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La scuola dell'infanzia Arcobaleno di Muro Lucano adotta le pigotte dell'Unicef |
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20/12/2017 | Arrivo con le mie borse e con un cesto impreziosito da un tulle rosso con le pigotte della scuola dell’infanzia della “ Domenico Savio” di Potenza. Sono le 14 e 30 di lunedì 18 dicembre 2017.A Muro Lucano le strade accennano con i loro colori al Natale che si avvicina ma è la scuola dell’infanzia “Arcobaleno” che mi accoglie all’ingresso con tante palline rosse sulla siepe e con i colori verde, rosso e arancione dei grembiulini dei bambini delle tre sezioni. I piccoli sono un po’ stanchi e i più grandi mi riconoscono come presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza perché a maggio scorso li ho incontrati per parlare dei diritti dei bambini.
L’insegnante Amelia Tarricone, responsabile di plesso, mi accoglie e mi rassicura “ Le sette pigotte sono state tutte adottate. Filomena,Antonietta le due Marie, Maria Antonietta, le due Giuseppine, le due Brigide, Gerardina, Anna e Luisa, le 12 nonne che a scuola e a casa hanno creato le bambole di pezza dell’Unicef sono veramente contente. Alcune nonne le hanno adottate a 20 euro direttamente perché si erano affezionate ai loro capolavori e hanno voluto regalarle alle loro nipotine. Anche la dirigente scolastica Rosaria Papalino ne ha adottata una.”
Mi accompagna nell’aula che ha già la Lim accesa e subito dopo arrivano in fila i piccoli che si siedono ordinati e attenti. Hanno notato i palloncini colorati dell’Unicef, il cesto rosso con le bambole e le bandierine azzurre con il simbolo dell’Unicef. E proprio da quelle che parto per la conversazione con loro. Riconoscono la mamma e il bambino, il mondo e fanno un po’ di fatica con le spighe, ma dicono subito dopo che serve per il pane e soprattutto per la pizza.
Le insegnanti Maria Luisa Setaro, Maria Quaratiello, Brigida Fezzuoglio, Anna Riginio sono con loro e sorridono soddisfatte, con cenni di assenso quando i loro piccoli ricordano il laboratorio con le nonne, l’ovatta per le bambole che hanno infilato con le matite nelle sagome. Ricordano la macchina per cucire, i fili, le stoffe, le lane.
Arrivano Arabella, Lucia, Maria Rosaria, Filomena,Francesca, Giancarla e Barbara, le mamme dei bambini e inizio a raccontare la storia dei vecchi dell’isola che avevano dimenticato di essere stati bambini. Con me le maestre e le mamme diventano le vecchie che vogliono far lavorare i piccoli, non mandarli a scuola,non farli giocare. E i piccoli se la ridono alla grande quando le maestre diventano piccole, piccole per la magia del mago Lucanòr.
Subito dopo i cartoni animati raccontano la pigotta che porta l’acqua ad Hakim, le medicine ad Alì, il cibo ad Eric e Nicole e niente più delle immagini emoziona e fa sentire importanti i piccoli e i grandi che fanno il bene.
Alle 11 pigotte adottate viene dato il nome e si passa alla foto di gruppo e a quelle delle tre sezioni con le bambole adottate in bella mostra.
Ringrazio e riprendo le borse e il cesto. Per strada il piccolo Emanuele vorrebbe portare in braccio solo per un po’ la pigotta con il cappotto rosso e il campanellino che tintinna con un suono argenteo ma la sorella più grande non vuole. Emanuele si rassegna, prende la mano della mano della mamma e va verso casa. Lì, forse, in un momento di distrazione della sorella gelosa, potrà cullare la sua nuova amica.”
Muro Lucano 20 dicembre 2017 Mario Coviello
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