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"Il giardino della speranza" a Toronto e a Cannes |
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2/05/2011 | Ancora nuovi riconoscimenti per Il Giardino della Speranza, il film diretto dal lucano Antonello Faretta con protagonista il potentino Marco Lopomo. L’opera approda agli HotDocs di Toronto e al Festival di Cannes!
Al festival canadese, in quello che viene considerato il principale appuntamento dell’anno con il migliore cinema documentario, l’opera sarà presentata in anteprima per il Nord-America e concorrerà per il premio come Miglior Cortometraggio di Documentario e per il Premio del Pubblico assegnato direttamente dagli spettatori presenti in sala durante le proiezioni previste per il 4 maggio, nella splendida cornice del Royal Ontario Museum, e il 6 maggio in uno dei cinema storici di Toronto, il Royal Cinema.
Subito dopo Toronto il film sarà presentato sulla Croisette al Cannes Short Film, lo spazio dedicato esclusivamente ai più interessanti film di cortometraggio pervenuti al festival e scelto da numerosi registi e produttori quale luogo d’eccellenza per presentare i loro lavori e incontrare i più accreditati professionisti del settore. Il film sarà disponibile durante tutta la durata del Festival (dall’11 al 22 maggio) all’interno dello Short Film Corner presso il Palais des Festivals.
Prodotto dal Noeltan Film Studio con il contributo della Regione Basilicata, Il Giardino della Speranza – dopo aver già ricevuto significativi riconoscimenti come il premio come Miglior Film al FrontDoc di Aosta “per l'efficacia e la delicatezza nel trattare il tema della malattia e nel raccontare l'intimità del protagonista senza cadere nella banalità e giocando con elementi simbolici” e la partecipazione alla 40a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Rotterdam – ha incontrato da subito il favore dei curatori dei festival di Toronto e Cannes che l’hanno selezionato tra le più originali proposte dell’attuale panorama documentario internazionale.
“Oscillando tra immagini di ultrasuoni e raggi-x, e le sensazioni poetiche restituite da azioni naturali come nuotare o correre attraverso un fresco giardino d’estate, il regista Antonello Faretta compone un tributo alla vita di un uomo affetto da sclerosi multipla. Le registrazioni sonore di amorevoli pensieri privati e le riprese della routine medica quotidiana alludono alla lotta che accompagna uno struggente viaggio fisico”, con queste parole la curatrice Myrocia Watamaniuk descrive Il Giardino della Speranza.
“Sono felice che il film abbia questi riscontri – ha dichiarato Antonello Faretta – e queste occasioni di esistere, di essere visto, di incontrare gli occhi della gente. Io ho avuto soltanto il privilegio di imbattermi in una storia incredibile, un racconto di vita reale ben più alto del cinema. Avere la possibilità di lavorare combinando elementi quali il dolore, la autenticità, la memoria e l’immaginazione è un dono prezioso perché questi sono materiali essenziali nel mio lavoro. Fondamentali direi, perché inseguire la verità nel racconto è come una sorta di piacevole ossessione per me, uno strumento di profondità, una lente di ingrandimento sulla realtà che mi circonda, sui miei sentimenti e sulle possibilità che mi offre il presente. Il Giardino della Speranza l’ho realizzato pensando a Marco Lopomo ma guardando a me stesso, come in uno specchio: avere l’occasione di riflettere sul valore della vita e su stessi, sugli altri e il mondo che ci circonda è un privilegio, soprattutto di questi tempi dove la riflessione autentica è soggiogata dalla menzogna, a noi stessi, agli altri. Sono davvero grato ai miei compagni di questo incredibile viaggio Marco Lopomo, Adriana Bruno, Salvatore Laurenzana, Peppe Biscaglia e l’indimenticabile Cecilia Salvia. Senza di loro e il prezioso sostegno della Regione Basilicata questo film non esisterebbe ma adesso che c’è mi preme dedicarlo a tutte le persone che soffrono, che vivono in un limbo sospesi tra una vita e un’altra, a tutti questi meravigliosi autori senza voce”.
Grande la soddisfazione della Regione Basilicata per la presenza del film all’interno di una così prestigiosa vetrina internazionale del cinema: un risultato importante ed un significativo esempio di come opere promosse dalla Regione possano produrre effetti di qualità ed eccellenza tali da essere poi esportati anche all’estero, proprio come nel caso del lavoro realizzato da Antonello Faretta.
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