. Il protagonista di questa storia, non è un uomo qualunque, ma San Francesco di Paola, fondatore dell’Ordine dei Minimi in Calabria, nato a Paola nel cosentino e conosciuto per i tanti prodigi compiuti a favore della popolazione, soprattutto poveri ed oppressi. Andrea Di Consoli sceglie di raccontare l’ultima parte della vita di questo Santo, quando agli albori della vecchiaia, all’età di circa 64 anni, venne chiamato alla corte del re di Francia, per compiere il miracolo della guarigione al re Luigi XI gravemente ammalato. San Francesco nonostante i ripetuti rifiuti, sarà costretto a partire per obbedienza all’allora papa Sisto IV. Il libro racconta il congedo di Francesco dalla sua amata terra di Calabria e il lungo viaggio, a piedi e in nave, assieme a tre fraticelli e un asino lungo le terre d’Italia e di Francia, da Paola a Tours, passando per la corte napoletana e la sede papale. Le tappe toccate nel romanzo sono tante e in ognuna si scoprirà e si conoscerà meglio la figura di Francesco uomo e santo, la sua forte santità, ma anche i suoi tormenti e le sue sofferenze di uomo. E così lungo il percorso troviamo Paola, Castrovillari, Morano Calabro, il valico di Campo Tenese, La Valle del Mercure, Rotonda, Castelluccio, Lauria, Lagonegro, Polla, Salerno, Napoli, Roma, Ostia, Il Mar Tirreno, Frejus, Lione, Orleans, Tours. Quando Francesco arriverà alla corte del Re, si assisterà a un momento di grande commozione, con il re avvolto nel grande mantello, inginocchiato di fronte al logoro fraticello calabrese “Due uomini stanchi si stanno andando incontro. Non hanno niente in comune se non l’uguale potenza, benché di diversa natura”. Ed è lì che per Luigi XI, la Corte e l’intera Francia inizia l’attesa della guarigione del sovrano, un miracolo che non avverrà (come si rimarca fin dall’inizio nel titolo), seppure un’altra guarigione “diversa”, più importante e più significativa si farà strada, e ciò non deluderà il lettore. La narrazione è affidata a tratti al maggiordomo del re, accompagnatore dei frati calabresi durante il viaggio, che con sguardo lucido e compassionevole traccia un profilo commosso ed ammirato del beato di Paola. Concludo, dicendo, che il libro si legge d’un fiato e commuove per la partecipazione , la passione e la delicatezza con cui l’autore ha narrato questa storia. Fa parte del V numero della serie “Vite esagerate” (San Paolo, 2016) la collana di “Storie di chi ha mosso ben più che montagne, donne e uomini rapiti in un amore per Dio capace di generare vita e speranza” (come si legge in quarta di copertina).
Maria Pina Ciancio |