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Recensione del libro di di Dimistri Bontink 'Il cacciatore di terroristi' |
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17/12/2017 | Il libro di Dimistri Bontink “Il cacciatore di terroristi -La storia vera di un padre che ha salvato suo figlio dall’ISIS” di 318 pagine, edito da Newtoncompton Editori ed acquistabile al prezzo di 10 euro, narra la vicende di un padre Belga che si reca in Siria per salvare suo figlio dalle grinfie dell’ISIS cui si erano arruolati molti giovani anche di altri stati come riportato dai media.
Egli è originario delle Fiandre in Belgio parla olandese ed ha ricevuto un’educazione cattolica. E la sua famiglia è costituita da un miscuglio di libertà e cristiani devoti.
All’età di diciassette anni, lascia la scuola e si arruola come volontario nelle forze di terra, cioè nell’esercito belga e collocato in un battaglione di fanteria.
Egli considera di vitale importanza essere un soldato in quanto significava aiutare le persone.
C’e un secondo motivo per cui entra nell’esercito: i film di guerra americani che adora, e lo spingono ad arruolarsi. Platoon. Il cacciatore. Apocalypse Now.
Nel 2013, a quattromila chilometri da dal paese di origine dal padre del giovane entrato a far parte dell’ISIS, infuriava la guerra civile siriana. L’Esercito siriano libero (esl) aveva imbracciato le armi contro il regime di Assad e la lotta era diventata devastante praticamente da subito le bombe e l’artiglieria facevano a pezzi donne e
bambini e, nell’epoca di internet, qualcuno era sempre pronto a filmare le conseguenze degli scontri. Guardava i filmati al telegiornale e si sentiva mancare da forze al di fuori del loro controllo. Ma era qualcosa che vedeva alla televisione.
Nei giorni successivi continuò a perlustrare i quartieri, parlando alla gente agli angoli della strada, incontrando attivisti. “Hai visto un europeo? Puoi dare un’occhiata a questa foto?”. Era un commesso viaggiatore Tutto quello che gli mancava era la valigia con le spazzole.
In Siria fu stupito da molte cose. La vita normale continuava come ovunque al mondo, anche mentre gli elicotteri lanciavano i barili bomba. Di fianco ai combattenti carichi di granate si vedevano scene di vita assolutamente normale. Famiglie che uscivano al crepuscolo per andare a mangiare il gelato. Giovani che passeggiavano, flirtando tra loro. Giravi l’angolo e c’erano dei bambini che giocavano a calcio con un vecchio pallone malconcio.
Alla fine riesce a portare suo figlio a casa ed a salvarlo dall’ISIS ma la sua missione non finisce qui, ma cerca di recarsi in missione per salvare altri ragazzi caduti nelle mani dell’ISIS.
Biagio Gugliotta
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